ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06213

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 300 del 01/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 01/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 01/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 04/12/2014
Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2014
PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 04/12/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06213
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Mercoledì 1 ottobre 2014, seduta n. 300

   CAPARINI. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   l'Italia, nell'ambito delle politiche di cooperazione internazionale, partecipa, anche tramite osservatori, alle operazioni di monitoraggio elettorale nell'ambito d'azione dell'Unione europea e dell'Osce-Odhir;
   le missioni di osservazione elettorale dell'Osce-Oshir si svolgono prevalentemente nell'Europa dell'Est e in Asia, mentre le missioni EuropeAid promosse dall'Unità EODS (Election observation and democratic support) dell'Unione europea, nell'ambito della politica estera comunitaria della Commissione, coprono soprattutto Paesi in Africa e Sud America;
   ciascuna missione è composta da un core team e da Osservatori di lungo periodo (LTO) e di breve periodo (STO);
   i componenti del core team, la cui missione dura svariati mesi (generalmente da 3 a 6), percepiscono un compenso per l'attività svolta, mentre gli osservatori di lungo e breve periodo non percepiscono alcun compenso, e ad essi viene garantita solamente la copertura delle spese strettamente necessarie allo svolgimento della missione;
   i requisiti per partecipare alle missioni di breve durata sono: la laurea in materie giuridiche o umanistiche, l'ottima conoscenza della lingua inglese e, preferibilmente, un'esperienza come scrutatore elettorale e di lavoro all'estero, mentre per le missioni di lunga durata, oltre ai requisiti citati, serve la comprovata esperienza internazionale nel settore e la capacità di redigere testi e norme giuridiche;
   gli interessati a prendere parte alle missioni devono registrare il proprio curriculum vitae nella banca dati dei candidati a svolgere funzioni di osservatori elettorali per l'Unione europea così detto Roster unico europeo;
   gli osservatori di lungo e breve periodo non percepiscono alcuna retribuzione, neppure sotto forma di diaria o rimborso spese, pur trattandosi di persone altamente qualificate, ma svolgono le missioni assegnate in spirito di servizio, al fine di contribuire a migliorare e sviluppare le istituzioni democratiche e i diritti umani nei Paesi oggetto di missione;
   fino a quest'anno, gli osservatori di lungo periodo, e quelli di breve periodo, per le missioni organizzate in ambito Osce/Odhir, venivano scelti direttamente dall'ufficio VI DGAP del Ministero degli affari esteri, che provvedeva a corrispondere solo le spese necessarie alla missione, quali viaggio aereo, vitto e alloggio;
   la scelta dei candidati per le missioni Osce è passata direttamente all'ufficio dell'Odihr, l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa, con sede a Varsavia, che provvede altresì a corrispondere agli osservatori le spese strettamente necessarie a svolgere la missione;
   anche la preselezione dei candidati per i core team, che in precedenza veniva svolta al Ministero degli affari esteri, in occasione dell'imminente missione in Mozambico è stata avocata esclusivamente a Bruxelles;
   al Ministero degli affari esteri è rimasta la competenza sulla scelta degli osservatori per le missioni promosse dall'Unione europea, e quella sui corsi di training, che si svolgono periodicamente all'estero, soprattutto a Bruxelles, e sono finanziati dalla Commissione europea;
