ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06294

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 304 del 07/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 07/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 07/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06294
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Martedì 7 ottobre 2014, seduta n. 304

   RICCIATTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   in data 3 luglio 2014 il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,15 per cento, allo 0,40 per cento e a -0,10 per cento;
   contestualmente, la BCE ha definito i dettagli tecnici delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Targeted Long-Term Refinancing Operations, TLTROs): si tratta di prestiti a un tasso di 10 punti base sopra quello di riferimento (dunque lo 0,25 per cento) con scadenza a 4 anni fino a giugno 2016, per un ammontare complessivo di mille miliardi di euro;
   l'obiettivo è, in particolare, di migliorare il sostegno del credito bancario all'economia reale: infatti, in questo caso i prestiti sono vincolati alla concessione di crediti a famiglie e imprese: se non soddisfano questa condizione, le banche dovranno restituire i fondi dopo i primi due anni;
   il Bollettino economico della Banca d'Italia di luglio 2014 evidenziava dei miglioramenti del credito in Italia, seppure lenti. In proposito l'Istituto sottolinea come vi siano sono segnali di miglioramento delle condizioni del credito, ma ancora marginali e incerti. I sondaggi più recenti presso le imprese indicano un'attenuazione delle difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari; i prestiti al settore privato continuano però a ridursi, risentendo anche del debole quadro congiunturale. Il costo del credito per le società non finanziarie è in calo, ma resta superiore a quello dell'area dell'euro di circa 70 punti base;
   la legge di stabilità 2014 istituisce e disciplina, nell'ambito dei fondi che costituiscono il Sistema nazionale di garanzia, il Fondo di garanzia per la prima casa, finalizzato alla concessione di garanzie su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari; esso assorbe attività e passività del Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, contestualmente soppresso. Istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, il Fondo è volto alla concessione di garanzie, a prima richiesta, su singoli mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari (tale previsione di garanzia collettiva è innovativa rispetto alla disciplina del Fondo per le giovani coppie). Al Fondo sono attribuiti 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016. Per quanto riguarda la garanzia del Fondo, essa può essere concessa nella misura massima del 50 per cento della quota capitale sui finanziamenti connessi all'acquisto e agli interventi di ristrutturazione e accrescimento dell'efficienza energetica, di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale;
   inoltre, specifiche misure di sostegno all'accesso all'abitazione e al settore immobiliare sono contenute nell'articolo 6 del decreto-legge n. 102 del 2013, che disciplina, in primo luogo, l'intervento di Cassa depositi e prestiti spa. Sotto un primo profilo, Cassa depositi e prestiti opererà mettendo a disposizione degli istituti di credito italiani, nonché delle succursali di banche estere comunitarie ed extracomunitarie operanti in Italia e autorizzate all'esercizio dell'attività, una base di liquidità – mediante l'utilizzo dei fondi della raccolta del risparmio postale – per erogare nuovi finanziamenti espressamente destinati a mutui, garantiti da ipoteca, su immobili residenziali, con priorità per quelli finalizzati all'acquisto dell'abitazione principale nonché ad interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico. A tal fine le banche possono contrarre finanziamenti secondo contratti tipo definiti con apposita convenzione tra la Cassa depositi e prestiti spa e l'Associazione bancaria italiana. Sotto un diverso versante, Cassa depositi e prestiti interverrà acquistando obbligazioni bancarie garantite (covered bond) a fronte di portafogli di mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali e/o titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali, per favorire la diffusione di tali strumenti presso le banche autorizzate al fine di aumentarne le disponibilità finanziarie per l'erogazione di finanziamenti ipotecari;
   la richiamata norma incrementa di 20 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2014 e 2015, la dotazione del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa ed estende, a decorrere dall'anno 2014, la platea dei beneficiari del Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa (istituito dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 e confluito, con la legge di stabilità nel citato Fondo di garanzia per la prima casa), incrementando la dotazione del Fondo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015;
