ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05865

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 281 del 07/08/2014
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 07/08/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/08/2014
Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

SOLLECITO IL 13/11/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05865
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Giovedì 7 agosto 2014, seduta n. 281

   RAMPELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   con i decreti legislativi 7 settembre 2012, nn. 155 e 156, è stata data attuazione alla delega al Governo contenuta nella legge 14 settembre 2011, n. 148, per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari;
   i due decreti disciplinano, rispettivamente, la nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero e la revisione delle circoscrizioni giudiziarie - uffici dei giudici di pace;
   la stessa legge n. 148 del 2011 aveva previsto la possibilità che entro due anni dalla data di entrata in vigore dei decreti delegati il Governo apportasse disposizioni integrative e correttive degli stessi decreti;
   in ottemperanza a tale previsione è stato adottato il decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 14, recante «Disposizioni integrative, correttive e di coordinamento delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155, e 7 settembre 2012, n. 156, tese ad assicurare la funzionalità degli uffici giudiziari», ma sino al settembre 2014 sarà ancora possibile adottare ulteriori provvedimenti correttivi;
   il 13 settembre 2013 il Ministro della giustizia ha emanato un decreto per rinviare di due anni la chiusura di otto tribunali, al fine di consentire il completamento della trattazione dei procedimenti civili ordinari e delle controversie in materia di lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria pendenti a quella data, tra i quali figura anche quello di Rossano, in provincia di Cosenza;
   il 19 settembre 2013 è stato istituito un gruppo di lavoro con l'obiettivo di verificare la natura e i tempi degli effetti applicativi del nuovo assetto territoriale sull'operatività degli uffici giudiziari;
   i compiti del gruppo di lavoro non si esauriscono in una mera attività di monitoraggio delle problematiche applicative eventualmente sorte in sede di attuazione delle riforme, ma prevedono anche l'individuazione di soluzioni organizzative e normative per superare le eventuali criticità emerse;
   anche le situazioni specifiche dei tribunali individuati con il decreto ministeriale del 13 settembre 2013 potranno costituire oggetto di valutazione alla luce delle verifiche di funzionalità che emergeranno dall'attività del gruppo di lavoro;
   il tribunale di Rossano risponde a tutti i criteri oggettivi di salvaguardia previsti dalla legge delega, e la Commissione europea per l'efficienza della giustizia, nelle linee guida di giugno 2013, ha riconosciuto espressamente la specificità del tribunale di Rossano quale avamposto della legalità nella lotta alla criminalità, giustificandone la necessaria permanenza;
   nei giorni scorsi è circolata la notizia che il Governo avrebbe escluso la possibilità di un ulteriore decreto correttivo da adottare entro settembre, ribadendo la necessità di una nuova delega;
   con specifico riguardo al tribunale di Rossano il Ministro avrebbe tuttavia annunciato l'intenzione di disporre un supplemento ispettivo rispetto ai risultati già resi noti dalla commissione che non lasciavano grossi margini per la riapertura della sede del palazzo di giustizia», al fine di valutare se esistano «degli elementi per disporre una modifica al decreto»;
   il tribunale di Rossano copre le esigenze di un vasto e complesso comprensorio che comprende non solo l'area urbana Rossano-Corigliano ma anche i paesi montani dell'entroterra, con un bacino complessivo d'utenza pari a circa duecentomila persone, e all'interno del quale Rossano e Corigliano sono stati individuati quali territori ad alto tasso di criminalità, e la sua definitiva chiusura penalizzerebbe il territorio senza alcun beneficio di carattere economico e di efficienza ma anzi determinando un aggravio di tempi e costi a carico dello Stato e dei cittadini –:
   quali siano gli esiti del supplemento d'indagine annunciato e di cui in premessa e quali ulteriori iniziative intenda assumere per scongiurare la chiusura definitiva del tribunale di Rossano. (4-05865)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 6 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 711
4-05865
presentata da
RAMPELLI Fabio

