ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 304 del 07/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06304
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Martedì 7 ottobre 2014, seduta n. 304

   NESCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto stabilito dall'articolo 117 della Costituzione «lo Stato ha legislazione esclusiva», tra le altre cose, nella «tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali»;
   tali oneri sono ribaditi all'articolo 149 del decreto legislativo n. 112 del 1998, secondo cui sono riservate allo Stato «autorizzazioni, prescrizioni, divieti, approvazioni e altri provvedimenti, anche di natura interinale, diretti a garantire la conservazione, l'integrità e la sicurezza dei beni di interesse storico o artistico» (punto b) e «controllo sulla circolazione e sull'esportazione dei beni di interesse storico o artistico ed esercizio del diritto di prelazione» (punto c);
   in occasione della nomina di Vittorio Sgarbi ad ambasciatore Expo 2015 per le belle arti da parte del Governatore della regione Lombardia Roberto Maroni, lo stesso ha avanzato la richiesta di trasferire, per i sei mesi dell'esposizione, i Bronzi di Riace a Milano;
   a distanza di sole poche ore, però, era stato lo stesso Sgarbi a liquidare tutto come un «equivoco» alimentato dal testo di una lettera che gli era stata consegnata a Palmi, a firma del presidente degli Amici del museo di Reggio Calabria, Vincenzo Panuccio;
   «nella missiva, riportata su un volantino di un'organizzazione denominata Movimento territoriale per il Sud – ha spiegato lo stesso Sgarbi – si faceva riferimento a una sentenza del Consiglio di Stato del 30 luglio 2009, secondo cui la competenza sullo spostamento di opere d'arte come i Bronzi di Riace non apparterrebbe allo Stato ma alle istituzioni locali. Cosa che, essendo sovrintendente, so che non è vera»;
   nonostante la proposta sembrasse tramontata, il 20 agosto 2014 il presidente Maroni e l'ambasciatore Expo 2015 Sgarbi hanno scritto al Ministro per i beni culturali Dario Franceschini e al Presidente del Consiglio dei ministri affinché valutassero una possibile esposizione dei Bronzi all'Expo, dato che «soltanto ignoranza e malafede li legano esclusivamente alla Calabria»;
   nella stessa lettera, si riporta che gli stessi dubbi sulla fragilità delle opere sarebbero «un'evidente menzogna di chi diffonde terrorismo, fingendo di ignorare la dimostrata resistenza sott'acqua, esposti a ogni rischio, di quei Bronzi che sono trasportabilissimi»;
   a tale seconda richiesta lo stesso Ministro Franceschini sembra aver aperto, dato che lo stesso ha annunciato che, a riguardo, sarà predisposta una commissione di esperti interni ed esterni al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, affinché venga deciso se i Bronzi possano viaggiare o meno;
   a distanza di poco più di una settimana era ancora Vittorio Sgarbi ad alimentare il giallo sul trasferimento dei Bronzi di Riace a Milano;
   il 28 agosto 2014, infatti, Sgarbi ha annunciato che sarebbe giunto il placet direttamente dall'assessore alla cultura della regione Calabria, Mario Caligiuri;
   a questo riguardo, ha annunciato il predetto critico d'arte: «Per il bene della Calabria e per la gloria dell'Italia, turbati da troppe cattive informazioni su quello che è il vero pensiero del popolo calabrese, l'assessore Caligiuri, nel pieno delle sue funzioni, preso atto dell'articolo 117 della Costituzione e nel rispetto dei poteri attribuiti al presidente, oggi vacante, della Regione, ha deciso di concedere il prestito dei Bronzi di Riace per l'Expo 2015 di Milano»;
   secondo quanto dichiarato dal critico d'arte, l'assessore avrebbe già avviato le pratiche «per condurre a un sereno giudizio la soprintendente Bonomi, indicandole i limiti dei suoi poteri» e per organizzare il viaggio dei Bronzi, che dovrà «perentoriamente» avvenire il 15 ottobre, «con una sosta preliminare presso i laboratori di restauro di Brera»;
