ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06390

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 309 del 14/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRAMBILLA MICHELA VITTORIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 14/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06390
presentato da
BRAMBILLA Michela Vittoria
testo di
Martedì 14 ottobre 2014, seduta n. 309

   BRAMBILLA. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   dalle agenzie di stampa e tramite la stampa on line si è appreso del rinvenimento a Golfo Aranci del corpo martoriato di un cucciolo di tursiope (delfino) di pochi mesi, conosciuto con il nome «Goccia». La carcassa risultava priva della parte dorsale, pericolosamente ritenuta commestibile (il cosiddetto «musciame»);
   la caccia al delfino, la commercializzazione e l'utilizzo alimentare della sua carne sono vietate dalla normativa nazionale, comunitaria ed internazionale; il caso non appare isolato, ma emerge, in diversi territori italiani e come già denunciato ampiamente da un servizio televisivo de «Le Iene», un vero e proprio sistema di cattura, uccisione, smembramento, trasporto, commercio e consegna degli animali appartenenti ad alcune specie protette di cetacei, in particolar modo stende e tursiopi;
   dalla normativa cosiddetta CITES (convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, in vigore in Italia sin dall'anno 1980), nonché dal decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 275 «Riordino del sistema sanzionatorio in materia di commercio di specie animali e vegetali protette, a norma dell'articolo 5 della legge 21 dicembre 1999, n. 526», dal regolamento (CE) n. 1808/2001 della Commissione del 30 agosto 2001, recante modalità d'applicazione del regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio, relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio, Regolamento (CE) n. 1497/2003 della Commissione, del 18 agosto 2003, che modifica il regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio, relativo alla protezione di specie della flora e fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio, dal decreto ministeriale 8 luglio 2005, n. 176, recante il regolamento concernente i controlli sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali selvatiche minacciate di estinzione (CITES), da adottare ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge 7 febbraio 1992, n. 150, dal decreto ministeriale 31 luglio 1979, regolamentazione della cattura dei delfini, decreto legislativo di attuazione della direttiva 91/493/CEE, che stabilisce «le norme sanitarie applicabili alla produzione e commercializzazione dei prodotti della pesca», emergono evidenti ipotesi di gravi illegalità relative alla cattura dei cetacei e all'utilizzo e alla presunta commercializzazione della carne;
   va ulteriormente segnalato che, come testimoniano numerose ricerche del settore pubblicate in Italia dai ricercatori dell'università di Siena (gruppo di ricerca coordinato dal professor Focardi e dalle professoresse Fossi e Marsili), dell'università di Teramo (professor Di Guardo) e dell'ICRAM (professor Greco e dottor Lauriano) ora Ispra, il Mediterraneo è uno dei mari più contaminati e a rischio del pianeta, per l'elevata concentrazione di composti xenobiotici, contaminanti organici persistenti, riversati in mare; la loro concentrazione nei tessuti dei cetacei e dei delfini – predatori all'apice della catena alimentare marina – è tra le più elevate al mondo negli organismi animali; ne discende, quindi, che, immettere in commercio le carni di tali mammiferi o comunque consentirne la somministrazione (anche in ambito familiare), senza alcun controllo, pone in serio e grave pericolo la salute dei soggetti cui è presumibilmente destinata; l'uccisione del delfino è avvenuta in piena area di Santuario dei Cetacei, «Santuario Pelagos», l'area marina protetta che si estende per circa 90.000 chilometri quadrati nel Mediterraneo nord occidentale fra Italia, Francia e Sardegna; il Santuario, che comprende il Mar Ligure e parte del Mar Tirreno e del Mar di Corsica, è costituito dalle acque marittime interne (15 per cento) e territoriali (32 per cento) di Francia, Monaco e Italia e dalle acque pelagiche adiacenti (53 per cento). All'interno dell'area è vietata ogni cattura deliberata e qualsiasi forma di disturbo intenzionale dei cetacei;
   solo a titolo esemplificativo, dalle informazioni apprese a mezzo stampa, emergono diverse ipotesi di violazione di legge, per lo più, costituenti reato: cattura di specie particolarmente protetta in area protetta, uccisione di animali senza necessità e protetti da norme speciali, mancata comunicazione autorità di (eventuale) cattura da bycatch, detenzione illegale di specie protette, commercio e presunta vendita di specie protette, eventuale somministrazione di prodotto non sottoposto a controllo sanitario con conseguente rischio per la salute umana (presumibile contaminazione da anisakis, parassiti molto pericolosi, e probabile contaminazione da numerosi xenobiotici pericolosi per la salute umana), frode e/o elusione di norme fiscali, frode alimentare –:
   quali siano le iniziative di competenza che i Ministri interrogati intendono porre in essere per evitare che possano continuare a ripetersi crimini così gravi, nei confronti di specie particolarmente protette. (4-06390)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

specie protetta

politica delle importazioni

rischio sanitario