ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05525

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 264 del 15/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 15/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05525
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Martedì 15 luglio 2014, seduta n. 264

   GIORGIA MELONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   Banca Marche è capogruppo dell'omonimo gruppo bancario, che comprende anche la Carilo Cassa di risparmio di Loreto spa con sede in Loreto, la Focus Gestioni SGR spa società di gestione del risparmio e la Medioleasing spa costituita nel 2005 ed avente ad oggetto l'esercizio del leasing finanziario ed operativo;
   Banca delle Marche spa è stata costituita tra il 1994 e il 1995 per effetto della fusione fra le Casse di risparmio di Macerata, Pesaro e Jesi, e costituisce il più importante istituto bancario del territorio regionale;
   la compagine societaria vede la partecipazione di alcuni soci rilevanti: le fondazioni Cassa di Risparmio della provincia di Macerata, Cassa di risparmio di Pesaro e Cassa di risparmio di Jesi (le quali complessivamente detengono il 55,8 per cento del capitale) e, inoltre, il Gruppo Intesa Sanpaolo (5,84 per cento) e la Fondazione Carifano (3,35 per cento), e un'importante quota di capitale (circa il 32,1 per cento) è distribuita tra circa 40.000 piccoli azionisti, per lo più clienti di Banca Marche, che investendo propri capitali hanno partecipato al processo che ha condotto negli anni novanta alla privatizzazione della Società;
   la rete commerciale può contare su oltre 300 sportelli presenti nelle Marche, in Umbria, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo e Molise, e circa 3.000 dipendenti;
   con provvedimento del 27 agosto 2013 la Banca d'Italia ha disposto la sospensione, in via temporanea, degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca delle Marche, ai sensi dell'articolo 76 del Testo unico bancario, e provveduto a nominare quali commissari della banca Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni, insediatisi il 30 agosto 2013;
   con decreto del 15 ottobre 2013 il Ministero dell'economia e delle finanze, su proposta della Banca d'Italia, ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni all'amministrazione e controllo di Banca delle Marche, e la sua sottoposizione alla procedura di amministrazione straordinaria ai sensi dell'articolo 70, comma 1, lettera a) e dell'articolo 98, commi 1 e 2, lettera a) del Testo unico bancario;
   tutto ciò è avvenuto in concomitanza a procedimenti giudiziari ancora in corso per varie ipotesi di reato a carico dell'ultimo Consiglio di amministrazione e dell’ex direttore generale Massimo Bianconi di Banca Marche;
   secondo notizie di stampa sarebbero stati contestati i reati di falso in bilancio, falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza, false comunicazioni sociali e appropriazioni indebite e, per alcuni, anche associazione per delinquere, a carico di 27 indagati;
   tali reati avrebbero procurato alla banca marchigiana un buco di bilancio di circa 800 milioni di euro (oltre un miliardo per il bilancio consolidato) che sarebbe stato «coperto» da false informazioni anche alla Consob e a Bankitalia in occasione della proposta di aumento del capitale sociale per 110,5 milioni di euro nel 2012;
   l'inchiesta su Banca Marche sarebbe partita da un doppio esposto dell'istituto di credito su alcuni affidamenti milionari «imprudenti», erogati a imprenditori prevalentemente ma non solo del settore edilizio, spesso in assenza di garanzie sul rimborso oppure con procedure istruttorie incomplete o corredate da perizie non veritiere, o in violazione delle norme interne e di settore;
   le azioni intraprese da Bankitalia a tutela di Banca Marche sembrano essersi risolte, nella realtà, in un ulteriore impoverimento della stessa con l'aumento degli accantonamenti a copertura dei crediti incagliati e in sofferenza che hanno, di fatto, raddoppiato le perdite, incrementandone le passività;
   mentre, infatti, la media degli accantonamenti dei crediti per tutte le banche italiane è stata di circa lo 0,50 per cento per Banca Marche si è arrivati allo 0,97 per cento tanto da lasciar supporre l'intenzione, da parte di Bankitalia, di incentivare una vendita «facile» e poco onerosa di Banca Marche;
   alla luce di quanto esposto il destino di Banca Marche desta non poche preoccupazioni sia nei dipendenti che nelle imprese e nei cittadini della regione, soprattutto con riferimento ai profili occupazionali della vicenda e all'integrità patrimoniale delle risorse impegnate dai correntisti –:
   di quali informazioni il Governo sia in possesso circa la situazione attuale di Banca Marche e la eventualità di una vendita dell'istituto e, nel caso di vendita, quali saranno le ricadute occupazionali. (4-05525)

Classificazione EUROVOC:
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