ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05327

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 254 del 01/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: CURRO' TOMMASO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 01/07/2014
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05327
presentato da
CURRÒ Tommaso
testo di
Martedì 1 luglio 2014, seduta n. 254

   CURRÒ. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il Comprensorio industriale Milazzo-Valle del Mela, nello specifico il comune di Milazzo ricade nelle aree SIN (Siti di Interesse Nazionale) istituiti a partire dal 1998 con la legge n.426 del 9 dicembre 1998, che prevedeva l'adozione del Programma nazionale di bonifica e identificava un primo elenco di interventi di bonifica di interesse nazionale;
   con il decreto ministeriale 11 gennaio 2013, sono stati declassificati 18 siti dei precedenti 57, ma il sito di Milazzo rientra sempre tra i restanti 39 SIN che prevedono finanziamenti per la bonifica ambientale e per i quali esiste una diretta competenza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   in tale quadro il dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell'università di Messina, ha eseguito alcuni esami medici (emocromo, urine, ecografie e visite mediche complete), su un campione di circa 200 adolescenti delle scuole medie dei comuni di Milazzo, S. Lucia del Mela, S. Filippo del Mela, Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò, Condro e San Pier Niceto, tutti ricadenti nel comprensorio industriale denominato «Valle del Mela», nell'ambito di un biomonitoraggio condotto dal dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell'università di Messina commissionato dall'Organizzazione mondiale della sanità (progetto coordinato dal professor Francesco Squadrito emerito membro della comunità medica e scientifica mondiale);
   il rapporto del professor Squadrito è stato presentato nel luglio 2013;
   i livelli riscontrati dall'indagine eseguita e condotta dall’équipe medico scientifica del professor Francesco Squadrito sono allarmanti perché rilevano gravissimi danni fisici alla popolazione, senz'altro definibili come generazionali;
   ad esito degli esami eseguiti è risultato che diversi adolescenti esaminati erano vittime dell'inquinamento. Dalla raccolta di campioni biologici, è emersa infatti la presenza di metalli pesanti nel loro organismo, in particolar modo nichel, cadmio e cromo; inoltre in ben 31 casi su 200 sono state rilevate alterazioni morfologiche nell'apparato riproduttore degli adolescenti, tutti di età compresa tra i 12 ed i 14 anni;
   come è noto le patologie connesse con l'inquinamento da metalli pesanti influiscono pesantemente, tra le altre alterazioni biochimiche e funzionali, sull'apparato riproduttivo delle persone colpite impedendo a tali soggetti la procreazione;
   il suddetto biomonitoraggio è stato oggetto di attenzione, nello scorso novembre, dalla procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto che ha aperto di conseguenza un'indagine;
   lo stesso biomonitoraggio, è stato oggetto dell'interrogazione 3-00455 pubblicata il 5 novembre 2013, nella seduta n. 134, dei Senatori Catalfo, Nugnes, Pepe e Martelli indirizzata al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   come attesta il rapporto di Legambiente del 2012 (Mal'Aria Industriale), quantità preoccupanti di nichel e di cromo vengono rilasciati nell'ambiente dalla raffineria di Milazzo, dalla centrale termoelettrica di S. Filippo del Mela, mentre cadmio, nichel e piombo sono prodotte dalla Ecologie Scrap Industry ESI spa., nonché da altre importanti aziende operanti nell'area di sviluppo industriale di Milazzo;
   inoltre, le citate aziende (le più importanti tra quelle ricadenti nel comprensorio industriale denominato «Valle del Mela») in questo tipo di «produzione» si collocano ai vertici degli stabilimenti italiani che rilasciano nell'ambiente tali tipologie di sostanze;
   dai dati emergenti dall'autorizzazione integrata ambientale, il provvedimento con cui vengono disciplinate e monitorate le emissioni inquinanti nell'ambiente rilasciata alle industrie inquinanti operanti nell'area di sviluppo industriale ed alla raffineria di Milazzo nel 2011 (in occasione della realizzazione della nuova unità idrogeno HMU3) ed in particolare dal parere rilasciato in data 25 febbraio 2011 in sede di istruttoria dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale, si evince che, alla predetta data del febbraio 2011, «sul territorio regionale non si rilevano in via continuativa metalli pesanti (...)» e che «la rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria è in fase di revisione ed adeguamento ai criteri stabiliti dagli standard europei», oltre alla circostanza che «le stazioni di monitoraggio per metalli saranno inserite nel contesto della rete regionale di monitoraggio nel nuovo assetto futuro»;
   ad oggi non sono stati appaltati i lavori di bonifica previsti dal protocollo del 21 maggio 2014 deliberato nel corso della conferenza di servizi istruttoria svoltasi al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ha impegnato l'Arpa di Messina a realizzare uno studio capace di definire quali livelli di concentrazioni presenti nelle analisi di caratterizzazioni dei suoli da parte delle imprese riguardo a ferro, manganese ed altri inquinanti quali i metalli pesanti possono essere identificati come valori del fondo naturale del territorio dell'area complessiva di Milazzo. Ciò è il presupposto necessario ad impegnare le imprese in attività di bonifica in relazione all'inquinamento legato effettivamente alle attività produttive;
   proprio in questi mesi l'Arpa della regione Friuli Venezia Giulia ha ricevuto l'incarico di portare avanti, in collaborazione con l'università di Trieste, «uno studio approfondito sulla qualità dell'aria del monfalconese che preveda, oltre all'utilizzo di apparecchiature automatiche per la rilevazione su basi chimico-fìsiche, anche l'uso dei licheni epifiti come bioindicatori, al fine di certificare il livello delle emissioni nell'aria con particolare riguardo per i metalli pesanti»;
   l'iniziativa in questione, promossa dall'assessore regionale all'Ambiente ed Energia, Sara Vito, in risposta ad un'interpellanza sulle emissioni della centrale termoelettrica di Monfalcone, ha avuto forte impulso e l'attenzione relativa ai livelli di inquinamento di metalli pesanti nel Monfalconese ha oggi acquisito centralità nell'azione amministrativa della regione –:
   a che punto sia l'attività di identificazione dei valori del fondo naturale del territorio dell'area complessiva di Milazzo con riferimento a ferro, manganese ed altri inquinanti quali i metalli pesanti presupposto necessario ad impegnare le imprese in attività di bonifica in relazione all'inquinamento legato effettivamente alle attività produttive;
   se non si ritenga necessario predisporre immediatamente e senza indugio alcuno, viste le gravi ripercussioni che le emissioni di metalli pesanti hanno sulla salute dei cittadini, uno studio approfondito sulla qualità dell'aria nel comprensorio industriale di Milazzo e nel suo vasto hinterland che preveda oltre all'utilizzo di apparecchiature automatiche per la rilevazione su basi chimico-fisiche, anche l'uso dei licheni epifiti come bioindicatori, al fine di certificare il livello delle emissioni nell'aria e sul suolo, con particolare riguardo per i metalli pesanti nell'intero comprensorio dell'area di sviluppo industriale denominata «Valle del Mela». (4-05327)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-05327
presentata da
CURRÒ Tommaso

