ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05541

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 265 del 16/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 16/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05541
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 16 luglio 2014, seduta n. 265

   PILI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   il Movimento Unidos Sardegna ha avviato una campagna denominata #SOSGigantes a sostegno della piena valorizzazione dei Giganti di Mont ’e Prama e del compendio archeologico che ne custodisce i segreti più antichi;
   i Giganti di Mont ’e Prama sono sculture nuragiche di un'imponenza straordinaria sia sul piano archeologico che storico;
   le gigantesche statue sono state trovate spezzate in numerosi frammenti, casualmente in un campo nel marzo del 1974 in località Mont ’e Prama, a Cabras, nella Sardegna centro-occidentale;
   si tratta di statue scolpite in arenaria gessosa locale e la loro altezza varia tra i 2 e i 2,5 metri;
   dopo quattro campagne di scavo effettuate fra il 1975 e il 1979, i 5.178 frammenti rinvenuti – tra i quali 15 teste, 27 busti, 176 frammenti di braccia, 143 frammenti di gambe, 784 frammenti di scudo – vennero custoditi nei magazzini del Museo archeologico nazionale di Cagliari per trent'anni, mentre alcune tra le parti più importanti furono esposte nello stesso museo;
   insieme a statue e modelli di nuraghe furono ritrovati anche diversi betili in genere pertinenti a una o più tombe dei giganti;
   le statue sono state ricomposte nel Centro di restauro e conservazione dei beni culturali di Li Punti a Sassari;
   le sculture ricomposte sono risultate in totale trentotto, suddivise in cinque arcieri, quattro guerrieri, sedici pugilatori, tredici modelli di nuraghe;
   la datazione dei Kolossoi – nome con il quale li chiamava l'archeologo Giovanni Lilliu – oscilla dall'VIII secolo a.C. al IX o addirittura al X secolo a.C., ipotesi che potrebbero farne fra le più antiche statue del bacino mediterraneo, in quanto antecedenti ai kouroi della Grecia antica, dopo le sculture egizie;
   il 5 maggio 2014, 35 anni dopo, è stata avviata una nuova campagna di scavi;
   nell'area oggetto dell'attuale campagna di scavi, coordinata dal professor Momo Zucca, vi sono prospettive straordinarie per restituire alla conoscenza archeologica e non solo un giacimento monumentale unico nel suo genere;
   le università di Cagliari e Sassari con le soprintendenze hanno, infatti, fatto precedere l'intervento diretto di scavo con un esame del sottosuolo con un mezzo all'avanguardia che ha già dato i suoi frutti nelle campagne condotte a Santa Maria di Neapolis a Terralba;
   un’équipe del laboratorio di geofisica ambientale del dipartimento della facoltà di Ingegneria civile, ambientale e di architettura dell'università di Cagliari guidata dal professor Gaetano Ranieri avrebbe rilevato migliaia di potenziali reperti archeologici esterni alla natura dei suoli;
   l'università di Cagliari dispone di un'apparecchiatura modernissima, fatta di sedici georadar, posizionati a una distanza di dodici centimetri l'uno dall'altro che vengono trascinati ad una velocità mai superiore ai venti chilometri orari;
   una strumentazione che permette di esaminare il sottosuolo da una profondità che va dai cinquanta ai centottanta centimetri;
   tale strumentazione è in grado di rilevare le anomalie nel sottosuolo, ovvero elementi che non risultano componenti naturali del terreno;
   nella zona di Mont ’e Prama, sarebbero state rilevate ben 56mila «anomalie»;
   si tratterebbe di pietre di dimensioni superiori a quelle che si dovrebbero trovare in quell'ambiente con un diametro che supera i quindici centimetri e quindi come tali non «naturali»;
   in quell'area, secondo alcune riflessioni, potrebbe essere individuato il più grande santuario dell'isola di epoca tardo nuragica;
   nel 2010 il Ministro dei beni culturali, su sollecitazione dell'interrogante, decise uno stanziamento rilevante per la valorizzazione dei giganti di Mont ’e Prama definendo un protocollo d'intesa che prevedeva la promozione di un vero e proprio compendio archeologico unitario nell'area del Sinis;
