ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06268

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 302 del 03/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 03/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 03/10/2014
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06268
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Venerdì 3 ottobre 2014, seduta n. 302

   CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   i decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012 hanno dato il via a un piano di riordino degli uffici giudiziari sul territorio nazionale, con la soppressione di 30 tribunali, 38 procure, 220 sedi distaccate e 674 uffici del giudice di pace che l'interrogante giudica scellerato;
   il 30 giugno 2014, al termine del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio e il Ministro della giustizia presentavano in conferenza stampa i 12 punti da cui partire per la riforma del sistema giudiziario italiano, tra i quali, al punto 11, «misure per l'ulteriore razionalizzazione della geografia giudiziaria»;
   come si legge sul sito dello stesso Ministero, «La riforma della geografia giudiziaria del 2012 ha soppresso 30 tribunali e i corrispondenti uffici di Procura, ma ha dovuto reali arsi negli angusti confini della legge di delega originaria [...].Pertanto, occorre por mano al necessario superamento di quelle condizioni e, dunque: a) abbandonare la regola che ha imposto di mantenere almeno tre tribunali per ogni distretto di corte di appello; b) rimuovere il divieto di soppressione dei tribunali con sede nei capoluoghi di provincia, a prescindere dalla conformità ad altri parametri funzionali.»;
   tale scellerata ristrutturazione del sistema giudiziario, se portata a compimento secondo i criteri fissati nel citato schema, farebbe sparire in un colpo solo almeno due dei tre tribunali molisani, il tribunale di Isernia e di Latino, e con essa anche la corte di appello di Campobasso, con gravi ricadute sui cittadini, che per ottenere giustizia in sede di appello, sarebbero addirittura dirottati verso realtà giudiziarie lontane, quali Napoli o Roma;
   le nuove misure, lungi dal rappresentare una razionalizzazione del sistema giudiziario utile a una, pur condivisibile, riduzione del costi, comporterà, paradossalmente, elevati oneri di spesa pubblica, posto che i costi per gli stipendi del personale resteranno invariati e quanto risparmiato con l'accorpamento degli immobili si spenderà per l'adeguamento delle nuove sedi;
   dal punto di vista dell'efficienza, poi, un eventuale smantellamento dei presidi giudiziari molisani, anche di uno solo di essi, avrebbe ricadute esiziali sulla cittadinanza: il ricorso alla giustizia diverrebbe non solo più costoso, ma addirittura quasi impossibile, posto che il cittadino che domanda giustizia non avrebbe più un presidio al quale rivolgersi, mentre il cittadino chiamato a testimoniare in un processo, dovrebbe sobbarcarsi gli oneri di una trasferta, addirittura verso altre regioni;
   in termini di ricaduta sul territorio, inoltre, lo smantellamento degli uffici giudiziari comporterebbe la chiusura, o comunque, il ridimensionamento dei presidi dell'Arma dei carabinieri, il ridimensionamento della forze della polizia di Stato e della Guardia di finanza;
   resa già esecutiva la soppressione del tribunale di Lucera, nella imminenza della eliminazione dei presidi giudiziari di Vasto (Chieti) e Lanciano (Chieti), tenuti in vita solo da una norma speciale temporanea emanata dopo il terremoto de L'Aquila, la soppressione del tribunale di Larino avrebbe pertanto ricadute pesantissime in tema di pubblica sicurezza per il territorio del Basso Molise, il quale resta ancora, da questo punto di vista, un'oasi felice;
   difatti, se l'infausto progetto di riforma fosse portato a compimento, non ci sarebbe nessun presidio giudiziario (tribunale e procura della Repubblica) in un territorio costiero di oltre 200 chilometri (da Foggia a Pescara), a tutto vantaggio delle organizzazioni criminali;
   da aprile 2013 ad oggi, numerose sono state e continuano ad essere le iniziative su tutto il territorio nazionale, gli incontri operativi e le richieste avanzate agli addetti ai lavori e alle istituzioni per scongiurare tale riforma;
   tale drastica riorganizzazione giudiziaria, infatti, non trova il consenso di molti: per gli avvocati è uno spreco di risorse pubbliche, per i sindaci si tolgono avamposti della legalità in territori dove ce n’è bisogno e perfino per la magistratura la paventata soppressione dei presidi giudiziari molisani non è una scelta condivisibile;
   quella che all'interrogante appare una inaccettabile indifferenza riservata dalle istituzioni alla situazione di grave emergenza dei suddetti tribunali condurrà all'implosione del sistema giustizia nel territorio, e, nel settore penale, alla negoziazione dei diritti fondamentali assicurati dagli articoli 24 e 111 della Carta Costituzionale;
