ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05650

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 270 del 23/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/07/2014
Stato iter:
12/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/06/2015

CONCLUSO IL 12/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05650
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Mercoledì 23 luglio 2014, seduta n. 270

   RIZZETTO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il Commissario per la spending review, le cui funzioni sono state potenziate dal decreto-legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013 n. 98, può promuovere un riordino di carattere strutturale della spesa, superando il principio dei tagli lineari dettati dalle situazioni di emergenza, introducendo criteri permanenti di gestione della spesa basati su costi e fabbisogni standard;
   in data 23 ottobre 2013, Carlo Cottarelli, è stato nominato Commissario straordinario per la spending review;
   nei giorni tra il 16 ed il 23 marzo 2014, autorevoli quotidiani hanno riportato la notizia che, nella proposta per la revisione della spesa pubblica per gli anni 2014-2016, è previsto un taglio per le forze di polizia pari – rispettivamente per gli anni 2015 e 2016 – a 0,8 e 1,7 miliardi di euro;
   tale proposta prevede la chiusura di 300 presidi, la centrale unica per gli acquisti, la disdetta dei contratti di affitto e il trasferimento negli immobili demaniali, l'eliminazione delle auto blu;
   la relazione contiene, altresì, grafici e tabelle per dimostrare il risparmio ottenuto negli ultimi anni e il limite da non oltrepassare «senza incorrere nel rischio di intaccare ulteriormente la funzionalità e l'operatività degli apparati già sensibilmente messi in crisi dalle riduzioni degli ultimi tempi» come dichiarato dal capo della polizia, prefetto Alessandro Pansa, nell'articolo comparso il 22 marzo 2014 sul Corriere della Sera;
   il piano di riduzione delle spese per la Polizia, come riportato nel «Progetto di rimodulazione dei presidi della Polizia di Stato» del dipartimento P.S., prevede complessivamente sul territorio nazionale la chiusura di: 11 commissariati e 2 da trasferire presso altre strutture; 29 presidi e la conseguente riorganizzazione di 7 presidi della stradale; 73 presidi della ferroviaria e la conseguente riorganizzazione di 33, nonché l'istituzione di 16 nuovi presidi; 73 presidi della postale; 12 presidi della polizia di frontiera, con la conseguente riorganizzazione di 16 presidi; 68 unità speciali (50 squadre nautiche, 4 squadre sommozzatori, 11 squadre a cavallo, 3 nuclei artificieri);
   a quanto è dato sapere, nel prossimo biennio, le forze dell'ordine complessivamente perderanno 22.000 uomini (scendendo da 260.000 a 238.000);
   molte sono le preoccupazioni degli operatori delle forze di polizia in ordine ai blocchi stipendiali effettuati, alla difficile situazione nella quale sono chiamati a lavorare quotidianamente e per la paventata diminuzione dell'organico, nel prossimo biennio, che comporterà ulteriori difficoltà nel coprire adeguatamente i turni di servizio, soprattutto a causa della recrudescenza di alcuni reati;
   la legislazione, secondo l'interrogante «schizofrenica», alla quale assistiamo, come il provvedimento cosiddetto «Svuotacarceri» fa sì, come recentemente accaduto e reso noto in un comunicato stampa dell'UGL Polizia di Stato, che l'autorità giudiziaria competente – non potendo inviare presso il locale istituto di pena alcuni immigrati che abusivamente chiedevano soldi ai parcheggi – inviti i poliziotti a procedere a denunce a piede libero;
   il 17 luglio 2014 è stato dato ampio risalto agli esiti dell'incontro fra le organizzazioni sindacali di polizia ed il questore di Roma, Massimo Maria Mazza, il quale ha annunciato un piano per far fronte alle esigenze dei mesi estivi nella capitale;
   tale provvedimento prevede che alcuni commissariati, rispetto a quelli attualmente in servizio 24 ore, restino chiusi di notte e nei festivi, al fine di far fronte alle esigenze di personale da schierare in campo nell'ordine pubblico (manifestazioni ed eventi sportivi) e per rinforzare il reparto scorte;
   nella stessa data sono stati resi pubblici alcuni dati, alla luce dei quali è stata messa in discussione l'opportunità del predetto piano, infatti a Roma e provincia, solo nel 2013, i furti in abitazione sono stati 15.777 con un +3.3 per cento rispetto al 2012 (15.272) e un +7.9 per cento nell'ultimo triennio –:
   quali siano gli accertamenti del Ministro interrogato rispetto ai fatti esposti in premessa;
   se il Ministro non ritenga opportuno porre in essere una verifica di quali misure sono state predisposte per la sicurezza dei cittadini di Roma, che continuano a veder crescere quotidianamente la propria percezione di pericolo di fronte all'assenza di un numero adeguato di forze dell'ordine sul territorio;
   se non intenda adottare provvedimenti al fine di rivedere nel complesso il «Progetto di rimodulazione dei presidi della Polizia di Stato» con particolare riferimento a Roma, per garantire ai cittadini romani una maggiore sicurezza.
(4-05650)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 12 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 441
4-05650
presentata da
RIZZETTO Walter

  Risposta. — Le questioni segnalate dall'interrogante nelle due interrogazioni indicate in oggetto attengono ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'Esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  Il provvedimento non intacca l'impianto della legge n. 121 del 1981, imperniato sul necessario pluralismo delle forze di polizia e sulle funzioni di coordinamento a livello centrale come anche sul territorio. Si è consapevoli, d'altra parte, che la valorizzazione del coordinamento è pienamente funzionale al processo di spending review, consentendo di realizzare più agevolmente il duplice obiettivo di incrementare l'efficienza del sistema e di ridurre gli sprechi grazie al moltiplicarsi delle sinergie operative.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito, va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'Oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la Polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di Polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della Polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

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ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

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soppressione di posti di lavoro

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