ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05388

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 256 del 03/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 03/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/07/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/07/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 14/07/2014
Stato iter:
15/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2015
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/01/2015

CONCLUSO IL 15/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05388
presentato da
DURANTI Donatella
testo di
Giovedì 3 luglio 2014, seduta n. 256

   DURANTI, SCOTTO, PIRAS, MARCON, MELILLA, PELLEGRINO, ZARATTI, PALAZZOTTO e PANNARALE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   in data 29 giugno 2014 è stato pubblicato sul quotidiano La Repubblica.it un reportage dal titolo «L'hangar segreto di Sigonella con i droni spia americani» a firma Alberto Bonanno e Alessandro Puglia;
   dalle immagini girate all'interno della base militare si vedono i velivoli a pilotaggio remoto denominati «Global Hawk»;
   secondo quanto riferito dai giornalisti autori del reportage, all'interno della base di Sigonella ci sarebbero almeno 5 «Global Hawk» mentre in un'altra parte della base, off-limts alle telecamere di Repubblica.it, ci sarebbero i velivoli a pilotaggio remoto cosiddetti «Predator», in grado di trasportare armamenti e bombe;
   ulteriormente i giornalisti raccontano di una notevole presenza di marines americani all'interno della base, appartenenti allo «Special Purpose Air Ground Task Force Crises Response» che fa capo al comando Africom;
   la presenza dei militari sarebbe spiegata dall'evoluzione della crisi in Nord Africa, tant’è che il colonnello Brian T. Koch, comandante del gruppo appena menzionato dichiara a Repubblica.it che: «Non abbiamo scadenza. Siamo qui a Sigonella su ordine del Pentagono, secondo gli accordi con il Governo italiano, per fronteggiare qualsiasi cosa accada nel Nord Africa, e ovviamente in Libia, considerato che è il luogo a noi più vicino. Per il resto la nostra principale attività rimane l'addestramento dei militari africani»;
   secondo quanto riportato da numerose fonti di stampa e confermato anche dall'allora Ministro della difesa, Ignazio La Russa al Parlamento il 12 giugno 2009, i Paesi della NATO hanno acquistato e messo a disposizione di quest'ultima diversi aerei a pilotaggio remoto, tra cui i «Predator» e i «Reaper», operativi nell'ambito del sistema C4ISTAR dell'Alleanza;
   il 3 agosto del 2013, sempre il quotidiano La Repubblica, nell'edizione locale di Palermo, pubblicava l'articolo «Sigonella diventa base strategia ecco le slides riservate della Nato»;
   nell'articolo si riportavano integralmente le slide dei documenti riservati che provano che la base di Sigonella entro il 2017 diventerà la più strategica testa di ponte italiana per le operazioni statunitensi nel continente africano, anche per via di un rafforzamento del contingente americano di quasi mille marines;
   il rafforzamento strategico della base di Sigonella rientrerebbe quindi nell'ambito del più ampio progetto della Nato denominato AGS (Alliance Ground Survelliance), in cui i droni spia hanno un ruolo fondamentale per sorvegliare, fotografare e intercettare i movimenti del «nemico» nei Paesi africani e dove il MUOS, in fase di ultimazione a Niscemi, avrà un ruolo fondamentale;
   negli ultimi anni è cresciuto il ricorso da parte degli Stati Uniti all'utilizzo dei mezzi senza pilota a controllo remoto, in grado di compiere operazioni militari complesse e in scenari difficili e ostili come in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Somalia, Mali e Niger;
   queste operazioni non sempre sono state apprezzate dall'opinione pubblica, talvolta portando ad azioni rivelatesi poi fallimentari, suscitando un grosso dibattito specie negli Stati Uniti rispetto all'utilizzo dei droni negli scenari di guerra e nel campo della sicurezza e della sorveglianza;
   le principali organizzazioni internazionali e non governative in difesa dei diritti umani e anche la stessa ONU, che ha aperto un'inchiesta sull'uso dei droni e la loro legittimità rispetto al diritto internazionale, hanno più volte posto l'attenzione sugli effetti collaterali determinati dal loro utilizzo che in più casi hanno portato ad omicidi mirati e vere e proprie stragi nei Paesi sopra menzionati;
   il Governo italiano ha autorizzato nel settembre del 2012 l'installazione dei droni sul territorio, compresi i famigerati «Predator», tuttavia il Governo non ha mai rilasciato alcuna informazione, né informato il Parlamento circa le operazioni e l'utilizzo dei droni installati nelle basi italiane e in particolare in quella di Sigonella;
   ad opinione degli interroganti non è più tollerabile la fornitura delle infrastrutture militari ad esclusivo uso delle forze armate statunitensi senza alcuna informazione circa le operazioni in cui sono coinvolti i cosiddetti droni come anche le altre installazioni militari straniere presenti sul territorio, spesso in contrasto con quanto previsto a livello costituzionale e quanto deciso a livello parlamentare –:
   se sia noto quali e quanti sono i mezzi a pilotaggio remoto presenti all'interno della base militare di Sigonella;
   se il Governo sia a conoscenza delle operazioni militari condotte dalla base di Sigonella e in particolare quelle in cui sono coinvolte i velivoli a pilotaggio remoto;
   se in mancanza di informazioni, il Governo non intenda chiedere chiarimenti al Governo degli Stati Uniti circa le operazioni in cui è coinvolta la base di Sigonella. (4-05388)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 gennaio 2015
nell'allegato B della seduta n. 363
4-05388
presentata da
DURANTI Donatella

  Risposta. — L'Italia e gli Stati Uniti, legati dal «Trattato del Nord Atlantico» firmato a Washington il 4 aprile 1949 e ratificato con legge n. 465 del 1o agosto 1949, hanno sottoscritto sul piano bilaterale il 20 ottobre 1954 un accordo intergovernativo per disciplinare lo status giuridico delle basi alleate in territorio italiano («Accordo fra la Repubblica italiana e gli Stati uniti d'America relativo ad infrastrutture bilaterali in applicazione dell'articolo 2 del Trattato del Nord Atlantico») e uno «Shell agreement», firmato a Roma il 2 febbraio 1995, denominato «Memorandum d'intesa tra il Ministero della Difesa della Repubblica italiana ed il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America relativo all'uso di installazioni e infrastrutture da parte delle forze armate USA in Italia ».
  La base di Sigonella appartiene al demanio militare italiano e fa parte delle basi concesse in uso alle forze armate USA in applicazione dei suddetti accordi.
  Le attribuzioni, i compiti, le responsabilità di comando e le procedure di applicazione degli accordi quadro bilaterali sono disciplinate dai
Technical Arrangement (Accordi tecnici previsti dal citato Shell agreement) che il Ministero della difesa negozia con la controparte statunitense per ciascuna base.
  Ciò premesso, per quanto riguarda più specificatamente il numero e il tipo dei velivoli a pilotaggio remoto presso la
Naval Air Station all'interno dell'aeroporto di Sigonella, si comunica che sono attualmente presenti un distaccamento permanente con 4 Global Hawk USAF ed uno temporaneo con 4 Predator USAF.
  I citati Predator sono impiegati in attività di
intelligence, sorveglianza e ricognizione e, in base agli accordi in materia, possono utilizzare armamento solo previa specifica richiesta avanzata all'autorità governativa nazionale e quindi all'Italia.
  Il Global Hawk, che invece non è concepito per portare alcun tipo di armamento, è un sistema APR strategico, che viene impiegato per condurre attività di
intelligence, sorveglianza e ricognizione a lungo raggio e a lunga persistenza, operando a quote molto elevate.
Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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