ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06356

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 306 del 09/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06356
presentato da
DI VITA Giulia
testo presentato
Giovedì 9 ottobre 2014
modificato
Martedì 10 febbraio 2015, seduta n. 374

   DI VITA, CECCONI, GRILLO, DALL'OSSO, MANTERO, SILVIA GIORDANO e LOREFICE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
la legge n. 104 del febbraio 1992, è una legge-quadro che regola l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap. Ai sensi di quanto previsto all'articolo 33 della legge, i dipendenti, siano essi stessi appartenenti alla categoria dei disabili o siano parenti che debbano assistere persone con disabilità, hanno diritto ad avere permessi retribuiti;
il 22 settembre 2014 numerosi articoli di quotidiani, sia cartacei che online, riportavano la clamorosa notizia della scoperta di un consistente e radicato giro di attestazioni di false invalidità in cambio di soldi presso la ASP di Agrigento, fatti per i quali sono scattate le manette nei confronti di diversi professionisti e dipendenti pubblici;
i reati contestati, a vario titolo, nell'operazione della polizia contro falsi invalidi, denominata «La carica dei 104», sono corruzione, falso e truffa aggravata. L'inchiesta si è mossa relativamente alla concessione delle agevolazioni previste dalla legge n. 104, che prevede permessi retributivi ai dipendenti con disabilità o che assistono familiari che ne sono affetti. Sono diciannove, compresi dieci medici, le persone destinatarie dell'ordinanza cautelare. Per sei è stata disposta la custodia in carcere, per otto i domiciliari e a cinque indagati è stato imposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria;
complessivamente sono 101 gli indagati che hanno ricevuto la notte del 22 settembre 2014 la visita degli uomini della Digos di Agrigento, che hanno eseguito l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento Ottavio Mosti su richiesta del procuratore Renato Di Natale, del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Maggioni. L'indagine ha portato allo scoperto due presunte organizzazioni separate che facevano capo rispettivamente a Antonio Alaimo, bidello di Favara e a Daniele Rampello, pensionato di 46 anni;
da quello che si apprende, in questa presunta truffa sono coinvolte molte persone tra cui medici come Gianfranco Pullara, medico legale nonché consulente della procura stessa che lo sta indagando, il sociologo della Asp di Agrigento, Giorgio Patti, ed un politico, Salvatore Monteperto ex assessore provinciale. Insomma, il solito guazzabuglio di personaggi che infatti la procura, nella sua ordinanza di circa settecento pagine, ha definito un «circo dove si esibivano medici e azzeccagarbugli»;
in sintesi, grazie alla complicità di medici dell'Asp e di personale dell'Inps due diversi gruppi di persone riuscivano a fare ottenere le certificazioni necessarie. Nei filmati della Digos, che ha piazzato le sue microcamere negli uffici dell'Asp di Agrigento, in quelli di Naro o che ha filmato i falsi invalidi si vedono scene davvero grottesche. In quelle immagini ci sarebbero persone anziane che, al momento dei controlli, fingevano di essere paralizzate o costrette sulla sedia a rotelle per poi scendere dall'ambulanza, con i propri piedi. Sempre nei video si vedrebbero medici che prendono mazzette in cambio di certificati, video inequivocabili in cui gli indagati compiono l'atto illecito, secondo la procura. Addirittura in un video un medico compirebbe personalmente l'esame spirometrico per poi intestarlo al paziente bisognoso del certificato falso;
le prove raccolte sembrano essere schiaccianti. Ovviamente occorrerà attendere gli esiti giudiziari di questa indagine;
in questo clima generale di corruzione che pervade l'Italia, purtroppo, la notizia non prende certamente di sorpresa;
sorpreso di tale strutturata macchinazione, protrattasi impunemente per chissà quanto tempo, tuttavia, è risultato il numero uno della ASP di Agrigento, il direttore generale Salvatore Ficarra, che ai microfoni delle tv locali si è complimentato ed ha ringraziato gli organi di giustizia per il lavoro svolto, che ha permesso di sgominare la ribattezzata «carica delle 104». Lo stesso Ficarra ha asserito: «Farò ruotare i componenti, anche in funzione della legge anti corruzione», e inoltre «saranno rivoluzionate le commissioni di invalidità, e proprio per questo, a giorni, uscirà un bando al quale potranno partecipare tutti coloro sono in possesso dei requisiti richiesti». Per quanto riguarda gli indagati, dipendenti della struttura, invece, il direttore ha affermato che saranno avviati procedimenti disciplinari e sospensioni anche se per molti si aspetterà che la giustizia faccia il proprio corso;
anche in tal caso si è di fronte all'ennesima deplorevole storia italiana nella quale si tenta di truffare lo Stato pensando che i fondi che vengono sottratti alla comunità non siano i propri ma, appunto, esclusivamente dello Stato, ed i truffatori si sentono cittadini solo quando pretendono dallo Stato e non certo quando debbono rispettarne le norme;
