ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06135

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 297 del 24/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 24/09/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 24/09/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06135
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Mercoledì 24 settembre 2014, seduta n. 297

   CAPELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la Cassa di risparmio di Ferrara spa fondata nel 1838, punto di riferimento per tanti risparmiatori del Nord – Est, è stata posta in regime di amministrazione straordinaria con un decreto del Ministero delle finanze n. 151 del 27 maggio 2013 nel quale si legge testualmente: «... ha disposto su proposta di Banca d'Italia lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Cassa e la conseguente sottoposizione di Carife all'amministrazione straordinaria»;
   Carife nulla dice in merito a quali siano stati i motivi che hanno portato Bankitalia e Ministero a prendere tale decisione, ma nella stessa nota diramata si limita a spiegare che la «proposta (di commissariamento, ndr) è stata formulata a seguito delle sfavorevoli risultanze degli accertamenti ispettivi di vigilanza;
   sempre nella stessa nota l'istituto al fine di tutelare i risparmiatori sottolinea che: «La banca prosegue regolarmente la propria attività e pertanto la clientela può continuare a rivolgersi agli sportelli con la consueta fiducia;
   tale regime è stato di recente confermato dal Ministro dell'economia e delle finanze, con decreto del 26 maggio 2014, su proposta della Banca d'Italia, che ha disposto la proroga della procedura di amministrazione straordinaria della Cassa di Risparmio di Ferrara spa, Capogruppo dell'omonimo gruppo bancario, ai sensi dell'articolo 98, comma 3, del decreto legislativo 385 del 1993 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), per un periodo non superiore a un anno;
   avverso il decreto di commissariamento, l'associazione Liberi azionisti ha proposto ricorso al Tar, per un errore tecnico da parte dell'organo di vigilanza, con l'obiettivo – nel caso il Tar dovesse accogliere le sue istanze – ai riportare con effetto immediato l'istituto di credito ferrarese alla gestione ordinaria il commissariamento di Carife, secondo l'associazione, non era un provvedimento necessario in quanto si basa su «un grosso errore metodologico rispetto agli effetti fiscali dovuto alla svalutazione dei crediti». E quindi anche dalla conseguente proroga del commissariamento ufficializzata a fine maggio, «altrettanto contestabile»;
   a seguito del commissariamento diverse vicende hanno coinvolto i dipendenti tra esuberi, giornate di solidarietà e condanne. Infatti i commissari sono stati condannati dal giudice del lavoro di Ferrara, in primo grado, per condotta antisindacale (articolo 28 legge 300 del 1970) nei confronti del Sindacato nazionale DirCredito, in palese violazione del codice deontologico di Banca d'Italia da essi sottoscritto. La vicenda è relativa alla mancata pubblicazione da parte della banca di una informativa sindacale di DirCredito, con conseguente apertura di un contenzioso legale d'urgenza che ha portato alla condanna della banca; il 27 maggio 2014, al di là delle vicende giudiziarie i sindacati Carife (dircredito, fabi, fiba/cisl, fisac/cgil, ugl/credito) hanno reso noto l'accordo raggiunto per la cessione da parte di Carife a Banca popolare di Vicenza di 16 filiali tra Roma, Forlì e Cesena. L'accordo entrato in vigore 1o giugno 2014 prevede il passaggio di tutte le 68 persone coinvolte nell'operazione al contratto collettivo aziendale di Banca popolare di Vicenza, con il mantenimento degli attuali livelli retributivi e previdenziali. A questi dipendenti saranno sospese le giornate di solidarietà che erano il frutto dell'accordo del novembre 2013 che venne raggiunto per la gestione degli esuberi in Carife. «Ricordiamo che tale accordo – spiegano i sindacati – prevede per ciascun dipendente Carife, un importante numero annuo di giornate non retribuite, fino al 2018. La loro sospensione, valevole fino ad ottobre 2014, servirà per valutare le problematiche di fruizione nella nuova banca»;
   «L'equilibrio dell'accordo appena concluso – chiudono i sindacati – , in cui vengono mantenuti gli attuali livelli retributivi e previdenziali a fronte delle giornate di solidarietà, è coerente con la linea strategica definita dai sindacati Carife proprio nell'ambito dell'accordo sugli esuberi, ove si è difeso l'istituto complessivo del contratto integrativo aziendale attraverso la sospensione dell'attività lavorativa, e che è stato approvato all'unanimità dall'assemblea dei lavoratori»;
   infine è notizia di qualche giorno fa, precisamente il 19 settembre 2014 che il contratto integrativo di Carife non sarà prorogato oltre la scadenza naturale del 31 dicembre. È questo l'effetto della lettera formale inviata dai commissari ai sindacati, dopo l'incontro sulla questione degli inquadramenti. Si legge nella nota che i commissari ritengono imminente il passaggio di proprietà della banca, probabilmente entro l'anno o non tanto oltre, e che quindi saranno i nuovi proprietari ad affrontare la trattativa sul rinnovo dell'integrativo –:
   di quali elementi disponga il Governo in merito alla gestione commissariale della Cassa di risparmi di Ferrara, che vanta una storia di ben 176 anni e che svolge un ruolo fondamentale per l'economia del territorio e in particolare quali siano le risultanze della medesima. (4-06135)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

lavoro non remunerato

banca