ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05412

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 258 del 07/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 07/07/2014
Stato iter:
17/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2014
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/12/2014

CONCLUSO IL 17/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05412
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Lunedì 7 luglio 2014, seduta n. 258

   RIZZETTO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   si apprende da un articolo del Messaggero Veneto del 3 luglio 2014 – intitolato «Le atomiche sono qui: il satellite lo conferma» – che uno studio dell'esperto Hans Kristensen, direttore del Nuclear information project della Federation of american scientists – rivela che nel nostro Paese sono presenti venti bombe nucleari nella base italiana di Ghedi, in provincia di Brescia, altre cinquanta in quella americana di Aviano. Si tratta di un arsenale di cui si parla da anni e che non è mai stato confermato dai Governi di Roma e Washington, ma che, a quanto è dato sapere, esiste e addirittura assegnerebbe all'Italia il primato europeo nel numero di ordigni atomici statunitensi;
   tali fatti sembrerebbero confermati anche da alcune foto satellitari che mostrano nella base di Ghedi i veicoli speciali della Nato destinati alla gestione operativa degli ordigni;
   i venti ordigni nella base di Ghedi sono di proprietà americana e vengono custoditi da un reparto statunitense, ma è previsto che in caso di guerra vengano sganciati dai cacciabombardieri Tornado del sesto stormo italiano. Nel gennaio 2014 i militari dei due Paesi hanno celebrato con una cerimonia a Ghedi i cinquantanni dall'arrivo delle armi atomiche, inaugurando anche un ceppo commemorativo;
   risulta che l'Italia garantisce le spese per ospitare i custodi americani degli ordigni e l'addestramento degli equipaggi dell'Aeronautica alle missioni nucleari. Inoltre, dovrà anche farsi carico di una parte dei costi delle misure di protezioni rinnovate –:
   se trovino conferma i fatti esposti in premessa e quale sia il suo orientamento circa la presenza e la gestione in Italia degli ordigni atomici in questione;
   quale sia il numero degli ordigni atomici presenti in Italia e, ove sia ostensibile, quale sia la loro localizzazione.
(4-05412)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 dicembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 351
4-05412
presentata da
RIZZETTO Walter

  Risposta. — La questione relativa alla presunta presenza di armamento nucleare in Italia è stata affrontata già in passato dai diversi Governi pro-tempore in risposta a precedenti interrogazioni di analogo contenuto, di cui l'ultima, in ordine di tempo, è quella del deputato Basilio n. 4-01188.
  Pertanto, in linea di coerenza, non si possono che richiamare anche in tale occasione i medesimi elementi di informazione che la Difesa ha rappresentato in tali circostanze.
  Ciò premesso, è opportuno sottolineare che l'impegno di appartenenza all'Alleanza atlantica assunto dal nostro Paese e i relativi vincoli sono conseguenti a decisioni adottate in passato e ribadite nel tempo.
  L'Alleanza atlantica costituisce un cardine essenziale della sicurezza e difesa dell'Italia e degli interessi nazionali; unitamente all'Onu e all'Unione europea rappresenta il riferimento delle nostre iniziative in ambito multilaterale, volte al rafforzamento della pace, della stabilità e della sicurezza internazionale.
  In tale quadro, l'Alleanza atlantica, ha nel tempo riesaminato la propria politica nucleare e i relativi dispositivi di forze, riducendo drasticamente, a partire dalla fine della guerra fredda, il numero e la tipologia di armi nucleari, in particolare di quelle dislocate in Europa.
  Tuttavia, pur mantenendo un atteggiamento assolutamente trasparente sulla propria strategia nucleare, la NATO non può agire a discapito della sicurezza e della riservatezza che è indispensabile avere in relazione alla dislocazione, ai quantitativi ed alla tipologia degli armamenti nucleari di cui dispone.
  Una riservatezza che non può essere violata unilateralmente da un singolo paese dell'Alleanza, perché la deterrenza nucleare è un bene ed un onere collettivo che lega collegialmente tutti i Paesi alleati.
  La tipologia e la qualità delle informazioni rilasciabili sugli armamenti nucleari è quindi una decisione politica collettiva ed unanime degli alleati, cui nessun Paese può sottrarsi, pena la violazione del patto di alleanza liberamente sottoscritto e del vincolo di riservatezza che da esso ne discende.
Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

arma nucleare