Legislatura: 17Seduta di annuncio: 265 del 16/07/2014
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 16/07/2014 CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 16/07/2014 RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 16/07/2014 FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 16/07/2014 BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 16/07/2014 TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 16/07/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 16/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/01/2015 PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
SOLLECITO IL 01/10/2014
RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/01/2015
CONCLUSO IL 15/01/2015
BASILIO, ARTINI, CORDA, RIZZO, FRUSONE, PAOLO BERNINI e TOFALO. —
Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto pubblicato da alcune agenzie di stampa, diverse donne appartenenti alle forze armate sono rimaste vittime di mobbing e di violenze sessuali da parte di superiori o di colleghi;
alcune di queste violenze non sono state neppure ritenute tali dai tribunali militari, in quanto il delitto avvenuto in caserma non è stato considerato connesso all'attività di servizio, ovvero non rientrante nelle cause di servizio come disciplinato dall'articolo 199 del codice dell'ordinamento militare. Il suddetto articolo difatti consente di escludere il reato quando il fatto non è collegato all'attività di servizio e allo sfruttamento della gerarchia;
la relazione sullo stato della disciplina militare e dell'organizzazione delle forze armate dell'anno 2012, afferma che dal 1o gennaio 2011 al 31 dicembre 2011 sono stati rilevati 12 casi riconducibili alla fattispecie delle molestie sessuali contro i 5 casi riscontrati nel 2010;
il crescente numero di donne arruolate nelle forze armate rappresenta una risorsa importante ed essenziale per il conseguimento di specifici obiettivi –:
se lo Stato Maggiore della difesa abbia diramato la nuova direttiva in materia di parità di trattamento, rapporti interpersonali, tutela della famiglia e della genitorialità come predisposto dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e dell'organizzazione delle forze armate, anno 2012;
quanti siano gli episodi in cui sono stati riscontrati reati o comportamenti discriminatori nei confronti delle donne in servizio nelle Forze armate. (4-05554)
Risposta. — Le condotte di natura persecutoria, in qualsiasi ambito deprecabili, non possono essere tollerate in ambito militare anche in quanto minano lo spirito di corpo, il senso di appartenenza e costituiscono un elemento destabilizzante per tutto il personale.
Ciò premesso, il mobbing e le molestie sessuali sin dall'inizio delle rilevazioni (anno 2008), hanno costituito in ambito difesa un fenomeno circoscritto, anche grazie ad una continua opera di sensibilizzazione e formazione del personale e di prevenzione, contrasto e repressione di tali comportamenti.
In nessun caso tali fenomeni trovano accondiscendenza in ambito difesa; anzi, nei loro confronti sono state avviate con determinazione campagne volte alla cosiddetta «tolleranza zero».
A tal fine si segnala che sono state poste in essere numerose iniziative per incrementare l'azione di tutela nei confronti del personale. Tra queste la redazione da parte dello Stato maggiore della difesa, nel mese di dicembre 2012, di una direttiva interforze denominata linee guida in tema di parità di trattamento, rapporti interpersonali, tutela della famiglia e della genitorialità». Tale documento è il risultato di un sinergico lavoro di gruppo effettuato da donne e uomini dello Stato maggiore della difesa, civili e militari, che si sono avvalsi delle indicazioni fornite dalle forze armate, compresi i Carabinieri, e dalla guardia di Finanza. Tra i vari argomenti, la direttiva tratta dell'integrazione e dei rapporti interpersonali e, in dettaglio, analizza gli atteggiamenti e le condotte devianti (molestie, molestie sessuali, mobbing e stalking).
È stata, inoltre, individuata una nuova figura professionale denominata gender advisor, esperta sulle tematiche di genere e punto di riferimento in materia per tutto il personale dipendente. Tale figura ha tra gli altri anche il compito di facilitare l'integrazione del personale all'interno delle strutture militari e di segnalare ai comandanti eventuali difficoltà interrelazionali tra il personale, che potrebbero portare all'insorgenza di atteggiamenti devianti.
Nel mese di giugno di quest'anno, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 7 del 2014, che ha sostituito l'articolo 24 del decreto legislativo n. 66 del 2010, è stato istituito un organismo consultivo del Capo di Stato maggiore della difesa, denominato «consiglio interforze sulla prospettiva di genere» (composto in maniera paritetica da uomini e donne) che tra i propri compiti ha anche quello di collaborare alla stesura e al monitoraggio di direttive sui temi della prospettiva di genere, dell'integrazione del personale, delle pari opportunità, del divieto di discriminazioni e del benessere del personale.
Per quanto concerne la situazione riferita ai casi di molestie e di atti prevaricatori in ambito difesa, si evidenzia che, dai dati attualmente noti, peraltro forniti ogni anno al Parlamento con la «Relazione sullo Stato della disciplina nelle forze armate», il fenomeno risulta essere circoscritto a un numero limitato di casi. Infatti, risultano al 31 dicembre 2013 un caso di nonnismo, nessun caso di mobbing, quattro casi di stalking e quattro casi di molestie sessuali. Nei confronti dei responsabili sono in corso le azioni di legge.
Si rappresenta, infine, che il Dicastero partecipa ai lavori del «Tavolo interistituzionale per il contrasto al fenomeno della violenza contro le donne», promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Il Ministro della difesa: Roberta Pinotti.
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