ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05299

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 253 del 26/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 26/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/06/2014
Stato iter:
19/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/12/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/12/2015

CONCLUSO IL 19/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05299
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Giovedì 26 giugno 2014, seduta n. 253

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   preoccupante è la situazione in cui versano le nostre stazioni ferroviarie, prive di sufficienti controlli e di un adeguato livello di sicurezza;
   in particolare, gravissima è la situazione in cui versa la stazione centrale di Palermo, una tra le 15 più grandi stazioni d'Italia con 52 mila transiti giornalieri, per un totale di circa 19 milioni di utenti l'anno e 250 treni al giorno;
   secondo la denuncia della Consap, Confederazione Sindacale autonoma di polizia, infatti, ormai da due anni l'impianto di videosorveglianza non è più in funzione;
   si tratta di un impianto di ben 80 telecamere, installate grazie ad un progetto denominato «Stazioni Sicure», finanziato con il Programma operativo per la sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia, cofinanziato dall'Unione europea con il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e con il Fondo Sociale Europeo (FSE);
   nel libro-obiettivo del Programma Operativo Nazionale «sicurezza per lo sviluppo del mezzogiorno d'Italia 2000-2006», costato complessivamente 1.225.836.000, si afferma che ben 1200 telecamere sono state installate nelle stazioni ferroviarie interessate dal progetto, di cui quella di Palermo è stata la più grande, dopo Napoli Centrale;
   nonostante l'ingente costo del progetto, il Ministero competente non avrebbe però i soldi per la manutenzione e, pertanto, sia le telecamere all'interno della stazione di Palermo, sia quelle sotto i portici sarebbero rimaste a semplice decoro della struttura;
   anche il Video-Wall, il grande schermo di regia che si trova all'interno della Sala Operativa della Polfer di Palermo, sarebbe totalmente fuori uso, così come i server utilizzati dalla Polizia e installati con gli stessi fondi, di cui solo la metà funzionanti;
   secondo la denuncia dei dirigenti del sindacato di polizia, i pezzi di ricambio del sistema sono molto cari e non è chiaro chi dovrebbe sostenere tali costi;
   lo stesso segretario provinciale della Consap di Palermo, Domenico Milazzo, ha dichiarato: «Data la gravità della cosa, ci saremmo aspettati interventi urgenti in tal senso, o almeno una forte presa di posizione da parte del Dirigente del Compartimento Polfer Sicilia. Tuttavia, oltre le sollecitazioni istituzionali di rito, nulla di concreto è stato realizzato a favore dei poliziotti, né per la sicurezza dei viaggiatori, ignari del fatto che non esiste alcun sistema di sicurezza a tutelarli. Il risultato è dunque potenzialmente catastrofico. A questo si aggiunga che, a causa di carenze di personale, le pattuglie che presidiano la stazione sono pochissime, mai più di una per turno, ossia due uomini ! Piove sul bagnato, insomma»;
   oltre al danno la beffa, se si considera che sul sito di grandistazioni.it si parla di interventi di riqualificazione con «la risistemazione delle aree urbane intorno alla stazione» di Palermo, ma nulla si dice in merito a interventi di sicurezza;
   ancora una volta, si assiste a un intollerabile spreco di denaro pubblico, con centinaia di migliaia di euro investiti inutilmente in un progetto gigantesco e costosissimo, ma inutilizzabile, poiché necessita di ulteriori investimenti per la sua manutenzione;
   tale incresciosa situazione riguarda numerose altre Stazioni ferroviarie italiane e perfino la stazione di Roma Termini con circa 50 telecamere fuori uso, alcune delle quali in luoghi strategici e sui binari;
   come se ciò non bastasse, il numero degli uomini impegnati nel pattugliamento della stazione stessa è assolutamente inadeguato, insufficiente per una delle più grandi stazioni d'Europa con 225.000 metri quadri di superficie totale, circa 480.000 frequentatori al giorno per un totale di oltre 150 milioni ogni anno e 850 treni al giorno;
   gli effetti dello spreco di denaro pubblico, unitamente alla carenza di personale Polfer, vittima dei durissimi tagli, del blocco stipendiale e del blocco del turn-over che costringe il comparto sicurezza a un organico molto al di sotto delle reali necessità, si registrano purtroppo nei recenti fatti di cronaca che hanno interessato stazioni ferroviarie sfornite di telecamere, come a Tortona dove nell'aprile scorso un tentato stupro è stato sventato solo grazie all'intervento della Polfer (che però rischia di chiudere il suo presidio) o a Milazzo dove nel dicembre 2013 ignoti hanno danneggiato la stazione, priva di telecamere di sicurezza;
   nonostante ciò, la società Ferrovie dello Stato italiane, nel sito istituzionale continua a sostenere che «gli ambienti ferroviari sono costantemente protetti dagli agenti della Polizia ferroviaria e dai più avanzati sistemi di sorveglianza e sicurezza» –:
   se i Ministri sono a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, accertata la gravità degli stessi, quali urgenti provvedimenti ritengano opportuno adottare per consentire il corretto funzionamento dei sistemi di sorveglianza nelle stazioni ferroviarie italiane, a tutela dei viaggiatori e dei cittadini, in generale, nonché se non ritengano opportuno e ormai improcrastinabile investire sull'ordine pubblico, al fine di evitare che i durissimi tagli, il blocco stipendiale e il blocco del turn-over portino al collasso del sistema. (4-05299)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 19 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 540
4-05299
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — In riferimento alla problematica in esame, si comunica che con i fondi dei Programmi operativi nazionali (PON) obiettivo operativo 2000/2006 sono stati acquistati, per la specialità della polizia ferroviaria, dispositivi all'avanguardia sia hardware che software.
  Coi predetti fondi sono state realizzate 15 sale operative e 15 impianti di videosorveglianza presso le stazioni di Napoli Centrale, Napoli Campi Flegrei, Caserta, Salerno, Bari, Lecce, Foggia, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria, Rosarno, Paola, Cagliari e Villa San Giovanni. In una fase successiva, inoltre, sono stati realizzati gli impianti di videosorveglianza nelle stazioni della linea 2 della metropolitana di Napoli.
  Attualmente, la direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della polizia di Stato e il gruppo FS-direzione centrale protezione aziendale stanno realizzando uno studio di fattibilità per la predisposizione di un progetto di riqualificazione degli impianti tecnologici della citata specialità che include anche gli impianti di videosorveglianza realizzati coi fondi PON 2000/2006.
  Si rappresenta, infine, che il gruppo FS, d'intesa con il servizio polizia ferroviaria della citata direzione, sta attuando un progetto che consentirà l'unificazione degli impianti esistenti in un'unica «Piattaforma TVCC», con contestuale remotizzazione nelle sale operative compartimentali della polizia ferroviaria anche di quelli installati nelle stazioni non presidiate da uffici della Polfer.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

stazione ferroviaria

apparecchio di registrazione

dispositivo di sicurezza

confederazione sindacale

sicurezza dei trasporti

trasporto ferroviario

veicolo su rotaie