ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05918

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 284 del 05/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: GRANDE MARTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/09/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 05/09/2014
Stato iter:
16/09/2014
Fasi iter:

RITIRATO IL 16/09/2014

CONCLUSO IL 16/09/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05918
presentato da
GRANDE Marta
testo di
Venerdì 5 settembre 2014, seduta n. 284

   GRANDE. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   in data 7 agosto 2014 il Governo della federazione russa ha approvato una risoluzione per implementare il Presidential Executive Order N. 560 del 6 agosto 2014 sull'adozione di speciali misure economiche per la quale viene bandita, per un anno, l'importazione di una serie di prodotti agricoli, materie prime e prodotti alimentari da quei Paesi che hanno imposto sanzioni economiche contro la popolazione e le compagnie russe a seguito della nota crisi ucraina. Tra questi compaiono, assieme a Canada, Australia, Stati Uniti d'America e Norvegia, anche i membri dell'Unione Europea, inclusa chiaramente l'Italia;
   tra le merci bandite figurano: frutta, vegetali, carni, pesce, latte ed altri prodotti caseari;
   secondo il documento «Federazione Russa, analisi delle esportazioni italiane» dell’Italian Trade Agency, pubblicato nel febbraio 2014, il settore dei beni di consumo Made in Italy, nello specifico il segmento agroalimentare e delle bevande rappresenta, da solo, il 10 per cento del nostro mercato e, in particolare, le vendite di pasta nel 2013 avrebbero visto un incremento pari al 28,8 per cento, il caffè del 21,7 per cento, latte e derivati del 45 per cento e olio d'oliva del 25,1 per cento rispetto al 2012;
   secondo una indagine pubblicata da La Stampa il giorno 8 agosto 2014, anche alcune tra le nostre aziende di eccellenza verrebbero danneggiate dalle ritorsioni commerciali russe: tra tutti, Il Consorzio del Parmigiano Reggiano vedrebbe crollare i propri introiti, stando almeno ai dati relativi alle esportazioni nel 2013, in cui si sarebbe raggiunto un fatturato pari a 5,8 milioni di euro; lo stesso dicasi per l'Associazione Industriali delle carni e dei salumi che stima, sempre secondo l'articolo sopra citato, danni fino a 55 milioni di euro;
   da una analisi di Coldiretti effettuata su dati Istat, le vendite all'estero di Pecorino e Fiore Sardo risulterebbero in aumento del 20 per cento nel primo quadrimestre del 2014, facendone i prodotti più esportati tra gli alimentari made in Italy. Secondo quanto riporta il quotidiano Unione Sarda, nel solo 2013, i quintali di formaggio inviati a Mosca sarebbero stati 1.700, per un valore di 1,5 milioni di euro. Il Pecorino Romano invece, passato dal 2011 al 2013, da 4,8 a 8,2 euro al chilogrammo superando per la prima volta la quotazione di 8 euro del Parmigiano Reggiano a 12 mesi di stagionatura (anch'esso, come noto, tra le più apprezzate eccellenze della gastronomia nostrana) potrebbe subire un calo negli acquisti futuri in Russia se, durante il periodo che interesserà il blocco, il consumo del suddetto prodotto dovesse sostituirsi, nelle abitudini locali, con altri provenienti da paesi differenti;
   secondo l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, la decisione del Governo russo potrebbe addirittura determinare un calo del 25 per cento del nostro export in Russia e, sulla base dei ricavi relativi ai dati del 2013, i settori interessati potrebbero registrare un danno di circa 100 milioni di euro;
   secondo quanto riportato da un editoriale de «Il sole 24 ore» del 31 agosto 2014 la risposta del Cremlino alle nuove sanzioni concordate dall'Unione europea, non tarderà a produrre i suoi effetti. Certo le contromisure russe non andrebbero ad assumere i connotati di sanzioni ufficiali ma potrebbero essere, almeno formalmente, semplici iniziative di carattere economico tese a colpire le partnership commerciali con la Unione europea e l'Italia risulterà, dato l'enorme bagaglio di eccellenze che fino ad oggi le ha consentito di primeggiare sul difficile e fruttuoso mercato russo, tra i paesi maggiormente danneggiati. A partire dal primo settembre, infatti, in accordo con le dichiarazioni del luglio 2014 di Medvedev, il Paese cesserà di esportare pelli per il mercato europeo con conseguenti ripercussione nell'industria conciaria italiana che si avvale di materie prime importate dall'estero;
   l'Unione europea ha varato delle contromisure – e ne sta valutando di ulteriori – atte a sostenere il mercato europeo agroalimentare e che le stesse dovrebbero contribuire ad arginare le sicure perdite, quantomeno fino al mese di ottobre 2014;
   il tema proposto dal Governo per l'EXPO 2015 riguarderà la nutrizione del pianeta, nella sottintesa volontà di contribuire a promuovere le eccellenze italiane nel mondo esaltando la qualità dei nostri prodotti alimentari;
   tra le molte eccellenze, il mercato italiano può vantare una insuperabile offerta alimentare e, tra le nostre principali attività artigiane spicca, in Europa e nel mondo, l'industria conciaria e, più in generale, il Made in Italy è simbolo di qualità ed unicità nonché di tradizione e storia e che tale marchio rappresenta e deve continuare ad imporsi come una garanzia nel mondo tanto dal punto di vista alimentare che manifatturiero  –:
   se e quali misure il Governo intenda adottare per tutelare e sostenere la nostra economia alla luce delle pesanti contromisure che il governo russo si appresta ad applicare in risposta alle sanzioni europee che, con ogni evidenza e più di ogni altro Paese dell'Unione – causa il crollo delle esportazioni – andranno a penalizzare l'Italia, colpendo gravemente settori strategici della nostra economia quali l'abbigliamento, l'artigianato di lusso e svariate produzioni alimentari, specialmente in una fase economica – quella attuale – particolarmente deflativa ed a ridosso di un evento di portata internazionale quale il sopra citato Expo 2015. (4-05918)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

denominazione di origine

pellicceria