  Risposta. — Mediante l'interrogazione in esame, l'interrogante prospetta – nel contesto di una più ampia ricostruzione degli esiti della revisione delle circoscrizioni giudiziarie – criticità derivanti dalla soppressione del Tribunale di Rossano.
  Come noto, il Ministero della giustizia ha ormai consolidato il processo di adeguamento della geografia giudiziaria conseguente al riordino complessivo degli uffici di primo grado, disposto con l'adozione dei decreti legislativi n. 155 e 156 del 7 settembre 2012, e successive modificazioni.
  La revisione dei tribunali ordinari ha costituito una delle più rilevanti riforme strutturali degli ultimi anni, comportando un significativo incremento di efficienza del sistema giudiziario attraverso il recupero di economie di scala e, soprattutto, il miglioramento dei tempi e della qualità delle decisioni giudiziarie in virtù della promozione del principio di specializzazione.
  La riforma ha, certamente, avviato un significativo processo di risparmio di spesa, in corso di progressiva implementazione e verifica, così come sono oggetto di continuo monitoraggio gli effetti degli interventi attuati, anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticità evidenziate nella fase attuativa.
  Va, peraltro, evidenziato come l'adeguatezza delle scelte generalmente operate con il decreto legislativo n. 155 del 2012 sia stata, in più occasioni, vagliata positivamente dalla Corte costituzionale, in particolare nella sentenza n. 237 del 2013 e nell'ordinanza n. 15 del 2014 in cui, tra l'altro, è stato rilevato che «... si è in presenza di una misura organizzativa, in cui la soppressione dei singoli tribunali ordinari ha costituito la, scelta rimessa al Governo, nel quadro di una più ampia valutazione del complessivo assetto territoriale degli uffici giudiziari di primo grado, finalizzata a realizzare un risparmio di spesa e un incremento di efficienza; che tale valutazione è stata effettuata sulla base di un articolata attività istruttoria, come si desume dalla : relazione che accompagna il decreto legislativo n. 155 del 2012 e dalle schede tecniche allegate – le quali, con specifico riferimento alle singole realtà territoriali, illustrano le modalità di applicazione dei criteri – nonché dalle relazioni e dai pareri, in particolare delle Commissioni giustizia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, sottoposti all'attenzione del Governo e del Parlamento; che, alla stregua di tale quadro di riferimento per l'esercizio della delega, non si ravvisa violazione da parte del decreto legislativo n. 55 del 2012 dei relativi criteri, né si evidenzia una irragionevolezza della loro applicazione».
  Inoltre, con specifico riferimento alla richiesta di
referendum popolare abrogativo presentata dai Consigli regionali delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Liguria e Piemonte sulla riforma della geografia giudiziaria, si rileva che la Corte costituzionale, con la sentenza n. 12 del 2014, ne ha dichiarato l'inammissibilità.
  La valutazione degli effetti della riforma è costantemente monitorata attraverso un'apposita commissione, istituita con decreto ministeriale 19 settembre 2013 con lo specifico compito di verificare lo stato di realizzazione della riforma, osservare gli effetti dell'applicazione del nuovo assetto territoriale sulla operatività degli uffici giudiziari e proporre soluzioni organizzative e normative per superare le eventuali criticità riscontrate, soprattutto in riferimento ai presidi giudiziari nelle aree fortemente caratterizzate da infiltrazioni della criminalità organizzata.
  Sulla scorta dei rilievi proposti, sono stati valutati e predisposti interventi correttivi e di coordinamento alle disposizioni emanate con i decreti legislativi 155 e 156 del 2012 attraverso l'emanazione del decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 14, concernente «Disposizioni integrative, correttive e di coordinamento delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155 e 7 settembre 2012, n. 156, tese ad assicurare la funzionalità degli uffici giudiziari».
  Con tale decreto sono state realizzate alcune variazioni all'assetto delineato per gli uffici di primo grado che risultano del tutto coerenti con i criteri generali adottati in sede attuativa della riforma ed anzi assicurano, nell'ambito dei circondati interessati, maggiore omogeneità territoriale e migliori condizioni di accesso al servizio giustizia.

  In particolare, con riferimento alla soppressione del tribunale di Rossano e alla ridefinizione del circondario di Castrovillari, la commissione ha osservato come «... si tratta di ufficio, il tribunale di Castrovillari, che ha realizzato l'accorpamento in assenza di criticità logistico organizzative nell'immediatezza del termine di efficacia della riforma. Il Presidente del tribunale di Castrovillari ha, infatti, ritenuto di non avvalersi dell'autorizzazione all'utilizzo dei locali del soppresso tribunale di Rossano, concesso ex articolo 8 decreto legislativo 155-2012, avendo a disposizione spazi più che adeguati all'accorpamento presso il nuovo palazzo di Giustizia di Castrovillari ed una ampia aula bunker direttamente collegata con l'attigua struttura carceraria».
  Lo stato avanzato di attuazione della riforma ed il conseguente consolidamento delle situazioni territoriali ha consentito, pertanto, di ritenere che non fossero necessari interventi correttivi in relazione ai territori comunali interessati, ovvero il ripristino di uffici soppressi.