   appare necessario effettuare un'opportuna rotazione tra coloro che sono iscritti nell'apposito roster di candidati osservatori di breve e lungo periodo, e che avanzano al Ministero degli affari esteri la propria candidatura, in occasione di missioni di osservazione elettorale, al fine di contribuire alla loro formazione tramite esperienza sul campo;
   analoghe considerazioni possono essere fatte in merito;
   la selezione dei candidati per le missioni promosse nell'ambito della politica estera dell'Unione europea, così come per i training course, viene effettuata dal Focal Point MOE Unione europea dell'Unità PESC/PSDC della DGAP del Ministero degli affari esteri DGAP – ufficio diritti umani, dopo averne attentamente vagliato i curricula, assicurandosi che siano rispondenti ai requisiti richiesti;
   risulta all'interrogante che, nonostante il possesso dei requisiti richiesti, le ripetute domande di partecipazione di numerosi candidati vengono sistematicamente respinte (alcune di queste addirittura da svariati anni, assommandosi a decine i rifiuti che risulterebbero all'interrogante essere immotivati);
   così è stato anche ultimamente, quando si è conclusa la procedura di selezione per la missione elettorale Unione europea in Mozambico, ex colonia lusitana in Africa, dove il 15 ottobre 2014 si voterà per eleggere il Presidente e il Parlamento,
   risulta all'interrogante che non siano stati selezionati candidati di madrelingua portoghese, o comunque capaci di parlare portoghese e inglese, oltre che altre lingue romanze, in possesso di laurea (anche più di una) attenente gli ambiti richiesti, quali scienze politiche e relazioni internazionali, ancorché svolgenti dottorato di ricerca in Portogallo, e con notevole esperienza in materia elettorale e pregressa partecipazione a missioni di osservazione elettorale in ambito internazionale;
   alcuni aspiranti osservatori hanno lamentato che a ognuno di loro, l'Unità PESC/PSDC della DGAP del Ministero degli affari esteri ha fornito diverse risposte a giustificazione della mancata selezione per la missione in Mozambico;
   per ognuno di loro la Farnesina avrebbe trovato una spiegazione diversa: a chi non era madrelingua, avrebbe risposto che la mancata selezione era dovuta all'imperfetta conoscenza della lingua; a chi parla il portoghese come prima lingua, avrebbe risposto che manca di esperienza, mentre a chi possiede gli altri requisiti, sarebbe stato risposto che l'aver partecipato a uno dei corsi di formazione organizzati dalla Commissione europea costituiva requisito preferenziale, se non addirittura necessario;
   risultano altresì oscuri all'interrogante i criteri per recente selezione del training course riservato agli osservatori di lungo periodo, organizzato dall'Unità EODS (Election Observation and Democratic Support), che si svolgerà dal 22 al 26 settembre a Bruxelles;
   risulta altresì all'interrogante che, nonostante i requisiti, coloro che chiedono di partecipare ai corsi di formazione gratuiti organizzati dall'Unione europea, che si svolgono a Bruxelles, verrebbero puntualmente scartati, la maggior parte dei quali con la motivazione della «mancanza di esperienza», che pure non difetta a molti soggetti che si sono candidati per tali corsi;
   viene da domandarsi come si possa fare «esperienza», se non si viene selezionati per le missioni di osservazione elettorale, e se coloro che non usufruiscono dei corsi di formazione non vengono scelti per le missioni di osservazione elettorale –:
   quali criteri vengano adottati per da parte l'unità PESC/PSDC della DGAP del Ministero degli affari esteri per la selezione degli osservatori di lungo e breve periodo e per i training course, e i nominativi dei soggetti selezionati negli ultimi cinque anni come osservatore elettorale long term e short term nelle missioni Ue/EuropAid e Osce/Odhir, e per i corsi di formazione. (4-06213)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 dicembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 345
4-06213
presentata da
CAPARINI Davide

