ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06399

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 310 del 15/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: FEDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 15/10/2014
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 15/10/2014
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 15/10/2014
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 15/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 15/10/2014
Stato iter:
05/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/02/2015
PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/02/2015

CONCLUSO IL 05/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06399
presentato da
FEDI Marco
testo di
Mercoledì 15 ottobre 2014, seduta n. 310

   FEDI, LA MARCA, PORTA, GIANNI FARINA e GARAVINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il personale a contratto della rete diplomatico-consolare e degli istituti italiani di cultura in India vive una sostanziale condizione di blocco dei trattamenti economici;
   il Fondo di previdenza, introdotto nella normativa locale fin dal 1997, prevede un contributo nella misura del 12 per cento da corrispondersi sia da parte dei lavoratori sia da parte del datore di lavoro;
   l'Ambasciata, nel periodo compreso dal 1997 al 2010, versava tuttavia contributi solo nella misura del 10 per cento, per poi iniziare a corrispondere la percentuale prevista per legge unicamente a decorrere dal 2011;
   il calcolo dell'indennità di liquidazione, come da specifica comunicazione del Ministero degli esteri indiano in data 20 maggio 2011 e accordato al personale a legge locale anche dalle altre rappresentanze diplomatiche ed organizzazioni internazionali, avviene tuttora sul salario di 15 giornate lavorative anziché sull'intero salario mensile, nonostante la richiesta del Governo indiano;
   si registra inoltre una evidente anomalia nel calcolo della tredicesima mensilità che, secondo il contratto del personale a legge locale deve essere costituita da una specifica mensilità aggiuntiva e non può invece essere spalmata sulle dodici mensilità –:
   quali misure urgenti il Ministro interrogato, di concerto con gli altri Ministri competenti, intenda adottare affinché si allineino i trattamenti retributivi a quelli medi corrisposti localmente da altre rappresentante diplomatiche e consolari;
   quali misure urgenti si intenda adottare affinché si rettifichino, nel pieno rispetto delle norme locali, i sistemi di calcolo della indennità di liquidazione;
   quali misure urgenti si intenda adottare per arrivare ad un conguaglio relativamente al 2 per cento non versato, per 13 anni, al fondo integrativo obbligatorio;
   quali misure urgenti il Ministro interrogato, di concerto con gli altri Ministri competenti per materia, intenda adottare affinché si proceda alla piena adozione del sistema di calcolo e di pagamento della tredicesima mensilità, così come previsto dalla norme locali e così come adottato dalla altre rappresentanze consolari e diplomatiche locali. (4-06399)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 febbraio 2015
nell'allegato B della seduta n. 372
4-06399
presentata da
FEDI Marco

  Risposta. — Per il trattamento retributivo, si ritiene che il personale a contratto della rete diplomatico-consolare e istituti di cultura in India non viva una «sostanziale condizione di blocco dei trattamenti economici». Esso ha beneficiato dal 2001 ad oggi di regolari e consistenti aumenti retributivi (2001, 2005, 2007 per tutti; 2010 impiegati con mansioni di concetto ed esecutivi, con la sola esclusione degli ausiliari), nonostante le ristrette disponibilità del relativo capitolo.
  L'ultimo aumento retributivo ha avuto efficacia dal 1 dicembre 2013, con un aumento del 10 per cento per gli impiegati con mansioni di concetto ed esecutivo e del 18 per cento per quelli con mansioni ausiliarie.
  Come risultato finale, il valore della retribuzione annua base in euro (esclusi gli assegni per il nucleo familiare) è cresciuto dal 2001 ad oggi come segue:
   concetto: da 3.093 euro a 14.049 euro;
   esecutivi: da 2.475 euro a 8.742 euro;
   ausiliari: da 1.547 euro a 4.885 euro.

  Il pagamento degli stipendi in euro ha inoltre permesso di limitare gli effetti negativi dell'inflazione in India, considerando che dal 2010 l'euro si è apprezzato rispetto alla rupia del 33 per cento.
  Eventuali ulteriori richieste di aumenti dall'India, come da altre sedi, verranno vagliate con la dovuta attenzione dall'Amministrazione, sulla base dei criteri stabiliti dall'articolo 157 del decreto del Presidente della Repubblica 18 del 1967 e nel rispetto degli stretti limiti di bilancio.
  L'Amministrazione conduce un continuo esercizio di revisione dei contratti di lavoro, modificandoli per renderli rispondenti alla normativa imperativa locale, sulla base dell'articolo 154 del decreto del Presidente della Repubblica 18 del 1967. L'esistenza di norme imperative è il criterio essenziale sul quale giudicare le proposte di modifica. Questo esercizio è stato condotto anche per i contratti indiani a fine 2013. Sono state introdotte alcune modifiche ai contratti. È stato eliminato, per esempio, con decorrenza 20 febbraio 2014, l'obbligo per gli impiegati di contribuire nella misura del 40 per cento alla polizza sanitaria ed infortunistica, che non trovava giustificazione nella normativa imperativa indiana.
  In relazione all'indennità di liquidazione, la normativa indiana imperativa prevede come base per il calcolo della liquidazione la retribuzione relativa ad un periodo di 15 giorni per ogni anno di servizio. Mancando quindi una norma locale che giustifichi un calcolo diverso della liquidazione, la modifica contrattuale non potrebbe superare il vaglio della Ragioneria.
  Per quanto al fondo di previdenza, posto che la normativa indiana non prevede obblighi in materia previdenziale in capo alle rappresentanze straniere, gli impiegati dispongono di un fondo previdenziale, gestito direttamente dall'Ambasciata, con contributi di pari entità versati dall'amministrazione e dai lavoratori. Su richiesta dei dipendenti, a partire da quest'anno, gli accantonamenti avvengono in euro e non più in rupie, con innegabili benefici in termini di difesa del valore del fondo nel tempo. Nel 2011 il contributo sul fondo per i dipendenti dell'ambasciata era stato aumentato dal 10 per cento al 12 per cento sulla base di un accordo tra le parti, ma senza effetti retroattivi per il periodo 1997-2010, in considerazione del fatto che gli stessi impiegati non erano uniformemente favorevoli al pesante esborso da sostenere. Si ritiene quindi che la richiesta di pagamento retroattivo della quota maggiorata per il pregresso sia oggi di difficile realizzazione, in assenza di una norma imperativa indiana e della prevedibile opposizione degli organi di controllo all'aumento di spesa.
  Infine avendo riguardo alla tredicesima, come nella gran parte della rete estera, lo stipendio mensile comprende anche la tredicesima, ripartita su dodici mensilità.
  La Farnesina, come da proposta già formalmente avanzata, è disponibile a scorporare la tredicesima come richiesto dai dipendenti e a corrisponderla separatamente, senza aumento però della retribuzione annua.

Il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionaleLapo Pistelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

personale a contratto

rappresentanza diplomatica