ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05322

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 254 del 01/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: LOREFICE MARIALUCIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/07/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/07/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/07/2014
Stato iter:
17/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2014
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 03/07/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/07/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/12/2014

CONCLUSO IL 17/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05322
presentato da
LOREFICE Marialucia
testo presentato
Martedì 1 luglio 2014
modificato
Giovedì 3 luglio 2014, seduta n. 256

   LOREFICE, SILVIA GIORDANO, BARONI, CECCONI, DALL'OSSO, DI VITA, GRILLO e MANTERO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   il 29 giugno 2014 un peschereccio con a bordo oltre 600 profughi e almeno 30 cadaveri, è stato soccorso dai mezzi della Marina militare nel Canale di Sicilia. L'imbarcazione è stata presa a rimorchio e portata nel porto di Pozzallo, nel Ragusano;
   gli immigrati sarebbero morti per asfissia, i corpi si trovano in una parte angusta dell'imbarcazione, sono stati recuperati dopo l'arrivo del peschereccio nel porto di Pozzallo;
   le operazioni di recupero dei corpi non sono state possibili nell'immediato, in quanto la posizione in cui si trovano i corpi ha impedito il loro immediato recupero; solo un paio di cadaveri sono stati recuperati immediatamente e portati a bordo della nave militare;
   per la Marina militare le morti sono state causate da asfissia e annegamento;
   il sindaco di Pozzallo ha dichiarato pubblicamente che non è in grado di affrontare l'emergenza da solo, ed ha ricordato che le due uniche celle frigorifere a disposizione nel cimitero comunale, ospitano già corpi di migranti ai quali non è stata data sepoltura, e, quindi, non sa dove mettere i corpi dei 30 migranti deceduti nei giorni scorsi;
   due donne incinte sono state soccorse immediatamente;
   quella che si è conclusa domenica tragicamente è stata un'altra giornata, che da venerdì ha impegnato ininterrottamente gli uomini e le unità del dispositivo Mare Nostrum;
   il 27 giugno 2014, le navi della Marina militare e della Guardia costiera hanno soccorso sette barconi e hanno salvato 1.654 persone partite dalle coste africane;
   il primo intervento, venerdì mattina, è stato eseguito dalla nave Dattilo della Guardia costiera, che ha preso a bordo 416 migranti che si trovavano su un barcone in difficoltà;
   quattro sono state le imbarcazioni soccorse dalla fregata Grecale: un primo intervento, nei confronti di un barcone che aveva una falla ed era alla deriva, ha consentito il salvataggio di 227 persone, tra cui 19 donne e 18 minori; a questo si sono succeduti gli interventi con i quali sono state soccorse altre 218 persone, tra cui 29 donne e 39 minori, su un barcone e 84 su un gommone che aveva difficoltà di galleggiamento. L'ultimo intervento ha coinvolto un barcone con a bordo 327 migranti, di cui 13 donne e 25 minori;
   sono complessivamente 382, invece, i migranti che erano sulle due imbarcazioni soccorse dalla nave Orione della Marina militare;
   dal 27 giugno al 30 giugno 2014 risultano circa 5000 i migranti soccorsi complessivamente; ai già citati vanno aggiunti i migranti soccorsi: dalla corvetta Chimera, con 353 migranti, arrivata a Pozzallo, dalla nave anfibia San Giorgio con a bordo 1.170 migranti arrivata nel porto di Taranto, dal pattugliatore d'altura Dattilo della capitaneria di porto con a bordo 1.096 migranti arrivato nel porto di Augusta; dalla rifornitrice Etna con a bordo 1.044 migranti arrivata nei porto di Salerno; dal pattugliatore Orione con a bordo 396 migranti e dal mercantile Mare Atlantic con a bordo 235 migranti arrivati nel porto di Messina; dalla motovedetta della capitaneria di porto 906 Corsi con a bordo 341 migranti arrivata a Porto Empedocle in giornata, dal mercantile City of Beirut con a bordo 105 migranti e dal mercantile Ticky con a bordo 190 migranti arrivati nel porto di Trapani;
   appare evidente come la sola operazione «Mare nostrum», senza l'aiuto delle altre forze europee, si stia rivelando ogni giorno insufficiente e incapace ad affrontare la questione degli sbarchi e in tale contesto appare inammissibile il costo in vite umane che persone disperate sono costrette a pagare per approdare alle coste italiane e, in particolare, della Sicilia –:
   quali iniziative intenda avviare, a partire dal semestre di presidenza italiana europea, in coordinamento con l'Unione europea e l'Onu, per affrontare la questione degli sbarchi che non può continuare ad essere trattata in termini emergenziali, in quanto è questione strutturale che attiene ad una problematica che può e deve essere affrontata solo a carattere internazionale;
   quali azioni siano state avviate per sostenere in particolare i comuni della Sicilia, che sono lasciati da soli ad affrontare la gravissima vicenda degli sbarchi di persone provenienti dal Nord Africa.
(4-05322)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 dicembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 351
4-05322
presentata da
LOREFICE Marialucia

