ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05639

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 270 del 23/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 23/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/07/2014
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 23/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05639
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Mercoledì 23 luglio 2014, seduta n. 270

   SCOTTO, FRATOIANNI e GIANCARLO GIORDANO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il sito archeologico Villa «A», conosciuta anche come Villa di Poppea Sabina, fa parte del complesso degli scavi di Oplontis;
   si tratta di una villa d’otium risalente al I secolo avanti Cristo, particolarmente rilevante per la sua bellezza ed estensione, tanto che non è ancora stata del tutto esplorata, nonostante i primi scavi sistematici risalgono agli anni ‘60;
   Oplontis, e quindi anche la villa di Poppea, è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità nel 1997;
   la villa di Poppea è di competenza della soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia;
   ha fatto scalpore, negli scorsi giorni, la notizia dell'utilizzo della villa di Poppea per una festa serale privata organizzata al suo interno, con catering fornito da un noto ristorante di Pompei e sponsorizzata da una azienda il cui nome è stato ritenuto opportuno non essere divulgato dalla stessa soprintendenza, con oltre duemila invitati;
   il codice dei beni culturali approvato il 22 gennaio 2004, con l'articolo 106, permette agli istituti del Ministero di concedere l'uso temporaneo, dietro versamento di un canone stabilito dall'ente che gestisce il bene, di alcuni spazi appositamente individuati all'interno delle aree archeologiche di competenza della soprintendenza, per attività che sono valutate compatibili con il decoro del monumento;
   sono poco chiari i criteri con cui in questo caso specifico la soprintendenza abbia valutato tale compatibilità;
   per tale evento la soprintendenza ha ricevuto come canone la cifra di 5.000 euro, ma è poco chiaro secondo quali criteri sia stato deciso il canone di locazione, che sembra essere eccessivamente basso;
   appare strano che un'area che non è ricompresa tra quelle disponibili per le visite serali, sia invece considerata idonea ad una festa serale di queste dimensioni;
   associazioni, intellettuali, comitati e cittadinanza attiva hanno aspramente criticato la scelta della soprintendenza, arrivando ad organizzare un presidio di protesta all'esterno del sito;
   i manifestanti contestano l'utilizzo di un bene patrimonio dell'umanità per feste private e la mancata valorizzazione degli scavi, che influisce anche sulle attività commerciali della zona;
   beni culturali come la villa di Poppea dovrebbero essere valorizzati e resi fruibili a tutti i cittadini, affinché i benefici in termini di ritorno d'immagine ed economici ricadano su tutta la popolazione;
   gli scavi di Oplontis soffrono di un'evidente incuria: mancano sistemi di sicurezza sia per i visitatori che per lo stesso personale, non è ancora stato previsto l'abbattimento delle barriere architettoniche e manca un adeguato impianto di illuminazione (motivo per cui non vi sono visite serali);
   se i lavori di scavo ed esplorazione della villa di Poppea non sono ancora conclusi è in larga parte dovuto alla mancanza di fondi;
   i fatti narrati sono riportati, tra gli altri, anche nell'articolo «La Villa di Poppea concessa per feste private, scoppia la rivolta» pubblicato dal quotidiano Il Mattino il 13 luglio 2014 e su Il Corriere del Mezzogiorno del 17 luglio 2014 nell'articolo dal titolo «Il party privato nella villa di Poppea ? Costa solo cinquemila euro» –:
   se i mosaici che ricoprono parte della pavimentazione non siano stati danneggiati dal continuo passaggio da parte degli invitati, come la documentazione fotografica giornalistica sembrerebbe mostrare;
   se l'utilizzo che è stato fatto della villa di Poppea risponda ai requisiti richiesti per la concessione dell'area;
   se non ci sia il rischio di fenomeni speculativi di tipo privatistico;
   se il canone di locazione previsto per l'occasione risulti idoneo per coprire i costi sostenuti dalla soprintendenza;
   se il canone di affitto sia stato concesso ad aziende o a privati con i dovuti requisiti previsti dal Ministero;
   quali siano stati i criteri che hanno portato a stabilire un canone di locazione così basso per una struttura peraltro poco idonea ad ospitare feste private;
   se l'evento in questione possa essere definito in linea con i principi indicati dall'articolo 106 del codice dei beni culturali;
   se le attuali condizioni della struttura garantiscano la sicurezza e l'incolumità di un numero così elevato di persone;
   se non ritenga urgente predisporre un investimento serio e cospicuo tale da garantire il restauro e la messa in sicurezza del sito. (4-05639)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

impresa privata

bene culturale

sito storico

archeologia