ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06128

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 297 del 24/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/09/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/09/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06128
presentato da
D'AMBROSIO Giuseppe
testo di
Mercoledì 24 settembre 2014, seduta n. 297

   D'AMBROSIO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la legge quadro nazionale n. 40 del 2004 doveva riordinare e favorire l'accesso per le coppie infertili alle metodiche di procreazione medicalmente assistita (PMA);
   dopo dieci anni l'unica certezza è che le prestazioni di procreazione medicalmente assistita non sono inserite nei livelli essenziali di assistenza (LEA) nazionali e non essendo garantite dallo Stato, ciascuna regione si regola indipendentemente dalle altre creando forti divari sul territorio nazionale con la conseguenza che una famiglia su quattro, se ha problemi di sterilità, emigra (soprattutto dal sud verso il nord della penisola) per effettuare la fecondazione assistita in una regione diversa da quella di appartenenza;
   secondo il registro nazionale della procreazione medicalmente assistita, 11.642 pazienti nel 2011 si sono rivolti a strutture sanitarie al di fuori della regione di appartenenza per effettuare la fecondazione in vitro: circa 2500 verso la Toscana dove le famiglie spendono 500 euro, quasi altrettanti in Lombardia, dove la fecondazione è gratuita. Intanto in Molise non ci sono centri che praticano la PMA, nel Lazio non c’è una tariffa unica per il pubblico, in Puglia la tariffa è a carico delle coppie, fatto salvo un contributo di 1000 euro solo per quei nuclei familiari con reddito ISEE sotto i 15 mila euro e i centri pubblici sono solo due;
   se in Sicilia nelle strutture sanitarie pubbliche si effettuano solo 300 cicli di fecondazione in vitro, in Lombardia se ne fanno circa 12 mila, in Toscana più di 6 mila;
   questa situazione di disparità tra le regioni Italiane, oltre ad essere un disagio per il cittadino, rappresenta una spesa onerosa a carico del contribuente in quanto le regioni di appartenenza devono coprire le spese sanitarie di un servizio offerto in loco ma usufruito fuori regione con ulteriore sovraccarico dovuto alla mobilità sanitaria: è il federalismo che si traduce in esodo sanitario e così solo la Sicilia spende per le sue 2 mila famiglie in transito intorno agli 8 milioni di euro l'anno –:
   se non sia opportuno rendere più trasparente il sistema della procreazione medicalmente assistita adottando tariffe uniche nazionali per le tecniche di I, Il e III livello, che siano da riferimento per i rimborsi tra le regioni e se si intenda creare le condizioni per l'inserimento della procreazione medicalmente assistita nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Sistema sanitario nazionale. (4-06128)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

procreazione artificiale