ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06192

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 300 del 01/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED)
Data firma: 30/09/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/09/2014
Stato iter:
23/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/05/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/05/2017

CONCLUSO IL 23/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06192
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Mercoledì 1 ottobre 2014, seduta n. 300

   ZAN. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   i laboratori ARPA (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale) costituiscono l'esclusiva fonte di vigilanza ambientale (acqua, aria, terreni, rifiuti, bonifiche) a disposizione del cittadino; le emergenze ambientali in ARPA sono all'ordine del giorno e i laboratori servono anche e soprattutto a rispondere agli interessi diffusi dei cittadini e alla loro tutela;
   il piano strategico dell'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPAV) 2012-2014, approvato dalla giunta regionale del Veneto con DGR 613/2012, prevede una consistente riduzione dei laboratori territoriali per le analisi ambientali nonché la chiusura di numerose sedi periferiche dell'Agenzia;
   così come sta accadendo in Veneto, la drastica riduzione delle sedi, prevista in gran parte delle regioni italiane, comporta necessariamente un pesante ridimensionamento dei controlli effettuati sul territorio; inoltre, comporterà la dispersione di professionalità specialistiche già acquisite, l'interruzione di legami e scambi di utili informazioni tra operatori di laboratorio e addetti alle attività di controllo;
   in questa regione si è già assistito alla chiusura di numerose sedi provinciali e l'annuncio della chiusura della sede di Padova avrà come conseguenza, sull'intero territorio, un evidente abbassamento del livello di sicurezza. Un'operazione che non rispetta la missione costitutiva dell'agenzia regionale di protezione ambientale, quella del controllo pubblico della qualità dell'ambiente a supporto della prevenzione sanitaria e a tutela della salute pubblica; infatti, l'Agenzia è a pieno titolo parte integrante del servizio sanitario nazionale;
   si ricorda che il laboratorio di Padova è specializzato in analisi della qualità dell'aria ed è considerato un'eccellenza a livello regionale e nazionale: il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel 2013 l'ha indicato come laboratorio unico nazionale per l'analisi dell'aria (polveri sottili-PM10, metalli, sostanze cancerogene-IPA, benzene ed emissioni industriali inceneritori, cementifici, acciaierie, concerie, e altro). Da anni fornisce un servizio 24h su 24h con personale altamente specializzato e strumentazione scientifica all'avanguardia ed è diventato anche centro di riferimento nazionale per il controllo delle acque minerali alla sorgente;
   si tratta dunque di una risorsa d'eccellenza non solo per il Veneto ma per l'Italia intera che, a opinione dell'interrogante, andrebbe senza dubbio non solo mantenuta ma anche rafforzata, ampliandone la portata e magari estendendo il servizio alle aziende per la prevenzione e gestione dei rischi nei luoghi di lavoro, valorizzando le professionalità presenti e offrendo un servizio valido e certamente insostituibile alla collettività –:
   di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati in merito a quanto sopra esposto e se e quali iniziative intendano intraprendere, anche sul piano normativo e sulla base di intese in sede di Conferenza Stato-regioni, per pervenire al potenziamento della rete deputata ai controlli ambientali, favorendo ogni soluzione utile a evitare scelte di destrutturazione come quella di cui in premessa. (4-06192)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 23 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 802
4-06192
presentata da
ZAN Alessandro

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  La recente approvazione della legge 28 giugno 2016, n. 132, istituisce un sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle agenzie sul territorio, nonché a realizzare un sistema integrato di controlli coordinati dall'istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
  Attraverso un sistema nazionale a rete in cui un ruolo strategico è attribuito a Ispra, e con i cosiddetti «Lepta», ovvero i livelli essenziali delle prestazioni ambientali cui dovranno adeguarsi le agenzie, si attua un vero e proprio ripensamento dell'attuale sistema, fino ad oggi scandito da una diversità di approcci da regione a regione e da una grande frammentarietà che indeboliva di fatto la protezione dell'ambiente.
  Altre importanti novità introdotte dal provvedimento sono il Sistema informativo nazionale ambientale e la rete dei laboratori accreditati: si rafforzano dunque in maniera evidente la trasparenza e la qualità scientifica dei controlli.
  Il lavoro più complesso che spetta alle agenzie nei prossimi anni è quello di contribuire alla definizione di quei meccanismi di misurazione degli sforzi degli stati nel perseguire gli obiettivi ambientali.
  Sarà necessario individuare metodi inattaccabili per rendere comparabili misure e interventi molti diversi e, in questo ambito, per misurare progressi, battute d'arresto, stati di avanzamento per valutare, sia in termini di singolo paese che globali, i progressi fatti e quanto manca ai target concordati.
  In questo percorso un ruolo chiave è affidato alle agenzie per la protezione dell'ambiente, che sono chiamate alla responsabilità di fornire ai decisori politici gli strumenti necessari per definire soluzioni politiche efficaci, informate, scientificamente solide, sia a scala territoriale sia a scala internazionale.
  Alle agenzie si chiede anche di intensificare le attività indirizzate alla comunicazione e all'informazione verso i cittadini, ascoltarli, coinvolgerli direttamente nelle attività di analisi e di monitoraggio (anche attraverso nuovi strumenti quali i progetti di citizen science o cittadinanza scientifica) e rispondere ai bisogni che provengono dalla società, in maniera indipendente e responsabile.
  In ogni caso, si evidenzia che questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, valutando il raggiungimento delle finalità degli atti normativi, nonché gli effetti prodotti su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
  L'analisi richiede il ricorso alla consultazione dei diversi portatori di interessi, in modo da raccogliere dati e opinioni da coloro sui quali la normativa in esame ha prodotto i principali effetti.
  Lo scopo è quello di ottenere, a distanza di un certo periodo di tempo dall'introduzione di una norma, informazioni sulla sua efficacia, nonché sull'impatto concretamente prodotto sui destinatari, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina in vigore.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dall'interrogante sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

agenzia regionale

disastro naturale

prevenzione delle malattie