ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05294

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 252 del 25/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 25/06/2014
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 25/06/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 31/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05294
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Mercoledì 25 giugno 2014, seduta n. 252

   DADONE. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il 9 aprile 2014 l'Aula del Senato ha votato con centosettantatre voti favorevoli, cinquanta contrari e quattro astenuti l'approvazione del disegno di legge n. 1164 recante la Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione (comunemente conosciuta come TAV), sottoscritto a Roma il 30 gennaio 2012;
   il Movimento 5 Stelle nel corso della trattazione del provvedimento in commissione nonché nelle aule di entrambi i rami del Parlamento ha espresso in generale forti perplessità, tra gli altri, in merito all'aspetto di diritto applicabile nella zona transfrontaliera, come indicato dall'articolo 10 dell'Accordo tra i due governi;
   in particolare il Movimento 5 Stelle ha espresso forti critiche relativamente a quanto indicato all'articolo 6, punto 6.5, dell'Accordo: «per quanto concerne le condizioni di aggiudicazione e di esecuzione dei contratti relativi ai lavori, alle forniture e ai servizi necessari alla realizzazione delle proprie missioni legate alla progettazione, alla realizzazione e all'esercizio della sezione transfrontaliera dell'opera, il Promotore pubblico è tenuto all'osservanza della Costituzione francese oltre che dei regolamenti e delle direttive comunitarie [...]»;
   la zona transfrontaliera o come indicata dall'articolo 4 dell'Accordo «parte comune italo-francese» consta: in Francia di una sezione di 33 chilometri circa attraverso il massiccio di Belledonne e comprendente i tunnel a due canne di Belledonne e di Glandon;
   da un tunnel a due canne di circa 57 chilometri tra Saint-Jean-de-Maurienne in Francia e Susa-Bussoleno in Italia, scavato sotto le Alpi in territorio italiano e francese [...];
   da una sezione all'aperto di circa 3 chilometri in territorio italiano a Susa;
   da un tunnel a due canne di circa 19,5 chilometri, situato sul territorio italiano, tra Susa e Chiusa San Michele;
   in Italia e in Francia dalle opere di raccordo alla linea storica;
   nonché da tutte le opere annesse (stazioni, impianti elettrici, e altro) necessarie all'esercizio ferroviario e da quelle che successivamente le Parti potranno ritenere che debbano essere comprese in detta parte comune italo-francese;
   di fatto, ai sensi dei succitati articoli 6 e 10 dell'Accordo, il cosiddetto nuovo Codice antimafia, entrato in vigore il 13 febbraio 2013 ai sensi del decreto legislativo 15 novembre 2012, n. 218, non potrà essere applicato nella parte comune italo-francese così come descritta dall'articolo 4 del medesimo Accordo;
   lo scorso 19 dicembre 2013 in occasione di un'audizione svolta nella Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, l'allora procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli consegnava una documentazione libera nella quale si riporta che l'attività di monitoraggio svolta dalla relativa direzione distrettuale antimafia «è diretta a percepire il prima possibile l'esistenza di segnali di infiltrazioni criminali, specie ora che si sono avviati i lavori per la TAV che interessano la Val di Susa ma anche altre grandi opere [...] con assegnazioni di appalti e sub-appalti nei quali ultimi si annidano in particolare le possibili attività della criminalità organizzata anche di tipo mafioso»;
   quanto riportato dall'ex procuratore Caselli trova elementi oltremodo corroboranti nella relazione depositata presso la medesima Commissione d'inchiesta dal Comandante della Guardia di Finanza, generale di corpo d'armata Saverio Capolupo, che dichiarava: «Inoltre, compiendo un vero e proprio salto di qualità, i vari sodalizi criminali hanno progressivamente accentuato i profili di internazionalità delle loro iniziative, in ciò agevolati dalle disomogeneità esistenti tra gli ordinamento giuridici dei diversi paesi» e proseguiva: «[...] il rafforzamento del potere mafioso attraverso il superamento dei confini delle regioni d'origine e la localizzazione di strutture di controllo nelle aree del nord Italia (Piemonte, Lombardia e Liguria in particolare) rappresenta un dato comune a tutte le tradizionali consorterie criminali [...]» e specificava: «Tra i settori economici che si sono rivelati maggiormente vulnerabili al rischio di infiltrazione delle organizzazione mafiose, segnalo, in primis, quello degli appalti pubblici, in ragione dei cospicui finanziamenti e contribuiti nazionali e comunitari di cui è destinatario;
   il condizionamento delle gare ad evidenza pubblica, anche con il ricorso a imprese «infiltrate», consente di perseguire molteplici obiettivi [...];
   l'attività svolta dai reparti ha permesso di individuare meccanismi fraudolenti che, più di altri, si prestano ad essere utilizzati per aggirare le disposizioni di legge [...] in particolare;
   ai ribassi di aggiudicazione delle aste pubbliche di valore ridottissimo [...]; al frequente ricorso ai «noli» [...];
   ad offerte caratterizzate da grandi ribassi in valore assoluto;
   alla prevalenza di subappalti [...];
   ai bandi «su misura» [...];
   nella relazione veniva poi auspicato da parte del comandante generale Capolupo: «che, in futuro, possano essere avviati ulteriori percorsi di armonizzazione degli ordinamento dei Paesi dell'Unione, affinché le decisioni di sequestro e confisca dei patrimoni di origine criminale possano includere anche le misure di prevenzione patrimoniale disposte dalla magistratura italiana»;
   lo scambio informativo con il SIRASCO (Servizio di informazione, intelligence e analisi strategica sulla criminalità organizzata) della Francia appare quindi non sufficiente a garantire la fondamentale attività di controllo e prevenzione criminale che la zona transfrontaliera di realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione necessiterebbe come del resto già svolta sul territorio del nostro Paese –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto illustrato e come intenda sopperire all'assenza di normative applicabili e di meccanismi di controllo, prevenzione e conseguente persecuzione delle attività illegali perpetrate per mezzo di infiltrazione nell'economia locale da parte della criminalità organizzata, in merito alla parte comune italo-francese indicata nell'accordo in oggetto. (4-05294)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TORINO,TORINO - Prov,PIEMONTE, VENTIMIGLIA,IMPERIA - Prov,LIGURIA

EUROVOC :

regione di frontiera

societa' di servizi

direttiva comunitaria

linea di trasporto

trasporto ad alta velocita'

tunnel

rete ferroviaria

trasporto ferroviario