  Risposta. — L'attività di monitoraggio elettorale rappresenta sempre di più una componente rilevante della politica dell'Unione europea di numerose organizzazioni internazionali e regionali, tra cui l'Osce, con lo scopo ultimo della promozione dei diritti umani e della democratizzazione in tutto il mondo. L'Italia sostiene con convinzione tali iniziative, che vedono coinvolti un numero crescente di giovani che attraverso il monitoraggio elettorale, anche in un'ottica di arricchimento del bagaglio professionale, possono fornire assistenza tecnica nell'organizzazione delle elezioni e esercitare un'attenta verifica al momento del voto del rispetto delle procedure elettorali e degli standard internazionali in materia.
  Per quanto riguarda le missioni di osservazione elettorale dell'Unione europea (EOM), la selezione finale delle candidature è posta in essere dalle competenti istituzioni dell'Unione europea a Bruxelles (che si fa carico anche di ogni spesa relativa alle missioni), senza alcun nesso di prevedibilità tra preselezione e selezione. Il processo di preselezione è invece compito del Ministero degli affari esteri e della Cooperazione internazionale, attraverso l'unità PESC/PSDC. I requisiti di partecipazione a Missioni dell'Unione europea sono definiti con la Comunicazione della commissione europea n. 191 del 2000 e riportati nel sito internet del Maeci in cui è possibile reperire ogni informazione, compresa la partecipazione alle procedure ed i criteri adottati in sede di preselezione. In tale Comunicazione si precisa che tutti i candidati disponibili a partecipare alle missioni di monitoraggio elettorale dell'Unione europea (sia osservatori con incarico a breve termine, o STO, che osservatori con incarico a lungo termine, o LTO) dovrebbero rispondere ad alcuni criteri minimi, oggettivi e soggettivi. Tra i primi sono considerati soprattutto precedenti esperienze in materia di monitoraggio elettorale e/o altre esperienze o conoscenze pertinenti e formazione specifica, a livello nazionale e/o internazionale e la buona conoscenza delle lingue di lavoro della missione. Tra i secondi sono particolarmente valutate alcune competenze attitudinali (per esempio lavoro di gruppo, contesto multiculturale, capacità comunicative, indipendenza professionale e imparzialità, impegno manifestato a favore della democrazia e dei diritti umani, e altro).
  Per la selezione degli osservatori con incarico LTO, la comunicazione precisa che occorre inoltre tenere conto anche di altri criteri aggiuntivi, tra cui familiarità ed esperienza in materia di procedure e leggi elettorali (comprese, tra l'altro, le liste elettorali e le commissioni elettorali nazionali), non limitate a un'unica tradizione elettorale, conoscenze particolari in materia di diritti umani e processo di democratizzazione, conoscenze di base degli aspetti istituzionali dell'Unione europea, competenze analitiche e di formulazione.
  Esistono infine requisiti specifici riferiti alle singole missioni, definiti dai bandi relativi. In genere riguardano la conoscenza del paese e della sua situazione interna, la presenza di adeguate condizioni fisiche in caso di Paesi problematici, e altro.
  I candidati hanno un ruolo attivo essenziale nel processo di selezione, dovendo registrare il proprio curriculum vitae nella pertinente banca dati (cosiddetto roster unico europeo); monitorare regolarmente il sito del Maeci nel quale vengono pubblicizzate le missioni di osservazione elettorale dell'Unione europea attive e presentare la propria candidatura come STO o LTO, attraverso posta elettronica alla sopra citata unità PESC/PSDC (Maeci), indicando il proprio numero di registrazione nel Roster.
  La Farnesina, attraverso la stessa unità PESC/PSDC, effettua la preselezione dei candidati attraverso il vaglio attento dei CV/salvati dai candidati nel Roster dell'Unione europea assicurandosi che siano rispondenti ai requisiti richiesti, riservandosi di contattare personalmente i singoli richiedenti per verificare ed accertare le notizie fornite nonché, se ritenuto necessario, procedere ad un colloquio individuale.
  L'esperienza pluriennale dimostra come gran parte delle candidature siano presentate da candidati che non sono in possesso di uno o più requisiti identificati nei bandi delle relative missioni, con ciò rendendosi non preselezionabili (comunque non verrebbero selezionati a Bruxelles). Assai diffuso è inoltre il mancato aggiornamento dei curriculum vitae da parte degli interessati – dato necessario sia per la preselezione del Maeci sia per quella della Commissione in quanto si basano sulle informazioni contenute nel Roster – comportando ciò un indebolimento del profilo del candidato.

