ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05929

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 285 del 08/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/09/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 08/09/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/10/2014

SOLLECITO IL 05/11/2014

SOLLECITO IL 05/12/2014

SOLLECITO IL 08/01/2015

SOLLECITO IL 02/02/2015

SOLLECITO IL 05/03/2015

SOLLECITO IL 01/04/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 09/07/2015

SOLLECITO IL 03/08/2015

SOLLECITO IL 07/09/2015

SOLLECITO IL 01/10/2015

SOLLECITO IL 02/11/2015

SOLLECITO IL 01/12/2015

SOLLECITO IL 11/01/2016

SOLLECITO IL 03/02/2016

SOLLECITO IL 03/03/2016

SOLLECITO IL 04/04/2016

SOLLECITO IL 02/05/2016

SOLLECITO IL 01/06/2016

SOLLECITO IL 04/07/2016

SOLLECITO IL 01/08/2016

SOLLECITO IL 12/09/2016

SOLLECITO IL 10/10/2016

SOLLECITO IL 08/11/2016

SOLLECITO IL 14/12/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 01/02/2017

SOLLECITO IL 06/03/2017

SOLLECITO IL 03/04/2017

SOLLECITO IL 09/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05929
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Lunedì 8 settembre 2014, seduta n. 285

   REALACCI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   con la risposta orale all'atto Camera 3-01002 presentata dall'interrogante per la difesa del made in Italy agroalimentare, e in particolare sulla qualità e la tracciabilità nella lavorazione e trasformazione delle carni suine di provenienza estera, il viceministro Roberto Olivero ha precisato che: «La conoscenza del Paese di origine o del luogo di provenienza di un prodotto agroalimentare rappresenta un requisito imprescindibile per l'orientamento all'acquisto dei consumatori, a garanzia del diritto all'informazione e della possibilità di compiere scelte consapevoli. In aggiunta, soprattutto per il nostro Paese, si pone come fattore strategico per la tutela della nostra eccellenza produttiva, alla luce di una diffusa pratica contraffattiva e imitativa, che rappresenta un danno noto e ingente al potenziale economico, culturale e sociale del settore agroalimentare. Tenendo ben presenti tali considerazioni, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha sempre fortemente sostenuto, in sede europea, l'indicazione obbligatoria del Paese d'origine o del luogo di provenienza dei prodotti, concertando la posizione negoziale con il Dicastero della salute, al fine di difendere l'identità, la competitività della produzione italiana sui mercati internazionali ed esteri e il diritto dei consumatori alla trasparenza delle informazioni sulla tracciabilità. Infatti, anche grazie all'impegno e al sostegno del nostro Paese, il 13 dicembre 2013 è stato emanato il regolamento di esecuzione della Commissione n. 1337 del 2013 che, oltre a stabilire i criteri di etichettatura per gli operatori del settore alimentare delle carni fresche, refrigerate o congelate di suino, ovino, caprino e di volatili, destinate alla commercializzazione, introduce la prescrizione relativa all'indicazione del Paese d'origine o luogo di provenienza ove gli animali sono stati allevati e macellati. In seguito, il Parlamento europeo, con risoluzione del 6 febbraio 2014, ha invitato la Commissione a ritirare il predetto regolamento di esecuzione e a redigerne una versione riveduta che preveda l'indicazione obbligatoria, sull'etichetta, del luogo di nascita nonché dei luoghi di allevamento e di macellazione dell'animale per le carni non trasformate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili, in conformità della legislazione vigente in materia di etichettatura di origine delle carni bovine. [...] Evidenzio l'esigenza di fare distinzione tra i concetti di “provenienza” e di “origine” dei prodotti agroalimentari, nonché la necessità di garantire la trasparenza informativa in merito all'effettiva origine delle materie prime agricole prevalenti impiegate nella fabbricazione dei prodotti stessi, in linea, del resto, con quanto previsto dall'articolo 39 del Regolamento n. 1169 del 2011. La conoscenza dell'origine degli alimenti, infatti, rappresenta un fattore di cruciale importanza sia ai fini della prevenzione delle frodi sia, soprattutto, ai fini della protezione dei consumatori lato sensu, poiché il criterio attualmente adottato dal Codice doganale comunitario per la definizione di “origine” (ossia quello del Paese in cui è avvenuta l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale) lascia, di fatto, un ampio margine di indeterminatezza e, quindi, non ci lascia tranquilli»;
   la tutela del made in Italy è argomento diffuso sia negli atti parlamentari che nell'opinione pubblica e ciò dimostra la sensibilità che esiste sulla materia tra i cittadini e nelle organizzazioni agricole, a partire dalla Coldiretti. Come si evince con chiarezza anche dall'articolata risposta del viceministro Olivero nonostante i passi avanti fatti, rimane una evidente inadeguatezza delle normative comunitarie a tutela dei prodotti trasformati a discapito della qualità e dell'informazione del consumatore. Inadeguatezza su cui è necessario attivarsi rapidamente non solo per la tutela della qualità e della salute degli acquirenti italiani ma anche per importanti ragioni economiche: l'agroalimentare nostrano nel 2013 ha aumentato l'export del 6 per cento e, in particolare, l'export del vino è aumentato del 7,7 per cento ed è aumentato nel segno della qualità con un importante giro di affari pari a 5,6 miliardi di euro, solo per la filiera vitivinicola –:
   quali iniziative urgenti intenda intraprendere il Ministro interrogato per colmare il deficit normativo a livello di Unione europea a tutela dei prodotti trasformati in Italia e delle produzioni agricole, ittiche ed alimentari totalmente nazionali;
   se il Ministero della politiche agricole alimentari e forestali non intenda rapidamente chiudere, e dare comunicazione dell'esito, la consultazione pubblica prevista dal decreto-legge n. 91 del 2014, recentemente convertito, sulla tutela dei prodotti agricoli e alimentari italiani al fine di attivare adeguate ed efficaci misure in difesa dell'agroalimentare «made in Italy». (4-05929)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto comunitario

regime doganale comunitario

regolamentazione doganale