  Risposta. — L'interrogante ha posto alcuni quesiti riferiti all'eccezionale numero di sbarchi di stranieri che stanno interessando le coste italiane e all'accoglienza degli stranieri medesimi.
  Al fine di fronteggiare tale emergenza, il 1o novembre 2014 ha avuto inizio un'operazione di Frontex, denominata
Triton, che ha assorbito due missioni europee già in atto, Hermes ed Aeneas. Con ciò la missione Mare Nostrum andrà rapidamente alla dismissione. Vi sarà un periodo di coesistenza tra le due operazioni, ma sarà limitato alla sola fase di avvio di Triton.
  Si ritiene di poter ascrivere tale risultato alla perseveranza del Governo italiano, che ha saputo creare attenzione e consenso intorno alla propria proposta di una gestione rinforzata delle frontiere esterne dell'Unione, in particolare di quelle del Mediterraneo centrale, da realizzarsi attraverso il consolidamento della presenza e la leadership dell'Agenzia Frontex, opportunamente potenziata nelle sue capacità operative e nella sua dotazione finanziaria e altrettanto opportunamente sostenuta nella sua azione dagli Stati membri.
  Entrando nel dettaglio di
Triton, si rappresenta preliminarmente che, al fine di consentire lo svolgimento dell'operazione, il budget di Frontex verrà opportunamente incrementato con uno stanziamento aggiuntivo di 20 milioni di euro per l'anno 2015.
  Si informa, inoltre, che al momento sono 18, oltre l'Italia, gli Stati che hanno assicurato la partecipazione all'operazione medesima, alcuni con assetti aerei e navali, altri fornendo propri esperti.
  L'Agenzia Frontex ha già messo a punto il piano operativo dell'iniziativa, che è stato predisposto sulla base delle disponibilità offerte, in termini di risorse umane e strumentali, e tenendo conto dei costi dei costi stimati in 3 milioni di euro.
  Il principale obiettivo di
Triton consiste nel contrastare l'immigrazione irregolare e le attività di traffico di esseri umani; le sue navi fisseranno la linea di pattugliamento a 30 miglia dalle coste italiane e le imbarcazioni utilizzate per il trasporto illegale degli stranieri potranno essere distrutte per impedirne il possibile reimpiego. L'Italia continuerà ad adempiere il dovere di ricerca e salvataggio a cui sono tenuti tutti gli Stati, sulla base del diritto internazionale della navigazione e delle elementari regole del diritto umanitario, ma l'operazione Mare Nostrum sarà gradualmente chiusa.
  Il rafforzamento dei controlli delle frontiere esterne dell'Unione, attraverso l'azione di Frontex, è solo uno dei punti cardine della nuova strategia europea – e, quindi, italiana – di gestione dei flussi migratori. Ad esso se ne affiancano altri due: il miglioramento della cooperazione con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi e la piena attuazione del sistema comune europeo di asilo.
  Sul primo versante, l'Italia è da sempre in prima linea, avendo privilegiato la sottoscrizione di accordi di tale tipo in particolare con i Paesi del Nord Africa (Tunisia, Libia e Egitto) e dell'Africa sub-sahariana (Niger, Nigeria e Cambia), nell'intento di attuare specifici programmi di assistenza tecnica a beneficio delle forze di polizia di quegli Stati.
  Nello stesso ambito, il Governo riconnette fondamentale importanza anche allo sviluppo dei partenariati di mobilità, dei programmi di protezione regionale e dei Processi regionali, strumenti indispensabili a portare l'azione dell'Europa direttamente nelle aree di origine del fenomeno migratorio.
  In proposito, si comunica che, in aggiunta ai partenariati con il Marocco e la Tunisia, già operativi, è stato firmato, a margine del Consiglio GAI di Lussemburgo del 9-10 ottobre 2014 anche quello con la Giordania.
