ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06279

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 303 del 06/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: MARCON GIULIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 06/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 06/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06279
presentato da
MARCON Giulio
testo di
Lunedì 6 ottobre 2014, seduta n. 303

   MARCON. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in data 28 maggio 2009 è stato approvato dall'ANAS il progetto denominato «S.S. n. 51 di “Alemagna” Variante di Vittorio Veneto (Tangenziale EST) – Collegamento La Sega-Ospedale – 1o stralcio “La Sega-Rindola”», meglio noto alla cittadinanza con il nome di «Traforo di Santa Augusta». Il tracciato dell'opera prevede 3 rotatorie di circa 45 metri di diametro, una galleria di 1.500 metri, un sottopasso di 100 metri, 2 ponti sul principale fiume che attraversa la città di Vittorio Veneto (fiume Meschio), più un tratto di altri 1.000 metri di lunghezza;
   il progetto consiste nella costruzione di una «falsa» tangenziale che riverserebbe un consistente volume di traffico direttamente all'interno della città di Vittorio Veneto, la quale non dispone nel proprio centro storico di arterie stradali idonee a sostenerlo. Ragion per cui la funzionalità dell'opera risulta pressoché inesistente, soprattutto alla luce del costo non esiguo ed in costante aumento: 49 milioni di euro nella previsione iniziale, ormai già divenuti 64;
   un comitato di cittadini si è attivato per contrastare l'opera a favore di soluzioni alternative di minor impatto ambientale, costi maggiormente contenuti, nonché maggiore funzionalità. Comitato che in data 6 giugno 2013 ha visto accogliere parzialmente un ricorso presentato al Consiglio di Stato sulla base del fatto che il progetto definitivo dell'opera risultava mancante di VINCA (valutazione di incidenza ambientale) nonché di relazione sismica, entrambi documenti imprescindibili per l'ammissibilità dello stesso;
   a fronte della sentenza del Consiglio di Stato, l'amministrazione comunale di Vittorio Veneto e la società ANAS furono costrette a ripresentare il progetto, cosicché in data 5 luglio 2013 il comune pubblicò l'avviso di avvio del procedimento di adozione della variante urbanistica n. 55 del 2013 finalizzata alla reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio per la realizzazione dell'opera pubblica denominata «S.S. 51 di Alemagna – Lavori di costruzione della variante di Vittorio Veneto, collegamento La Sega-Ospedale. (1o stralcio La Sega-Rindola)». Procedura accanto alla quale l'ANAS aveva parallelamente avviato trattative private con alcuni dei proprietari dei terreni interessati, incorrendo dunque in una violazione della legge regionale in materia di espropri. Violazione accertata e riconosciuta dalla sentenza del TAR del Veneto con sentenza n. 00920/2014 REG.PROV.COLL. n. 01608/2013 REG.RIC. del 24 giugno 2014;
   l'ANAS depositò il progetto esecutivo dell'opera il 24 agosto 2013, il quale sarebbe stato a disposizione dei cittadini per la presentazione di osservazioni, come da normativa vigente, per 30 giorni a decorrere da tale data. L'approvazione tuttavia è datata 12 settembre 2013, dunque ben prima della scadenza dei suddetti 30 giorni, per giunta prevedendo un aumento di spesa di ben 15 milioni di euro rispetto al progetto definitivo;
   nonostante in data 16 gennaio 2014 il TAR abbia emesso un'ordinanza sospensiva di tutta la procedura, rimandando all'udienza che si sarebbe svolta il 7 maggio 2014, dalla fine del novembre 2013 ad oggi, ANAS ha iniziato e proseguito i lavori sui terreni ottenuti tramite accordo bonario con 2 i proprietari, ignorando di fatto la prescrizione del TAR;
   in svariate zone sono stati effettuati lavori di cantierizzazione non previsti dal progetto originario (specialmente nella zona nord) e si sono verificati sversamenti di acque contaminate da idrocarburi ed altre ignote sostanze inquinanti nel fiume Meschio, il quale ha subìto da allora periodico intorbidimento nonché una sensibile diminuzione della presenza di fauna;
   esistono numerosi progetti alternativi altrettanto funzionali benché di minor impatto ambientale, maggiormente economici e di ben più rapida realizzazione. Progetti dei quali peraltro il TAR, nella sua sentenza, caldeggia la valutazione –:
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuna, per quanto di competenza, una verifica della persistenza delle condizioni necessarie alla prosecuzione del progetto, specialmente in riferimento alle problematiche di acquisizione dei terreni, di impatto ambientale e di effettiva funzionalità dell'opera;
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuna la valutazione dei progetti alternativi all'opera, i quali darebbero luogo a un risparmio dal punto di vista economico nonché a una notevole abbreviazione dei tempi di realizzazione. (4-06279)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

impatto ambientale

espropriazione