Legislatura: 17Seduta di annuncio: 289 del 12/09/2014
Primo firmatario: BOCCADUTRI SERGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/09/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2014 BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 15/09/2014 BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 15/09/2014 LACQUANITI LUIGI MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED) 15/09/2014 PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/09/2014 ROMANO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/09/2014 BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/09/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 17/12/2014 GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/09/2014
RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/12/2014
CONCLUSO IL 17/12/2014
BOCCADUTRI, LOSACCO, BRUNO BOSSIO, BARGERO, LACQUANITI, PALAZZOTTO, ANDREA ROMANO, BERGAMINI. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
la Commissione europea, nell'ambito dell'Agenda digitale, che ha fissato i target per la realizzazione di nuove infrastrutture di telecomunicazione, si è posta l'obiettivo di conseguire entro il 2020 una copertura del 100 per cento della popolazione a 30 Mbps e almeno del 50 per cento della popolazione a 100 Mbps;
il rapporto Caio «Raggiungere gli obiettivi europei 2020 della banda larga in Italia: prospettive e sfide» nel gennaio 2014 ha evidenziato che l'Italia è in ritardo nella copertura della rete infrastrutturale di telecomunicazioni rispetto agli altri partner europei e posto dubbi circa la possibilità di raggiungere la totale copertura della rete con velocità a 30 Mbps entro il 2020 in tutto il Paese, auspicando un ruolo attivo e vigile del Governo;
gli operatori di telecomunicazioni nel settembre 2011 hanno versato nelle casse dello Stato 4 miliardi di euro per la acquisizione delle frequenze per il servizio radiomobile 4G (LTE);
gli stessi hanno iniziato un piano di investimenti sulla rete di banda ultralarga mobile di diversi miliardi di euro con un evidente impatto positivo sia dal punto di vista occupazionale che per la crescita dell'Italia;
il cosiddetto decreto crescita 2.0 (legge 17 dicembre 2012, n. 221) già da novembre 2012 ha introdotto nuovi criteri di calcolo per la misura dei campi elettromagnetici che avrebbero accelerato la realizzazione delle nuove reti di telecomunicazioni in larga banda mobile;
tale disposizione prevedeva l'adozione di linee guida attuative da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che avrebbero permesso l'investimento dei privati entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, cioè nel febbraio 2013;
tali linee guida, trascorsi ormai 18 mesi, non sono ancora state emanate;
il recentissimo cosiddetto decreto «competitività» (legge 11 agosto 2014, n. 116) modificando la norma, ha ulteriormente procrastinato di 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione l'emanazione delle linee guida, consentendone l'approvazione tramite più decreti;
a quanto risulta il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare avrebbe già pronti alcuni decreti attuativi;
l'attuazione della norma è oggi quanto mai necessaria e urgente per consentire gli investimenti nelle reti di telecomunicazioni in banda ultralarga in Italia e lo sviluppo digitale del Paese –:
in quali tempi si intenda procedere all'emanazione, ormai indifferibile, delle suddette linee guida. (4-06013)
Risposta. — Il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, ha introdotto alcune disposizioni integrative sulla normativa relativa ai limiti di emissione elettromagnetica ad alta frequenza stabiliti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003.
In particolare, le modifiche hanno riguardato l'intervallo temporale per la misurazione del limite di 6 V/m (Volt per metro), relativo sia al valore di attenzione sia all'obiettivo di qualità, che passa da 6 minuti a 24 ore. Viene stabilito, a tal proposito, che vengano predisposte dall'ISPRA e dalle ARPA/APPA apposite linee guida al fine di rendere operative le nuove misure così introdotte.
Compito delle linee guida sarà quello di definire:
1. i fattori di riduzione della potenza massima al connettore d'antenna, che tengano conto della variabilità temporale dell'emissione degli impianti nell'arco delle 24 ore «fattori di riduzione» della potenza massima);
2. le modalità di fornitura all'ISPRA e alle ARPA/APPA dei dati di potenza degli impianti da parte degli operatori;
3. i valori di assorbimento del campo elettromagnetico da parte delle strutture degli edifici (cosiddetti «coefficienti di attenuazione» delle pareti);
4. le pertinenze esterne degli edifici utilizzati come ambienti abitativi per permanenze non inferiori a 4 ore continuative giornaliere sulle quali applicare il valore di attenzione di 6 volt per metro).
Al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è demandata l'approvazione di tali linee guida con uno o più decreti del Ministro, sentite le Commissioni parlamentari, così come disposto dalle integrazioni disposte con la legge 11 agosto 2014, n. 116 di conversione del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91.
In particolare, si precisa che in riferimento ai precitati punti 1. e 2., a seguito dell'acquisizione del relativo documento predisposto dall'ISPRA e dalle ARPA/APPA e approvato dal consiglio federale, i competenti uffici ministeriali hanno provveduto a completare la propria istruttoria tecnica, presupposto ineludibile e necessario che ha consentito l'attivazione delle procedure volte ad acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari, sì da pervenire alla adozione del provvedimento ministeriale di approvazione, la cui emanazione è, quindi, da ritenersi prossima.
In relazione al punto 3., il Ministero dell'ambiente rimane in attesa di conoscere i risultati della sperimentazione effettuata dall'ISPRA su proprio incarico. Poiché tali risultati erano attesi per la fine dello scorso mese di giugno, nel sollecito tempestivamente inoltrato al predetto istituto è stato debitamente evidenziato che l'acquisizione degli esiti di detta sperimentazione, propedeutica alla definizione dei coefficienti di attenuazione da parte delle strutture degli edifici, risulta necessaria per la successiva emanazione di un provvedimento idoneamente suffragato da evidenze sperimentali.
Per quanto attiene, in ultimo, al punto 4., per la definizione della tematica permangono nel merito talune «criticità», a cui si ritiene di poter porre presto rimedio, in quanto nella giurisprudenza non esiste, allo stato, una definizione chiara e univoca della nozione di «pertinenza esterna».
Tale questione – anche considerato che il decreto-legge 11 settembre 2014, n. 133 cosiddetto «sblocca Italia») introduce alcune modifiche al decreto-legge e, in particolare, per quanto qui interessa, concernenti il concetto di «dimensioni abitabili» correlato alle pertinenze esterne – è stata seguita con attenzione da questo Ministero, anche mediante la costituzione di un tavolo di lavoro aperto alla partecipazione dell'ISPRA, degli operatori di settore dei sistemi di telefonia mobile e dell'associazione di categoria ASSTEL facente capo a Confindustria.
Visto quanto sopra, è stato stimato dai competenti uffici che per i punti ancora in corso di definizione, la procedura volta alla emanazione dei relativi provvedimenti potrà essere portata a conclusione entro il termine del corrente anno.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.
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