Legislatura: 17Seduta di annuncio: 257 del 04/07/2014
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/07/2014 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/07/2014 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 16/07/2014 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 03/02/2015
SOLLECITO IL 01/08/2014
SOLLECITO IL 01/09/2014
SOLLECITO IL 03/10/2014
SOLLECITO IL 05/11/2014
SOLLECITO IL 05/12/2014
SOLLECITO IL 08/01/2015
SOLLECITO IL 02/02/2015
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 03/02/2015
SOLLECITO IL 05/03/2015
SOLLECITO IL 01/04/2015
SOLLECITO IL 05/05/2015
SOLLECITO IL 11/06/2015
SOLLECITO IL 09/07/2015
SOLLECITO IL 03/08/2015
SOLLECITO IL 07/09/2015
SOLLECITO IL 01/10/2015
SOLLECITO IL 02/11/2015
SOLLECITO IL 01/12/2015
SOLLECITO IL 11/01/2016
SOLLECITO IL 03/02/2016
SOLLECITO IL 03/03/2016
SOLLECITO IL 04/04/2016
SOLLECITO IL 02/05/2016
SOLLECITO IL 01/06/2016
SOLLECITO IL 04/07/2016
SOLLECITO IL 01/08/2016
SOLLECITO IL 12/09/2016
SOLLECITO IL 10/10/2016
SOLLECITO IL 08/11/2016
SOLLECITO IL 14/12/2016
SOLLECITO IL 09/01/2017
SOLLECITO IL 01/02/2017
SOLLECITO IL 06/03/2017
SOLLECITO IL 03/04/2017
SOLLECITO IL 09/06/2017
REALACCI, COVELLO e OLIVERIO. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
si intende integralmente richiamata la interrogazione a risposta scritta del 16 aprile 2014 (n. 4-04525), indirizzata al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, relativa all'intervento ANAS SPA «SS 106 Jonica con la SS 534 (chilometri 365 +150) a Roseto Capo Spulico (chilometri 400 + 000) Megalotto 3»;
il quadro preoccupante che nel sopraddetto atto veniva evidenziato, ovvero di un rischio di dissesto ambientale per l'Alto Jonio cosentino a causa del predetto intervento infrastrutturale, è stato confermato dalla nota della Commissione tecnica per la valutazione ambientale, costituita presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'11 aprile 2014 (CTVA 2014-0001290), secondo cui: «è emersa la necessità di richiedere al Proponente (l'ANAS, ndr) chiarimenti e documentazioni integrative, premettendo che non sono emerse motivazioni e argomentazioni tecniche e ambientali che giustificano in maniera esaustiva lo scostamento del Progetto Definitivo in variante dal progetto preliminare approvato con delibera CIPE 103/2007»;
il raffronto tra Progetto preliminare, assentito da tutto il territorio, e le modifiche del progetto definitivo, da ultimo variato in sede di integrazioni dall'ANAS, è così sintetizzabile:
nel progetto preliminare i viadotti erano sette per una lunghezza totale di 2545 metri ed un'altezza media di circa 26 metri. I tratti in superficie erano solo in corrispondenza dei due svincoli, Albidona e Amendolara, per una lunghezza complessiva di 2296 metri. Si ipotizzavano tre gallerie artificiali (lunghezza complessiva 1175 metri) e sei gallerie naturali per una lunghezza di 5644 metri;
nel progetto definitivo i viadotti sono diventati nove per una lunghezza totale di 3975 metri e un'altezza media di circa 60 metri. È previsto solo uno svincolo (Amendolara soppresso) e i tratti in superficie sono su tutti i pianori per una lunghezza complessiva di 3575 metri. Le gallerie artificiali sono diventate nove, per una lunghezza complessiva di 1175 metri, e non è più prevista alcuna galleria naturale;
in sintesi, possono essere rappresentati alcuni probabili motivi di illegittimità dell'intera procedura seguita:
a) per effetto delle sopra citate varianti sostanziali, si tratta di un nuovo progetto e pertanto, sarebbero da rifare anche le procedure di gara;
b) sono state disattese le prescrizioni ambientali sulla VIA preliminare: il progetto definitivo esprime chiaramente di averle totalmente disattese, stravolgendo il progetto preliminare che aveva orientato la Commissione VIA ad emettere quelle prescrizioni;
il progetto preliminare, in particolare, prevedeva un tracciato, scelto tra le varie alternative, con gallerie in corrispondenza dei pianori terrazzati protetti da vincolo paesaggistico e viadotti con pile di altezza accettabile in corrispondenza delle fiumare;