   ancora una volta, però, le dichiarazioni di Sgarbi sono state smentite dal diretto interessato, l'assessore Caligiuri, il quale ha dichiarato di non aver «mai fatto alcuna dichiarazione sugli eventuali trasferimenti dei Bronzi di Riace», così definendo le riferite notizie «una bufala di fine estate»;
   in una successione incredibile di dichiarazioni e smentite su cui sarebbe bene che si pronunciasse lo stesso Ministro Franceschini, l'unica cosa certa è la succitata istituzione di una commissione di esperti interni ed esterni al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che rivelerebbe, come detto, un'apertura da parte del Ministero alla possibilità di uno spostamento dei due bronzi;
   sulla questione si sono pronunciati diversi tecnici e studiosi, a cominciare dal professore Salvatore Settis il quale, su un articolo pubblicato da «La Repubblica» il 18 agosto 2014, ha sottolineato l'inutilità della commissione pensata da Franceschini, affermando che «il suo Ministero ha un organico tecnico, l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, che è in grado di fornirgli domattina tutta la documentazione necessaria (e che già si oppose ad altre peregrinazioni dei Bronzi)» e che ciò che «l'Istituto (o qualsivoglia commissione di esperti) dirà è scontato: sono tanto preziosi e vulnerabili che meno si muovono meglio è»;
   il concetto espresso dal professore Settis è stato ribadito anche da altri autorevoli dirigenti e studiosi;
   Francesco Alì e Pasquale Amato, promotori del Comitato per la valorizzazione dei Bronzi di Riace e del museo Magna Grecia di Reggio Calabria, hanno diramato una nota nella quale, tra le altre cose, si legge: «È una sceneggiata quella messa in piedi dal Ministro Franceschini che ha dichiarato di aver bisogno di esperti esterni al Ministero per sapere se i Bronzi di Riace possano viaggiare o meno, con essa egli ha offeso e umiliato le relazioni scientifiche degli ultimi 40 anni redatte da soprintendenti, restauratori, esperti Iscr ed Enea che hanno già decretato la massima fragilità delle due statue che, in caso di spostamenti anche minimi, rischiano il danneggiamento irrimediabile e addirittura la distruzione [...]. O il Ministro ha già deciso, nei fatti, di portare a Milano le delicate statue per promuovere un piano che mira solo a monetizzare a favore della Lombardia l'Expo, abbandonando il Mezzogiorno e il resto d'Italia o piuttosto non è in grado di svolgere il ruolo che il suo mandato richiede: valorizzare il patrimonio ma preservandolo dal rischio altissimo della sua distruzione»;
   ad opporsi è stata anche la dottoressa Simonetta Bonomi, soprintendente e dirigente del museo di Reggio, secondo la quale «Sgarbi e Maroni parlano di niente. Non c’è stata alcuna richiesta ufficiale. E comunque io sono dell'idea che i due Bronzi non si possano muovere da Reggio perché la loro struttura è fragile [...]. L'operazione non ha molto senso»;
   a fortiori si rammenta che la sala che ospita i Bronzi è dotata di un sistema di controllo del clima, mantenuto sui 20 gradi centigradi d'inverno, 25-27 gradi d'estate, con un tasso di umidità all'incirca del 35-40 per cento tale cioè nuovi fenomeni corrosivi;
   inoltre, i bronzi si innalzano su basi antisismiche alte sui 40 centimetri, come i basamenti delle statue greche antiche, vincolate al pavimento tramite l'interposizione di un sistema di isolatori in grado di attenuare le azioni orizzontali e non amplificare il moto verticale;
   ciascuna statua è ancorata alla piattaforma antisismica tramite un'asta e cavi di acciaio in inox;
   pertanto, l'insensatezza dell'operazione promossa dal governatore lombardo Maroni e dal critico d'arte Sgarbi – già presidente della Commissione Istruzione nella XII legislatura della Camera e Sottosegretario ai beni culturali dal 2001 al giugno del 2002 –, cui si aggiungerebbe il dubbio consenso dell'assessore Caligiuri, risiederebbe anche nella controproposta offerta, ovvero due opere di Caravaggio;