il senso di sorpresa ingenerato dall'accaduto nel direttore dell'ASP agrigentina, stupisce invero non poco l'interrogante. A tal proposito, infatti, preme ricordarsi che l'ANAC (Autorità nazionale anticorruzione), in attuazione della delibera n. 71/2013, all'esito di verifiche specifiche sul livello e sulla qualità dell'assolvimento degli obblighi di pubblicazione relativi ai «Pagamenti», alle «società partecipate», alle «tipologie di procedimento», all’«accesso civico» e ai «servizi erogati» relativamente ad un campione di trenta aziende sanitarie, ebbe già modo di inviare un'allerta all'ASP di Agrigento, essendo risultata quest'ultima tra le poche a non avere ottemperato ai particolari obblighi derivanti dalla normativa anticorruzione (http://www.anticorruzione.it/ ?page–id=12740);
la procedura di accertamento dell'invalidità civile è stata radicalmente modificata dall'articolo 20 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, titolato «Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile», che attribuisce all'INPS nuove competenze per l'accertamento dell'invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità con l'intento di ottenere tempi più rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dei relativi benefici;
in seguito alla riforma, con specifico riferimento al fenomeno dei cosiddetti «falsi invalidi», l'Istituto previdenziale ha intrapreso un capillare piano di verifiche straordinarie nei confronti dei titolari di invalidità civile volto a contrastare il fenomeno delle indebite riscossioni di prestazioni di invalidità;
la Corte dei conti nel 2012 ha calcolato che dalla revoca di 39 mila invalidità sono conseguiti allo Stato risparmi per 170 milioni di euro. Per far fronte ai piani straordinari di controllo in questi anni i 500 medici in forza all'ente non sono, tuttavia, risultati sufficienti. L'ente è pertanto corso ai ripari, impiegando nuove risorse: oltre un migliaio di ausiliari convenzionati che costeranno 110 milioni di euro in quattro anni. Il rapporto costi-benefici, sul piano dei conti, non è dunque così scontato e lineare. Il contenzioso, poi, aggiunge ulteriori margini d'incertezza: l'ultima relazione della Corte dei Conti segnala che nel 2012 l'ente è stato soccombente nel 60 per cento delle controversie sulle invalidità revocate;
in relazione al tema della falsa certificazione d'invalidità e dei suoi criteri di accertamento, l'interrogante ha presentato nel corso della legislatura corrente alcuni atti di sindacato ispettivo, di cui alcuni ancora in attesa di risposta, nonché una risoluzione in Commissione XII Affari sociali (risoluzione in commissione n. 7-00364, presentata in data 8 maggio 2014) con i quali, in sintesi, si chiedeva al Ministro del lavoro e delle politiche sociali se non ritenesse opportuno avviare iniziative, anche di carattere normativo, più appropriate di quelle attualmente in atto, utili a garantire finalmente una concreta semplificazione dell'attuale iter amministrativo di riconoscimento dell'invalidità civile;
con sentenza 3851/14 del 9 aprile 2014, il TAR del Lazio si è pronunciato in modo molto chiaro e netto sul tema, addirittura asserendo che: «Le modalità adottate dall'INPS per le verifiche straordinarie sui cosiddetti “falsi invalidi” sono state illegittime e lesive dei diritti delle vere persone con disabilità e i dati forniti dall'Istituto “gonfiati” e forieri solo di costi per l'Amministrazione»;
tale pronuncia riconosce in ultima analisi che le modalità adottate dall'INPS per le verifiche straordinarie sono state «illegittime e lesive dei diritti delle vere persone con disabilità» e sconfessa ancora un volta anche i dati forniti dall'Istituto in materia;
con decreto del Presidente della Repubblica del 4 ottobre 2013 l'Italia ha adottato il programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, che si articola in sette linee di intervento, ognuna delle quali individua l'obiettivo prefigurato e il tipo di azione necessaria a conseguirlo;
per quel che riguarda la linea di intervento 1, l'obiettivo precipuo posto dal programma di azione è rappresentato da una riforma del sistema di valutazione/accertamento della condizione di disabilità che, semplificando il processo, crei condizioni di contrasto alle discriminazioni, promozione delle pari opportunità, dell'inclusione sociale e dell'incremento della qualità della vita delle persone con disabilità, mediante un cambio di prospettiva nell'organizzazione delle politiche basato sul funzionamento globale della persona valutata nel complesso dei suoi diritti e doveri, superando le logiche «al negativo» di percentualizzazione dell'inabilità/invalidità e della capacità lavorativa;
