Legislatura: 17Seduta di annuncio: 282 del 26/08/2014
Primo firmatario: MARCON GIULIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 26/08/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 05/02/2015 BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/02/2015
CONCLUSO IL 05/02/2015
MARCON. —
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
la Fip s.p.a. è una società controllata dalla Mantovani s.p.a., impresa del Consorzio Venezia Nuova, a cui è affidata, tra l'altro, l'esecuzione dei lavori del MOSE a Venezia;
il 9 ottobre 2013 l'amministratore delegato della società Fip di Padova, Mauro Scaramuzza, veniva arrestato nell'ambito dell'inchiesta per la cosiddetta «variante Caltagirone»;
un articolo uscito sull'edizione di Padova del Corriere del Veneto del 7 agosto 2014, riporta come nel maggio 2014 le forze di polizia di Padova hanno consegnato una relazione al Prefetto di Padova, dottoressa Patrizia Impresa, nella quale si evidenziava l'opportunità di emettere l'interdittiva antimafia a carico di Fip industriale;
come riportato nell'articolo, «la relazione è avvenuta alla fine di una lunga serie di incontri al tavolo del prefetto di Padova, iniziati con Ennio Mario Sodano e continuati con Patrizia Impresa. Si tratta del parere (non vincolante) del tavolo tecnico composto da Guardia di Finanza, carabinieri, polizia, Dia e il gabinetto del Prefetto»;
è evidente che se detto parere venisse accolto, significherebbe togliere alla società Fip il certificato antimafia che consente all'azienda di lavorare nei grandi appalti. Ossia Mose ed Expo rischierebbero il blocco;
sempre l'articolo sottolinea come «le valutazioni delle forze di polizia nascono dalla valutazione di molti aspetti investigativi che riguardano Fip, a partire dall'arresto per mafia, nell'ottobre scorso, di Mario Scaramuzza e Achille Soffiato a Caltagirone, passando per le relazioni di altre prefetture su collegamenti tra clan e cantieri in cui Fip ha lavorato. Ma anche l'inchiesta sul Mose ha avuto il suo peso, visto che Fip va spesso a braccetto con Mantovani, la quale, da ciò che emerge nelle carte, non è stata un esempio di integrità negli ultimi anni». E ancora: «i dubbi del tavolo dei tecnici padovani sono stati avallati anche dai colleghi veneziani, perché è vero che il Riesame di Catania scagiona Scaramuzza e Soffiato, è vero anche che il contesto complessivo in cui si trova a lavorare l'azienda padovana non appare, come dimostrano le indagini, completamente scevro da rilievi» –:
se, alla luce di quanto esposto in premessa, non ricorrano tutti i presupposti per la revoca urgente della certificazione antimafia alla società Fip s.p.a.
(4-05898)
Risposta. — La FIP s.p.a. è una società con sede a Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, il cui capitale sociale è interamente detenuto dalla Serenissima Holding s.p.a. con sede a Padova. Alla Serenissima Holding fa capo anche la Mantovani s.p.a., la cui sede legale è in provincia di Venezia. La FIP è controllata dalla Mantovani ma fa capo, con la Mantovani stessa e altre società, alla Serenissima Holding.
La società FIP ha effettivamente avuto come amministratore delegato l'ingegner Mauro Scaramuzza (allora responsabile del cantiere) destinatario il 9 ottobre 2013 di una misura cautelare in carcere, assieme ad altri dipendenti della società, nella fase delle indagini preliminari condotte dal giudice per le indagini preliminari di Catania sui lavori di costruzione della strada statale Libertinia, la cosiddetta «variante Caltagirone».
Il successivo 31 ottobre, però, il tribunale del riesame ha annullato il provvedimento cautelare, disponendo l'immediata scarcerazione dei predetti. Occorre precisare al riguardo che l'ingegner Scaramuzza, già prima dell'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare, aveva rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di amministratore delegato e consigliere della FIP, nonché da quella di direttore tecnico della medesima società.
La normativa antimafia in vigore prevede che il prefetto, nella sua valutazione dei requisiti per il rilascio dell'informativa liberatoria, si avvalga del parere del gruppo interforze (organismo previsto originariamente per l'effettuazione degli accessi ai cantieri con lo scopo di prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti delle grandi opere, la cui funzione è stata successivamente ampliata).
La valutazione del prefetto deve comprendere il controllo della sussistenza o meno di cause di decadenza, sospensione o divieto di rilascio di licenze, concessioni, iscrizioni, contributi, eccetera – articolo 67 del decreto legislativo n. 159 del 2011 – nonché di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle società.
Il comma 4 dell'articolo 84 elenca inoltre in modo analitico i provvedimenti e gli elementi dai quali il prefetto desume le predette situazioni. Il controllo riguarda, per le società di capitali, il rappresentante legale, i componenti l'organo di amministrazione, il socio di maggioranza, il direttore tecnico ove esistente, i membri del collegio sindacale. Esso si estende anche ai familiari conviventi di tutti i soggetti sopra elencati.
Il parere del gruppo interforze, peraltro non vincolante, non è quindi l'unico strumento di cui il prefetto di avvale per le valutazioni di competenza, potendo maturare il suo convincimento dall'insieme dei fatti analizzati, da documentazione acquisita dalla società stessa in sede di eventuale audizione dei soggetti interessati, dall'esito di eventuali accessi ai cantieri della società e da altri approfondimenti ritenuti opportuni.
Si aggiunge infine che, presso la prefettura di Padova, è tuttora in corso di approfondimento l'istruttoria finalizzata al rilascio delle informazioni antimafia – di cui all'articolo 91 del decreto legislativo n. 159 del 2011 – per appalti aggiudicati o in fase di aggiudicazione alla FIP Industriale.
Il Viceministro dell'interno: Filippo Bubbico.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):professioni tecniche
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