ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05396

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 257 del 04/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 04/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05396
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Venerdì 4 luglio 2014, seduta n. 257

   FEDRIGA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   sono moltissimi i diportisti del nostro Paese, in particolare quelli che navigano a partire dalle coste adriatiche, che frequentano abitualmente i porti croati dell'Istria e della Dalmazia:
   in seguito all'ingresso della Croazia nell'Unione europea, 1o luglio 2013, benché non nello spazio Schengen, i diportisti italiani che si recano sulle coste croate parrebbero rischiare pesanti aggravi fiscali e burocratici, paventati da alcuni esperti del settore sugli organi di stampa;
   da subito i diportisti si sono visti imporre da Zagabria una tassa di navigazione annuale e numerose pratiche di accesso come la lista d'equipaggio e una della tassa di soggiorno; sembrerebbe ore che secondo la normativa croata chi navigherà nei mari croati dovrà presto essere in grado di provare che la sua imbarcazione abbia assolto all'obbligo dei dazi doganali (se dovuti) e dell'iva pagata quando ha acquistato la sua barca;
   tale obbligo, che avrebbe dovuto riguardare esclusivamente chi aveva acquistato imbarcazioni beneficiando di facilitazioni fiscali estere (anche croate), sembra ora riguardare invece tutte le imbarcazioni, comprese quelle comunitarie ed indipendentemente dalla bandiera;
   a lanciare l'allarme, dopo molte perplessità, approfondimenti, chiarimenti con le stesse autorità croate, sono stati due rappresentanti del polo nautico-portuale di Monfalcone: Giorgio Settomini, rappresentante degli spedizionieri ed esperto in materie nautico-diportistiche, e Fabio Pischiutta, broker nautico nel polo del Lisert. Ad evidenziare il problema in maniera netta due documenti dell'Aci Croazia (Adriatic Croatia International Club) titolare delle più numerose marine istro-dalmate e un testo del Mistero delle finanze, direzione doganale della Croazia: «Ogni imbarcazione che entra nel territorio doganale dell'Unione europea – spiegano – può essere soggetta al controllo delle autorità doganali, croate o di qualsiasi stato membro dell'Unione europea. Pertanto si ricorda che i residenti Ue sull'imbarcazione, dovranno avere sempre i documenti comprovanti che, per l'imbarcazione, sono stati pagati i dazi doganali e/o l'iva, in uno stato membro dell'Ue e che l'imbarcazione ha lo status di merce comunitaria. La proprietà e la bandiera che batte l'imbarcazione non sono prove del fatto che una determinata imbarcazione ha lo status di merce comunitaria, sono invece dimostrazione di questo status: il documento T2L, oppure la ricevuta di acquisto in originale, la conferma delle autorità fiscali o altri documenti disponibili che confermino il pagamento dell'iva»;
   queste disposizioni potrebbero essere molto penalizzanti per chi acquista barche di seconda mano. In Italia tali documenti non sono necessari e per le imbarcazioni che hanno la licenza di navigazione è la stessa capitaneria che, come in un foglio di proprietà dell'automobile, attesta chi è il proprietario dando per scontato che le tasse sono state pagate all'inizio;
   per la Croazia tuttavia non vale la stessa prassi: la direzione doganale croata scrive al punto 2, parte finale «Annotazione»: «l'iscrizione al registro in un paese membro dell'Ue e la bandiera di uno stato dell'Unione europea non sono prove del fatto che una determinata imbarcazione ha lo status di merce Comunitaria». Servono dunque fattura originale o il T2L. Nel caso non ci sia più la fattura è obbligatorio il T2L che può essere richiesto soltanto all'ufficio doganale;
   in Croazia la dogana ha già fatto controlli a tappeto per tutte le barche con bandiera comunitaria costringendo chi non era in regola a multe che vanno da mille (130) fino 100 mila kune (13 mila euro) –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto riportato;
   se i Ministri interrogati intendano assumere iniziative presso il Governo croato e l'Unione europea al fine di evitare pesanti ed ingiustificati oneri pecuniari e burocratici ai diportisti italiani che si recano sulle coste croate, posto che ad avviso dell'interrogante ciò non corrisponde a un comportamento condivisibile da parte delle autorità croate. (4-05396)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

territorio doganale CE

Croazia

dazi doganali

personale di bordo

nave

navigazione marittima

Unione europea

bandiera

cabotaggio marittimo