il decreto in questione, tuttavia, stabilisce che le azioni richiamate nel programma e da attuarsi nell'ambito della legislazione vigente «risultano finanziabili nei limiti degli stanziamenti previsti, mentre gli impegni assunti alla presentazione alle Camere di nuovi provvedimenti legislativi saranno condizionati al rispetto della disciplina ordinaria in tema di programmazione finanziaria. A tali impegni è, quindi, da riconoscere carattere meramente programmatico, in quanto la sede nella quale saranno ponderate le diverse esigenze di settore è la decisione di finanza pubblica (dfp), sulla base della quale viene definito il disegno di legge di stabilità»;
a tal proposito si rileva, purtroppo, la mancata previsione nell'ultima legge di stabilità per il 2014 di uno stanziamento specifico finalizzato a realizzare la riforma dei criteri di accertamento dell'invalidità civile e della stessa procedura, come previsto invece nella linea di intervento 1 del programma di azione biennale; circostanza, questa, confermata perfino dal Vice Ministro Maria Cecilia Guerra nel corso di un'audizione specifica sul tema in Commissione XII (Affari sociali) del 23 gennaio 2014;
l'interesse generale non è certo quello di contrastare l'individuazione dei «falsi invalidi», ma di fare in modo che siano rispettati i diritti fondamentali delle vere persone con disabilità e che i controlli siano condotti con le opportune garanzie, in modo efficace e mirato, evitando inutili disagi e vessazioni –:
se possa indicare con esattezza il numero dei controlli relativi al piano di verifiche straordinarie dell'INPS sui cosiddetti «falsi invalidi» effettuati presso la Asp di Agrigento e, in generale, nelle Asp siciliane;
quanti di tali controlli abbiano portato alla revoca dei benefici assistenziali, distinguendo altresì quanti di questi, nello specifico, per abuso, e quanti per cessazione dello stato di invalidità;
se non ritenga il Ministro di dover assumere le iniziative di competenza, anche di carattere ispettivo, per verificare lo stato delle cose, al fine anche di evitare ulteriori scandali dello stesso genere, e limitare ulteriori eventuali danni per l'erario anche segnalando possibili anomalie alla competente magistratura contabile;
se intenda fornire ogni dettagliato elemento in merito all'accaduto, fornendo una stima dei danni provocati, nonché avanzando delle proposte risolutive al fenomeno;
se non ritenga doveroso e urgente promuovere una campagna di etica professionale presso le sedi dell'INPS e le ASP, promossa con incentivi per il personale virtuoso e con la previsione di sanzioni per quelli scorretti;
quali iniziative, anche di carattere normativo, intenda intraprendere al fine di garantire la presenza del whistleblowing all'interno delle aziende sanitarie ed ospedaliere;
se non intenda avviare iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate alla revisione e alla semplificazione dell'intero sistema di accertamento di invalidità civile, stato di handicap e disabilità, ormai obsoleto, farraginoso e inefficiente, secondo quanto previsto nello stesso Programma d'azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità che il Governo si è impegnato a mettere in atto per garantire il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità, provvedendo, allo stesso tempo, ad una pianificazione mirata fin da subito ad ostacolare e prevenire abusi ed illeciti analoghi a quelli citati in premessa, che renda possibile, in particolare, effettuare accertamenti automatici di tipo informatizzato consentendo in tal modo la condivisione in tempo reale delle informazioni relative al paziente tra i diversi enti coinvolti nella procedura, ovvero il medico, le Asl, l'Inps, e altro;
se intenda assumere iniziative per provvedere all'accantonamento delle risorse finanziarie necessarie a conseguire l'obiettivo previsto dalla linea di intervento 1 del programma di azione biennale, valutando già il risparmio considerevole che deriverebbe dalla sospensione immediata delle verifiche straordinarie dell'Inps, risultante, in particolare, dalla riduzione del costo del personale esterno impiegato e delle spese derivate dal non trascurabile contenzioso in corso;
se intenda assumere un'iniziativa normativa per la disciplina della sussistenza di potenziali situazioni di corruzione, incompatibilità o conflitto d'interesse, per i medici componenti delle commissioni mediche e i funzionari amministrativi, prevedendo per tali soggetti specifiche sanzioni, anche di carattere disciplinare e inibitorio, comminabili per il tramite del coinvolgimento diretto dell'ANAC, cui spetterebbe la valutazione della fase procedurale di concessione-diniego del beneficio;
se, alla luce di quella che agli interroganti appare l'ennesima dimostrazione di fallimento, nonché in ragione degli risultati esigui conseguiti sino ad oggi, non ritenga di dover assumere iniziative per l'immediata sospensione del piano straordinario INPS di verifica sui cosiddetti «falsi invalidi», e agire invece alla radice del problema provvedendo ad una riforma sistematica. (4-06356)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

programma d'azione

risoluzione

integrazione sociale