  Per ciò che attiene ai processi regionali, un ulteriore impulso potrà venire dalla IV Conferenza ministeriale euro-africana su migrazione e sviluppo che l'Italia ospiterà a Roma il 27 novembre 2014, nel quadro del «Processo di Rabat», un foro di dialogo tra l'Unione europea e i Paesi dell'Africa occidentale, centrale e mediterranea sui temi migratori.
  Il Governo italiano sta inoltre promuovendo l'avvio e lo sviluppo del «Processo di Khartoum», analogo foro di dialogo, stavolta, con i Paesi dell'Africa orientale.
  Quanto al secondo versante, cioè all'attuazione del sistema comune europeo di asilo, le priorità individuate dall'Unione europea riguardano l'intensificazione delle attività di identificazione dei migranti e la costruzione di sistemi di accoglienza flessibili, in grado di rispondere ai flussi migratori improvvisi.
  Sul primo aspetto, il Ministero dell'interno ha già disposto un vigoroso giro di vite nel sistema di sicurezza, per rispondere in modo più efficace alle esigenze del fotosegnalamento, della registrazione e della raccolta delle impronte dei migranti, anche al fine di contrastare i tentativi di aggirare il sistema Eurodac, perpetrati dalla rete dei trafficanti.
  Sempre nell'ottica del contrasto degli interessi criminali si colloca l'operazione
Mos Maiorum, che si è svolta dal 13 al 26 ottobre 2014, con il coordinamento italiano e il contributo di Frontex. L'iniziativa, che ha coinvolto varie polizie europee, è stata finalizzata in particolare a realizzare una mappatura di tutte le rotte delle attività di trafficking delle organizzazioni criminali, identificando i mezzi di trasporto utilizzati e i principali luoghi di rintraccio.
  Quanto all'accoglienza dei migranti, il Governo ha avviato una profonda revisione del relativo sistema, che consentirà di affrontare i flussi migratori come attività ordinaria, strutturata e programmabile – quindi al di fuori di una logica emergenziale –, sulla base della concertazione tra lo Stato e il mondo delle autonomie territoriali. Il sistema sarà organizzato in tre fasi e articolato in modo da consentire il rapido passaggio dall'una all'altra: le prime due fasi (soccorso e prima accoglienza) saranno gestite dallo Stato attraverso appositi centri governativi; la terza (seconda accoglienza) sarà gestita dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, con il coinvolgimento diretto degli enti locali.
  La gestione del sistema è affidata al Ministero dell'interno, che si avvale del supporto e delle indicazioni del tavolo di coordinamento nazionale al quale partecipano, oltre alle amministrazioni statali interessate, la conferenza delle Regioni, l'Upi e l'Anci.
  Analogamente, il prefetto del comune capoluogo di regione attiva e presiede tavoli di coordinamento regionale, aperti alla partecipazione di regione, province e comuni, con il compito di realizzare a livello locale le strategie operative definite dal tavolo nazionale.
  Oltre a riformare il sistema dell'accoglienza, il Governo ha posto le basi anche per il suo potenziamento, attraverso congrui finanziamenti pari, per l'anno 2014, a circa 113 milioni di euro e, a regime, a circa 187 milioni di euro, questi ultimi stanziati con il disegno di legge di stabilità 2015 attualmente all'esame del Parlamento.
  Infine, per quanto riguarda le azioni avviate affinché l'accoglienza dei migranti non gravi sui bilanci dei comuni siciliani maggiormente interessati da flussi migratori, con l'articolo 7 del decreto-legge n. 119 del 2014 è stato disposto l'allentamento per il 2104 del patto di stabilità interno per i comuni di Agrigento, Augusta, Caltanissetta, Catania, Lampedusa, Mineo, Palermo, Porto Empedocle, Pozzallo, Ragusa, Siculiana, Siracusa e Trapani.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

migrante

nave

dichiarazione pubblica