  Risultano, pertanto, allo stato consolidate le disposizioni relative al tribunale di Rossano che ne hanno disposto la soppressione e l'assegnazione del relativo territorio di competenza al tribunale di Castrovillari, essendo ormai scaduto il 13 settembre 2014 il termine biennale assegnato dalla legge delega per adottare eventuali ulteriori disposizioni integrative, correttive e di coordinamento.
  Nondimeno, il processo di revisione della geografia giudiziaria è ancora sottoposto ad una verifica progressiva, ed è ulteriormente orientato alla ridefinizione degli uffici di secondo grado.
  A tal fine, ho istituito una specifica commissione di studio alla quale sono state demandate attività di analisi e di approfondimento finalizzate alla formulazione di proposte normative, nella generale prospettiva dell'aggiornamento e della razionalizzazione del sistema secondo i principi dettati dalla Carta costituzionale e con l'obiettivo dell'efficienza nella resa di giustizia, anche con specifico riferimento allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria.
  In questa prospettiva, la commissione ha elaborato un intervento che si propone di portare a compimento il processo di razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, finalizzato ad incrementare anche l'efficienza degli uffici di secondo grado e a realizzare risparmi di spesa pubblica, attraverso la ridefinizione dell'assetto territoriale dei distretti delle corti di appello, anche mediante l'attribuzione di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, secondo i criteri oggettivi dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze.
  Oltre che di tali criteri – e nella prospettiva indicata dall'interrogante – lo studio della commissione ha considerato la specificità territoriale del bacino di utenza, inclusa la peculiare situazione infrastrutturale, nonché la misura dell'impatto del riassetto degli uffici sulle esigenze di contrasto dei fenomeni criminali come connotati nei singoli territori di riferimento, nella ricerca di un bilanciamento tra i vari interessi coinvolti che consenta di individuare le soluzioni più adatte a migliorare l'efficienza della giustizia al servizio del cittadino.
  Nella prospettiva di assicurare il più ampio confronto istituzionale e di acquisire ulteriori elementi di riflessione, la Commissione ha svolto anche opportune interlocuzioni con il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio nazionale forense, l'Associazione nazionale dei magistrati.
  All'esito dei lavori e tenuto conto del fatto che le proposte formulate si offrono al più ampio dibattito, politico ed istituzionale, ulteriori valutazioni potranno essere sottoposte all'esame del Governo per l'avvio del percorso parlamentare delle opportune iniziative normative.
  Il contenuto tecnico dei progetti normativi che prenderanno progressivamente forma dovrà, pertanto, essere ancora delineato e più ampiamente discusso, soprattutto in riferimento a specifiche realtà territoriali.
  L'impatto conseguente alla riforma della geografia giudiziaria è stato oggetto di continua osservazione da parte del mio dicastero anche in riferimento all'adeguamento delle dotazioni organiche degli uffici.
  In questa prospettiva, è stato recentemente elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente proprio alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
  La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi, cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sui territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
  Alla stregua dei predetti criteri, al tribunale di Castrovillari è stato assegnato un posto di giudice ed alla Procura della repubblica presso il medesimo tribunale un ulteriore posto di sostituto procuratore, in incremento della dotazione prevista.
  Lo schema di decreto è attualmente all'esame del Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere e, all'esito, il Ministero curerà con la necessaria tempestività gli ulteriori adempimenti, a cui seguiranno conformi iniziative anche con riferimento al personale amministrativo, che consentano alla riforma della geografia giudiziaria di dispiegare appieno i suoi effetti, raggiungendo il preordinato obiettivo del miglioramento del servizio giustizia.
  Analogo impegno è riservato ad assicurare il numero delle unità di magistrati in servizio, agevolando anche il processo di ricambio generazionale.
  Sono, difatti, attualmente in corso due procedure di selezione e reclutamento, rispettivamente, di 340 e 350 magistrati ordinari, che consentiranno, tra il gennaio 2017 e il gennaio 2018, l'entrata in servizio di 690 nuovi magistrati.
  Il 20 ottobre 2016 è stato, inoltre, bandito un nuovo concorso per la copertura di ulteriori 360 posti e mi preme sottolineare che si procederà, con cadenza annuale, all'espletamento di procedure concorsuali per la selezione di 350 magistrati ordinari, come già avvenuto nell'ultimo triennio.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ROSSANO,COSENZA - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

giurisdizione giudiziaria

magistrato non professionale

giudice

zona urbana