   poiché la nomina ad ambasciatore è finalizzata a stabilire un piano per far conoscere i tesori di Milano ai 20 milioni di visitatori previsti, non si capisce, a parere dell'interrogante, che senso abbia trasferire i Bronzi a Milano e portare i quadri di Caravaggio, che invece è milanese, a Reggio Calabria;
   quanto appena detto trova conforto nell'opinione di Settis, di cui al summenzionato articolo, secondo il quale «perfino un quadro di Raffaello, se fuori contesto, non dice nulla, perché non e una reliquia», non comunicherebbe «le virtù legate all'insieme»;
   all'interrogante risulta che non si ritrovano anche all'estero casi in cui, per eventi espositivi simili, siano state trasferite opere, statue o altri beni artistici paragonabili per delicatezza ai Bronzi;
   se facessimo riferimento al solo territorio italiano, in diverse occasioni sono state avanzate analoghe volontà di spostamento (l'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avanzò l'ipotesi di trasferire i Bronzi di Riace a La Maddalena in occasione del G8 del 2009; altre volte si è parlato anche del David di Donatello), tutte però inesorabilmente cadute per evidenti problemi pratici e conseguenti rischi per le opere stesse;
   un primo restauro dei Bronzi avvenne negli anni 1975-1980 a Firenze, dove, oltre alla pulizia e alla conservazione delle superfici esterne, si cominciò a svuotare l'interno delle statue dalla terra di fusione originaria, impregnatasi nel corso dei secoli di cloruri che avevano innescato pericolosi fenomeni di corrosione;
   la rimozione della terra di fusione fu conclusa a Reggio Calabria negli anni 1992-1995, in un'operazione di restauro che si trasformò in un vero e proprio microscavo archeologico della terra per ricostruirne la disposizione originaria;
   a tale ultimo riguardo fu utilizzato un sofisticato dispositivo ispirato alla strumentazione per la diagnostica medica e la chirurgia microinvasiva, dotato di microtelecamera ed ablatore ad ultrasuoni;
   in un articolo di Davide Milosa, del 23 marzo 2014 e apparso sul sito di Il Fatto Quotidiano, si legge: «Quello che prima era un rischio, ora è un dato di fatto. La mafia è entrata nell'affare di Expo. Testa e soldi dei boss controllano parte dei lavori e delle opere connesse. L'allarme, scaturito dall'inchiesta sull'appaltificio di Infrastrutture Lombarde (Ilspa) governato per dieci anni da Antonio Rognoni, trova conferma nella relazione del Prefetto di Milano consegnata alla Commissione parlamentare antimafia in trasferta sotto al Duomo»;
   quanto sopra riportato legittima forti e mai peregrine preoccupazioni che anche sui Bronzi di Riace, indipendentemente dalle volontà qui riassunte, vi possano essere interessi di tipo mafioso –:
   quale sia la reale situazione circa il trasferimento dei Bronzi di Riace e quali notizie abbiano assunto i ministri interrogati dal governatore della Lombardia, dall'ambasciatore di Expo 2015 e dall'assessore alla cultura della regione Calabria, in merito alle loro discordanti dichiarazioni;
   se non ritengano inopportuno istituire una commissione (che ovviamente richiederà dei costi) sullo spostamento dei Bronzi, poiché, come ricordato in premessa, sono già a disposizione elementi inequivocabili da cui si evidenziano i noti rischi connessi allo spostamento dei Bronzi;
   quali provvedimenti intenda adottare il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo per tutelare i Bronzi di Riace da ogni possibile rischio di deterioramento, anche in considerazione dei complessi restauri avvenuti e dei relativi costi;
   se in occasione del G8 del 2009 i Bronzi di Riace non furono spostati a «La Maddalena» per evidenti ragioni legate alla loro integrità;
   se per Expo 2015 risultino interessi di organizzazioni criminali per quanto concerne l'esposizione di opere d'arte e quali controlli e misure siano stati predisposti in proposito. (4-06304)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

opera d'arte

lega

professioni tecniche