il progetto definitivo ha infatti «alzato la livelletta» di circa 40 metri nella zona collinare, eliminando 12 chilometri di gallerie e portando le opere in superficie (trincee, qualche galleria artificiale, viadotti alti con punte di 84 metri fuori terra);
elemento centrale della vicenda, è rappresentato dalla parte finanziaria del progetto, il cui costo, a prezzi 2004, ammontava a 1.235 milioni di euro. Il reperimento di tali risorse veniva indicato nelle delibere Cipe (del 2007 e del 2008) con quattro distinte fonti finanziarie: due contributi diretti dello Stato (per 698,4 milioni di euro, circa la metà del valore complessivo), la quota di 265 milioni di euro assegnata alla Regione Calabria dai fondi ex-Fintecna con la legge finanziaria del 2007, la quota di 271,35 milioni di euro assegnata alla regione Calabria dal quadro strategico nazionale delle infrastrutture (Pon 2007-2013) cofinanziato dall'Unione europea;
fra il progetto preliminare – redatto nel 2004 e approvato nel 2007 – e il progetto definitivo – presentato all'approvazione nel 2014 – mancano i fondi assegnati alla regione Calabria e quindi resta solo il contributo statale corrispondente alla metà delle risorse necessarie;
ecco spiegato il motivo per cui nel progetto definitivo si è operata la scelta di abbandonare 12 chilometri di gallerie profonde (opere più costose), portando la strada in superficie. Così si prevede di tagliare le colline (terrazze protette da vincolo paesaggistico per l'unicità dei panorami e della configurazione naturale) con trincee a cielo aperto e qualche piccolo tratto di galleria artificiale (nonché di alzare i viadotti sui numerosi torrenti portandone le pile fuori terra fino a 84 metri, anche se poi ridotti in fase di integrazione alla nota della Commissione VIA. Per penuria di fondi l'Anas ha scelto di abbandonare le opere più costose (gallerie) e di mantenere lo stesso tracciato ma in superficie;
secondo quanto trapela, nella conferenza dei servizi, tenutasi lo scorso 2 luglio, si sarebbe evidenziato uno sconcertante quadro: da un lato, permangono le forti perplessità degli organi tecnici dei Ministeri competenti; dall'altro, la società committente (ANAS), spinge per la definizione della procedura, ammonendo i comuni sulla sicura perdita delle risorse stanziate se entro luglio non si dovesse assentire al progetto definitivo (modificato), recentemente presentato; i comuni interessati sono perciò divisi tra quelli il cui territorio è seriamente compromesso dalle opere infrastrutturali, e quelli, non particolarmente colpiti da esse, allettati dai benefici rivenienti dalle opere compensative;
le popolazioni locali sono state, sin dall'inizio della vicenda, favorevoli alla realizzazione della infrastruttura sia per evidenti ragioni legate alla sicurezza stradale che per la consapevolezza delle ricadute positive in termini occupazionali;
le istituzioni pubbliche locali e nazionali, insieme alle comunità territoriali, avevano dato prova di encomiabile sforzo unitario, convergendo sulla composizione di interessi realizzata dal progetto preliminare originario;
le comunità territoriali vantano, pertanto, una aspettativa di reintegrazione sia delle risorse finanziarie sottratte nel corso del tempo, sia, ancor più, di un corretto comportamento da parte delle istituzioni pubbliche dello Stato centrale, in termini di mantenimento delle promesse fatte –:
quali iniziative il Presidente del Consiglio intenda intraprendere per il ripristino della situazione, sia in termini finanziari sia in termini di corretto rapporto Stato-cittadini, riaffermando il bilanciamento tra le logiche dello sviluppo economico e gli interessi alla tutela dell'ambiente;
quali iniziative, i Ministri interrogati, intendano adottare per garantire le popolazioni interessate il corretto utilizzo delle risorse stanziate, facendosi parte attiva, in tempi brevi, per una soluzione di riequilibrio del progetto a favore un inserimento ambientale migliore, nel rispetto delle osservazioni più volte rese dai propri stessi organi tecnici. (4-05402)
SIGLA O DENOMINAZIONE:STRADA JONICA
EUROVOC :tunnel
degradazione dell'ambiente
finanziamento comunitario
sicurezza stradale
comune