   gli stanziamenti esistenti risultano in fase d'esaurimento e il rischio è che dopo l'apertura della nuova campagna di scavi, che ha consentito già importanti scoperte, si debbano fermare gli scavi nella collina dei giganti di Mont ’e Prama causando un danno gravissimo sia sul piano archeologico, sia per quanto riguarda la sicurezza del sito;
   interrompere gli scavi sarebbe una follia per la storia e per il futuro;
   ora che l'area è sotto gli occhi di tutti sarebbe un delitto per la civiltà nuragica lasciarla in balia di ogni genere di pericoli;
   lo Stato deve immediatamente intervenire con risorse importanti per rilanciare su larga scala una grande campagna di ricerca che consenta di portare alla luce quel grande scrigno della civiltà nuragica nelle colline del Sinis;
   il potenziale di quell'area è straordinario e il rischio che tra due mesi si fermino gli scavi è assolutamente inaccettabile;
   in questo quadro lo Stato che guarda solo a Pompei e Colosseo deve attuare il progetto di musealizzazione all'aperto di quell'area che consenta anche con le nuove tecniche digitali e virtuali di far rinascere in quel contesto il più grande museo a cielo aperto della civiltà nuragica;
   tutti i presupposti di quell'area indicano il Sinis come un vero e proprio giacimento di tesori e tutto questo deve vedere la luce in tempi rapidi e senza ulteriori ritardi;
   servono finanziamenti immediati per non abbandonare il cantiere nemmeno un giorno e non sottoporre il sito a rischi di depredazione gravissimi per la ricerca archeologica;
   occorre un investimento rilevante che possa far proseguire il lavoro iniziato e portare alla luce quel grande patrimonio legato alle orme dei giganti di Mont ’e Prama;
   occorre acquistare le aree private e consentire che nessuno possa rivendicare il premio di rinvenimento che sostanzialmente impedisce per mancanza di fondi di attivare nuovi scavi in un'area con un fronte di oltre 100 metri dove sono stati percepiti nuovi straordinari ritrovamenti attraverso i rilievi geofisici;
   l’équipe del laboratorio di geofisica ambientale del dipartimento della facoltà di ingegneria civile, ambientale e di architettura dell'università di Cagliari insieme agli archeologi hanno messo in condizioni quell'area di essere scoperta in tutta la sua vastità e grandezza archeologica;
   oltre all'esame scientifico del sottosuolo devono essere consentite nuove valutazioni sull'intero paesaggio dell'area;
   gli archeologi sostengono che una necropoli non giustifichi statue di dimensioni pari a quelle già trovate a conferma che la Sardegna era una terra di uno straordinario livello culturale con notevoli risorse e proponevano politiche di scambio a livello internazionale;
   con queste ricerche viene riconosciuto il ruolo fondamentale della Sardegna nella storia del Mediterraneo di quel periodo storico;
   per questo motivo servono risorse importanti e urgenti per far rinascere la straordinaria storia che riguarda l'intero Mediterraneo e può diventare una grande fonte di attrazione economica e turistica –:
   se non ritenga di dover stanziare urgenti risorse al fine di non interrompere la campagna di scavi avviata nel maggio scorso e consentire la completa introspezione dell'area oggetto degli studi;
   se non ritenga di dover sostenere l’équipe archeologiche già impegnate in quell'area per proseguire negli studi e nelle ricerche per giungere nel più breve tempo possibile alle verifiche necessarie per valorizzare l'intero compendio;
   se non ritenga di dover dar seguito agli impegni già sottoscritti al fine di promuovere e valorizzare un progetto complessivo di musealizzazione all'aperto che possa fare dell'area una grande attrattiva nel cuore del Mediterraneo;
   se non ritenga di dover disporre l'acquisizione dell'intero compendio proprio per evitare che vengano eventualmente avanzate richieste di premi di rinvenimento che risultano vietati per mancanza di copertura di fondi. (4-05541)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

archeologia

Sardegna

opera d'arte

regione mediterranea CE

sito storico