ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06131

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 297 del 24/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/09/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/09/2014
Stato iter:
17/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/03/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/03/2015

CONCLUSO IL 17/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06131
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo di
Mercoledì 24 settembre 2014, seduta n. 297

   PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'Oasi urbana WWF «LA BULA», sito nel comune di Asti in località la Boana, compresa tra la riva destra del fiume Tanaro, il corso Savona e la ferrovia Asti -Castagnole Lanze, è una ex cava recuperata grazie ad un innovativo progetto di ingegneria naturalistica che ha trasformato l'intera area, un tempo in stato di totale degrado, in un paradiso per gli uccelli acquatici. Oggi l'area che consta di circa 20 ettari di territorio, caratterizzato da stagni, laghetti, isolotti, lanche e canneti, è culla di biodiversità per la nidificazione di uccelli migratori e stanziali;
   la Bula fa parte del sito di importanza comunitaria (SIC) «Stagni di Belangero» il quale, a sua volta, estendendosi per 591 ettari lungo la valle del Tanaro, rappresenta una preziosa stazione di sosta e svernamento per le specie migratrici. In loco sono state censite 128 specie di uccelli di cui 23 inserite nell'allegato I della direttiva 79/409 «Uccelli»;
   il grande successo naturalistico di Bula è oggetto di studi naturalistici, tesi di laurea e progetti finalizzati al miglioramento ambientale di siti compromessi dall'invasiva attività dell'uomo. Inoltre, data la vicinanza con il centro abitato di Asti, l'Oasi è diventata punto di riferimento del territorio astigiano per le attività didattiche, i «laboratori» di educazione ambientale e le visite naturalistiche, richiamando, per le numerose specie di uccelli presenti, molti appassionati di birdwatching e fotografi;
   purtroppo, come è anche emerso da articoli di stampa, l'Oasi è quotidianamente minacciata da attività illecite quali bracconaggio, pesca di frodo e sversamento illegale di rifiuti, anche tossico-nocivi come l'ondulina in fibra di amianto. I volontari e i simpatizzanti dell'associazione ambientalista WWF, che in convenzione con l'Ente Parchi Astigiani gestisce l'Oasi, trascorrono più tempo nella rimozione dei rifiuti, nell'installazione di barriere e nel controllare bracconieri e pescatori di frodo che per le loro attività istituzionali quali il censimento degli uccelli, il monitoraggio della flora e della fauna, la documentazione fotografica dell’habitat, la manutenzione dei camminamenti e dei percorsi, le visite guidate di gruppi e scuole e i laboratori educativi;
   i numerosi esposti, denunce e segnalazioni, presentate dai gestori del sito alle autorità competenti, per richiedere un loro intervento per tentare di arginare questi fenomeni illeciti, non hanno conseguito grandi risultati –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto in premessa e quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, per garantire la sicurezza dell'Oasi la Bula, patrimonio naturalistico non solo del territorio astigiano ma dell'intero Paese. (4-06131)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 17 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 393
4-06131
presentata da
ROMANO Paolo Nicolò

  Risposta. — L'oasi «La Buia», sita in comune di Asti, occupa, sulla destra idrografica del fiume Tanaro, una superficie di circa 20 ettari all'interno del sito di interesse comunitario (SIC) «Stagni di Belangero».
  Nata nel 1990 da un progetto di recupero di una ex cava, attraverso la creazione di laghetti idonei alla vita di numerose specie di uccelli, tra cui l'Airone rosso (Ardea purpurea) ed anfibi, come il Pelobate fosco (Pelobates fuscus), trovandosi a pochi chilometri dal centro di Asti risulta essere un sito ideale per la didattica ambientale, senza contare che potrebbe costituire addirittura un richiamo turistico di non trascurabile importanza.
  Tuttavia, a monte e a valle dell'oasi sono localizzati due dei cinque campi nomadi insediati intorno al capoluogo, dediti prevalentemente alla raccolta e trasporto di rifiuti in forma più o meno legale; in particolare il campo nomadi sito più a valle dell'oasi, su terreno acquistato dai nomadi stessi, è del tutto abusivo e crea non pochi problemi di abbandono e combustione di rifiuti.
  Per tale motivo, oltre ai controlli interforze coordinati dalla questura di Asti, l'ufficio competente del Corpo forestale dello Stato pratica con continuità la sorveglianza, come previsto dall'articolo 15 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, quale sito appartenente alla rete Natura 2000.
  Al riguardo, è stato riferito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che negli ultimi mesi sono state inoltrate tre notizie di reato alle autorità giudiziarie competenti: la prima a carico di ignoti per il deposito incontrollato di rifiuti (rappresentati prevalentemente da pneumatici), mentre le altre due violazioni per la combustione di rifiuti di varia natura ad opera di due donne di etnia Rom, una colta in flagranza di reato, l'altra individuata a seguito di indagini.
  Per quanto evidenziato, per limitare l'accesso di automezzi che scaricano rifiuti in maniera incontrollata, si è ritenuto possibile ed opportuno, d'intesa con il responsabile dell'oasi, di eliminare l'unica rampa utile all'accesso nell'area. A tale scopo è stato trasmesso dal Corpo forestale dello Stato all'agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO) un rapporto amministrativo contenente la dettagliata descrizione della problematica.
  L'AIPO, in merito alla sua competenza, ha provveduto alla installazione di due sbarre per impedire il transito sulla sommità arginale (una delle quali è stata successivamente rinvenuta manomessa ad opera di ignoti).
  È stato riferito, altresì, dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che a nord dell'oasi, sempre lungo la sponda destra del Tanaro, è presente uno stabilimento industriale parzialmente in disuso, con copertura di amianto in cattivo stato di manutenzione. Il Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Asti ha trasmesso al comune di Asti il rapporto amministrativo prodromico al coinvolgimento dell'ARPA e del competente servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (S.pre.S.A.L.) per quanto di rispettiva competenza.
  Per quanto concerne l'esercizio della pesca abusiva praticata dai ragazzi minorenni del campo nomadi, il Corpo forestale dello Stato ha suggerito, tramite i servizi sociali del comune, di organizzare in qualche aspetto della gestione dell'oasi, attività di gioco e visite didattiche di carattere ambientale.
  Relativamente al pascolo abusivo, il Corpo forestale dello Stato ha individuato recentemente l'allevatore responsabile dei fenomeni all'interno del SIC, al quale sono presumibilmente da addebitare la rimozione di parte delle recinzioni e delle sbarre poste dal comune a protezione dell'area.
  Inoltre, sempre a cura del Corpo forestale dello Stato, è stata suggerita l'opportunità di realizzare sull'argine, previa autorizzazione dell'AIPO, una pista ciclabile. L'alzaia è, infatti, particolarmente gradevole dal punto di vista paesaggistico e potrebbe far parte del progetto ciclabile Alba-Asti, lungo il Tanaro, già a tratti realizzata.
  Nel corso di un recente incontro, avvenuto lo scorso 22 settembre, presso l'assessorato all'ambiente del comune di Asti, in cui ha partecipato anche il comando provinciale del Corpo forestale dello Stato, è stata affrontata la vulnerabilità dell'area e discusso circa le possibili soluzioni di tutela adottabili, ivi compresa una possibile videosorveglianza.
  Infine, nell'ambito della creazione di un centro polifunzionale all'interno di uno dei campi rom, il Corpo forestale dello Stato, con lo scopo di effettuare interventi mirati in materia di educazione ambientale e gestione corretta dei rifiuti, ha aderito ad un progetto a cui partecipano anche la prefettura e il comune di Asti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

uccello

protezione dell'ambiente