Verificato il rispetto di tutti i requisiti richiesti nel bando, nella preselezione si valutano aspetti ulteriori, quali pregressa conoscenza dell'area geografica, esperienza acquisita in altre missioni di osservazione elettorale, frequenza di corsi di formazione specifici, disponibilità nelle date di dispiegamento, rispetto delle pari opportunità e principio della rotazione. A tale proposito, i bandi delle varie missioni elettorali in genere prevedono la possibilità che gli Stati preselezionino, in aggiunta a candidati esperti, anche un principiante («newcomer», in genere come short term observer) e l'unità PESC/PSDC vi aderisce sempre, candidando giovani i cui requisiti sembrano sufficienti (esperienza a parte, naturalmente).
  Non risultano invece casi in cui le domande di partecipazione siano state sistematicamente respinte. Si fa notare che 107 posizioni STO selezionate appartengono a ben 71 candidati italiani diversi (per gli LTO, in cui l'esperienza fa premio su tutto il resto, 49 candidati diversi si sono aggiudicati 150 posizioni), a riprova dell'imparzialità delle procedure seguite.
  Si segnala inoltre che, nella consapevolezza dell'esistenza di un bacino potenziale più grande di quello di cui si è attualmente a conoscenza e al fine di contribuire alla creazione di un più vasto database di profili di candidati potenziali per le missioni PSDC, l'unità PESC/PSDC finanzia da due anni il distacco di un esperto (fornito attualmente dalla scuola Sant'Anna di Pisa) presso il SEAE, con il compito di lavorare alla realizzazione del progetto di banca dati unica europea chiamato «Goalkeeper».
  Per quanto concerne in particolare la Missione di osservazione elettorale in Mozambico citata dall'interrogante, l'unità suddetta ha ricevuto 18 candidature per posizioni STO e 6 candidature per posizioni LTO. Il relativo bando prevedeva tra gli altri, quali requisiti da possedere congiuntamente per la candidabilità di massimo 2 STO e 2 LTO, un livello eccellente di conoscenza della lingua portoghese ed inglese, scritta e parlata, ed almeno una esperienza pregressa di osservazione elettorale/core team (per STO anche eventualmente maturata in corsi di training o esperienze lavorative). In particolare il requisito linguistico, maggiormente restrittivo, risultava posseduto unicamente da 2 candidati sui 18 per STO, entrambi preselezionati dall'unità PESC/PSDC, e da 3 candidati sui 6 per LTO, anche questi preselezionati. Non risultano quindi compiute scelte discrezionali tra candidati pari titolati in qualsiasi modo opinabili.
  Per quanto concerne il corso di training EODS, citato nell'interrogazione l'unità ha ricevuto 19 candidature.
  Il bando prevedeva quali requisiti da possedere congiuntamente per la candidabilità di massimo 3 persone (anche per i corsi di training la selezione avviene a Bruxelles), tra gli altri l'assenza di pregressi corsi LTO, la laurea (preferibilmente pertinente), la partecipazione a minimo 1 e massimo 3 missioni LTO (o esperienza LTO pregressa in altre organizzazioni) e la padronanza fluente della lingua inglese, oltre almeno una tra francese, spagnolo e portoghese. Di questi 19, 13 non erano in possesso di uno o più requisiti richiesti dal bando. Dei 6 candidabili, uno non è stato candidato per laurea non pertinente (requisito indicato come preferenziale nel bando); uno perché si è ritenuto che avesse maturato una già sufficiente esperienza di formazione e che pertanto potesse presentare più utilmente candidature operative sul terreno; uno perché in possesso di un curriculum meno coerente con l'ambito di osservazione elettorale.
  Anche per quanto concerne i corsi EODS, si fa notare che i bandi relativi pongono condizioni di partecipazione che non trovano spesso riscontro adeguato nelle candidature sottoposte all'attenzione del Maeci, il cui operato è teso a individuare candidati dal profilo aderente ai requisiti non solo necessari ma anche preferenziali espressi dai bandi (inutile infatti sarebbe candidare elementi deboli rispetto ai loro concorrenti degli altri Paesi dell'Unione europea, sarebbero comunque eliminati a Bruxelles).
  Le 55 candidature italiane espresse negli ultimi 5 anni corrispondono a 39 candidati italiani diversi, a riprova del rispetto del ricambio dei nominativi proposti alla selezione operata da Bruxelles. In 16 casi le preselezioni hanno superato il vaglio a Bruxelles. Si precisa, inoltre, che la partecipazione a corsi di training non è in genere posta come requisito necessario per la quella a missioni di osservazione elettorale.
  Come richiesto dall'interrogante, si allegano infine gli elenchi nominativi dei candidati selezionati nelle missioni elettorali UE e OSCE e nei corsi di training EODS dell'ultimo quinquennio (Disponibile presso il Servizio Assemblea).
Il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionaleLapo Pistelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

missione d'inchiesta

diritti umani

OSCE