   nella Gazzetta Ufficiale n. 209 del 6 settembre 2013 è stato pubblicato il decreto 24 giugno 2013, n. 103, recante la disciplina del Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali;
   accanto alle iniziative di natura legislativa, si rammenta in questa sede l'Accordo per una misura straordinaria di sostegno alle famiglie in difficoltà a seguito della crisi, firmato per la prima volta il 18 dicembre 2009 dall'ABI e dalle Associazioni dei consumatori e successivamente prorogato nel tempo (da ultimo, fino a marzo 2013), che disponeva la sospensione del rimborso delle rate di mutuo per almeno 12 mesi a specifiche condizioni;
   nonostante la BCE sia recentemente riuscita a immettere nuova liquidità in favore delle imprese e delle famiglie, per quanto risulta all'interrogante, le banche continuano ad essere molto restie nel concedere credito soprattutto nei confronti delle famiglie;
   la questione appare, invece, diversa per quanto attiene alle imprese rispetto alle quali vige un sistema di garanzie statali rappresentato dal Fondo centrale di garanzia che funziona con una certa efficacia anche rispetto alle startup;
   analogamente a quanto accade per le imprese, potrebbe essere auspicabile stabilire un intervento più ampio da parte della Cassa depositi e prestiti a sostegno delle famiglie in sofferenza economica;
   si segnala, inoltre, l'opportunità di valutare l'adozione di ogni iniziativa di competenza tesa a rimuovere la cosiddetta «commissione disponibilità fondi»;
   la commissione disponibilità fondi (o fidi o creditizia) è una nuova commissione applicata dal 3o trimestre 2009 sui fidi concessi, oppure sugli utilizzi dei fidi concessi, in sostituzione delle spese precedentemente applicate a titolo di concessione e istruttoria fidi, che sono state eliminate (compresi i diritti di segreteria). In pratica, la commissione viene fatta pagare per la possibilità che la banca fornisce al Cliente di avere o utilizzare un fido. Viene calcolata trimestralmente, attraverso applicazione di una aliquota percentuale sui fidi oppure sull'utilizzo dei fidi concessi. Seppure venga riportata nei documenti di sintesi, periodicamente spediti al cliente, è poco chiaro il meccanismo di applicazione e ancor meno trasparente il conteggio eseguito dalla banca che provvede a riportarla nello scalare di conto corrente, assieme a tutte le altre competenze, oppure addebitarla direttamente in conto corrente, senza far capire la maggior parte delle volte su cosa venga calcolata. Praticamente, è stata introdotta dalle banche per sopperire alle minori entrate che gli garantiva la Commissione di massimo scoperto (CMS), il cui campo di attuazione è stato ridimensionato dall'articolo 2-bis del decreto-legge n. 185 del 2009 come convertito dalla legge 2 del 2009, che la prevede solo nel caso di utilizzi (saldi negativi) entro fido per almeno 30 giorni consecutivi ed escludendone l'applicazione oltre o in assenza di fido. Per, questi casi, le banche hanno inventato un'altra nuova commissione, definita Commissione o indennità di sconfinamento, addebitata normalmente in funzione del numero dei giorni di utilizzo o sulla base dei numeri debitori prodotti in extra-fido;
   sostanzialmente, la quasi eliminazione della commissione massimo scoperto ha spianato il campo alle banche per poter applicare queste due nuove commissioni, peggiorando di gran lungo il peso degli oneri finanziari a carico delle aziende, che proprio in questo periodo, invece, avrebbero bisogno di tutto fuorché sistemare i bilanci delle banche, che si trovano nella invidiabile posizione di aver ridotto fortemente l'accesso e la concessione del credito aumentandone contestualmente il costo in capo all'azienda richiedente;
   per quanto risulta all'interrogante, le banche oggi applicano alle aziende e ai privati una commissione su disponibilità fondi che va dallo 0,10 allo 0,50 per cento ogni 3 mesi, utilizzandone peraltro le risorse rinvenienti per pagare debiti propri della stessa banca, il che non appare assolutamente giusto –:
   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere alla luce di quanto descritto nel presente atto di sindacato ispettivo;
   se il Governo non intenda sviluppare ulteriori misure atte alla concessione di nuovo credito nei confronti delle famiglie in sofferenza economica anche attraverso ad un ampliamento degli interventi sino ad oggi attivati da parte della Cassa depositi e prestiti anche attraverso la costituzione di un apposito Fondo di garanzia;
   se e quali iniziative di competenza anche normativa intenda assumere con riferimento all'opportunità di rimuovere la cosiddetta «commissione su disponibilità fondi». (4-06294)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

credito

banca

impresa privata