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche evidenziate nell'interrogazione in oggetto, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Occorre dapprima evidenziare che l'area industriale di Milazzo è stata inserita tra i siti di bonifica di interesse nazionale (SIN) con legge n. 266 del 2005 e con il decreto ministeriale dell'11 agosto 2006 è stato individuato il relativo perimetro. La superficie totale dell'area a terra è pari a circa 550 ha, mentre l'area a mare copre una superficie di circa 1000 ha.
  Il sito di interesse nazionale coincide con l'area di sviluppo industriale di Gianmoro ed interessa i comuni di Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, San Pier Niceto e Monforte San Giorgio, già dichiarati «aree ad elevato rischio di crisi ambientale del comprensorio del Mela» ai sensi del d.lgs. n. 112 del 1998.
  Nel sito di interesse nazionale di Milazzo è concentrata la presenza di un alto numero di imprese di produzione e trasformazione di dimensione medio-piccole che si sono sviluppate attorno al grande Polo industriale di Milazzo, che annovera, tra le industrie più grandi, una raffineria di petrolio, la grande centrale termoelettrica di San Filippo del Mela e l'acciaieria di Gianmoro di Pace del Mela.
  All'interno dell'area sito di interesse nazionale è infatti presente il consorzio Irsap (ex ASI) che ospita imprese di piccole e medie dimensioni dei più svariati settori, da quello dell'artigianato (ceramica) a quello agroalimentare o dei mobili. Un capitolo a parte è invece il settore della cantieristica navale (produzione di imbarcazioni di lusso), presente sia nella zona del porto cittadino sia nel polo industriale di Gianmoro di Pace del Mela.
  I principali contaminanti riscontrati in fase di caratterizzazione sono i seguenti:
   nei suoli: PCDD/PCDF, Idrocarburi C<12, Idrocarburi C>12, BTEX e Piombo alchili;
   nelle acque di falda: alluminio, arsenico, ferro, manganese, piombo, fluoruri, benzene, idrocarburi totali, 1,2 dicloropropano, tricloroetilene, tetracloroetilene, diclorobenzene, MTBE.

  Per quanto riguarda l'attività di identificazione dei valori del fondo naturale del territorio dell'area di Milazzo con riferimento a ferro, manganese ed altri inquinanti, quali i metalli pesanti, si evidenzia che la conferenza di servizi istruttoria del 25 maggio 2016 – vista la diffusa presenza di superamenti delle CSC nelle acque di falda per i suddetti parametri – ha:
   incaricato Arpa Sicilia di monitorare i pozzi ubicati all'esterno dell'area sito di interesse nazionale e di convocare (entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del verbale) una riunione tecnica con tutte le Aziende ricadenti all'interno del sito di interesse nazionale, al quale è stato chiesto di effettuare dei monitoraggi delle acque di falda al fine di concordare parametri, modalità, frequenza e durata dei monitoraggi;
   chiesto ad Arpa Sicilia di effettuare, caso per caso, le valutazioni in merito all'attribuibilità dei superamenti delle CSC a valori di fondo ed eventualmente determinare i valori di fondo da utilizzare per l'intero sito di interesse nazionale di Milazzo.

  Della questione è interessato anche il Ministero della salute, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori elementi informativi, verranno forniti aggiornamenti.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare continuerà a svolgere attività di monitoraggio, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

regione industriale

metallo pesante

inquinamento atmosferico