   in particolare, resterà seriamente compromesso il diritto del cittadino alla ragionevole durata e qualità del processo, dovendosi prevedere che l'insostenibile gestione dei carichi da parte dei pochi magistrati requirenti e giudicanti in servizio porterà a un rallentamento sine die delle indagini preliminari, o, ancora peggio, alla sommarizzazione della tutela giurisdizionale –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, in considerazione del prospetto di una paralisi generale della macchina giudiziaria, se non ritenga opportuno assumere ogni iniziativa di competenza per mantenere i presidi giudiziari molisani o, almeno, valutare l'opportunità di una soluzione alternativa che non lasci il territorio sfornito di un presidio di giustizia;
   se non ritenga che una possibile soluzione possa essere rappresentata dall'istituzione di un tribunale a Termoli (Campobasso), già sede distaccata di tribunale, posta a metà strada tra Foggia e Pescara. (4-06268)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-06268
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — Mediante l'interrogazione in esame, l'interrogante paventa – nel contesto di una più ampia ricostruzione degli esiti della revisione delle circoscrizioni giudiziarie – la soppressione di alcuni uffici giudiziari molisani, con sacrificio del principio di prossimità della giurisdizione, secondo le prospettazioni annunciate.
  Chiede, pertanto, se ed in che termini il Ministro intenda attuare le linee riformatrici tracciate.
  Come noto, il Ministero della giustizia ha ormai consolidato il processo di adeguamento della geografia giudiziaria conseguente al riordino complessivo degli uffici di primo grado, disposto con l'adozione dei decreti legislativi n. 155 e 156 del 7 settembre 2012, e successive modificazioni.
  La revisione dei tribunali ordinari ha costituito una delle più rilevanti riforme strutturali degli ultimi anni, comportando un significativo incremento di efficienza del sistema giudiziario attraverso il recupero di economie di scala e, soprattutto, il miglioramento dei tempi e della qualità delle decisioni giudiziarie in virtù della promozione del principio di specializzazione.
  La riforma ha, certamente, avviato un significativo processo di risparmio di spesa, in corso di progressiva implementazione e verifica, così come sono oggetto di continuo monitoraggio gli effetti degli interventi attuati, anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticità evidenziate nella fase attuativa.
  Il processo di revisione della geografia giudiziaria è, pertanto, sottoposto ad una verifica progressiva, ed è ulteriormente orientato alla ridefinizione degli uffici di secondo grado.
  Con riferimento agli uffici distrettuali, difatti, l'analisi dei dati statistici evidenzia che la distribuzione dei carichi di lavoro presso le singole corti di appello è estremamente eterogenea, sia per il settore civile che per il settore penale, con disequilibrata distribuzione degli affari tra gli uffici.
  Si è imposta, pertanto, l'esigenza di nuovi interventi in materia di geografia giudiziaria, con specifico riferimento all'assetto degli uffici di secondo grado.
  A tal fine, ho istituito una specifica commissione di studio alla quale sono state demandate attività di analisi e di approfondimento finalizzate alla formulazione di proposte normative, nella generale prospettiva dell'aggiornamento e della razionalizzazione del sistema secondo i principi dettati dalla Carta Costituzionale e con l'obiettivo dell'efficienza nella resa di giustizia, anche con specifico riferimento allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria.
  In questa prospettiva, la Commissione ha elaborato un intervento che si propone di portare a compimento il processo di razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, finalizzato ad incrementare anche l'efficienza degli uffici di secondo grado e a realizzare risparmi di spesa pubblica, attraverso la ridefinizione dell'assetto territoriale dei distretti delle corti di appello, anche mediante l'attribuzione di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, secondo i criteri oggettivi dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze.
  Oltre che di tali criteri – e nella prospettiva indicata dall'interrogante – lo studio della Commissione ha considerato la specificità territoriale del bacino di utenza, inclusa la peculiare situazione infrastrutturale, nonché la misura dell'impatto del riassetto degli uffici sulle esigenze di contrasto dei fenomeni criminali come connotati nei singoli territori di riferimento, nella ricerca di un bilanciamento tra i vari interessi coinvolti che consenta di individuare le soluzioni più adatte a migliorare l'efficienza della giustizia al servizio del cittadino.
  Nella prospettiva di assicurare il più ampio confronto istituzionale e di acquisire ulteriori elementi di riflessione, la Commissione ha svolto anche opportune interlocuzioni con il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio nazionale forense, l'Associazione nazionale dei magistrati.
  All'esito dei lavori e tenuto conto del fatto che le proposte formulate si offrono al più ampio dibattito, politico ed istituzionale, ulteriori valutazioni potranno essere sottoposte all'esame del Governo per l'avvio del percorso parlamentare delle opportune iniziative normative.
  Il contenuto tecnico dei progetti normativi che prenderanno progressivamente forma dovrà, pertanto, essere ancora delineato e più ampiamente discusso, soprattutto in riferimento a specifiche realtà territoriali.

Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sistema giudiziario

diritto dell'individuo

riforma giudiziaria