ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05256

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 251 del 24/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2014
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/06/2014
Stato iter:
19/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2014
MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/11/2014

CONCLUSO IL 19/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05256
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Martedì 24 giugno 2014, seduta n. 251

   GALLINELLA, GAGNARLI, L'ABBATE, PARENTELA, MASSIMILIANO BERNINI, BENEDETTI e LUPO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   dal quanto si apprende da diverse fonti stampa, il Parlamento europeo ha approvato nuove misure per bloccare l'accesso di piante, animali o insetti esotici invasivi nell'Ue oppure per limitare il danno ecologico ed economico causato dalle specie che sono già entrate e si sono diffuse. Il testo dovrà ora essere approvato formalmente del Consiglio;
   le specie invasive causano danni economici stimati in oltre 12 miliardi di euro all'anno nell'Ue dato che la loro diffusione non si ferma ai confini nazionali, la cooperazione tra gli Stati membri è cruciale per affrontare più efficacemente il problema;
   a titolo di esempio si potrebbe portare il caso dell'introduzione della zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus), che può diffondere malattie tropicali, entrata nell'Ue attraverso il commercio di pneumatici usati, oppure del Punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus), che sta distruggendo il patrimonio palmizio italiano, introdotto in palme infetta provenienti presumibilmente dal nord africa senza certificato fitosanitario, o ancora il cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu) importato dalla Cina attraverso marze infette e che ha messo in ginocchio la castanicoltura italiana, o, infine, il calabrone asiatico che ha devastato gli alveari in Francia ed è stato segnalato in alcune regioni del nord Italia;
   diverse specie non autoctone sono inoltre introdotte nel nostro Paese anche a scopo venatorio, al fine di attuare il ripopolamento delle specie cacciabili. Ciò altera inevitabilmente e spesso in maniera irreversibile la biodiversità del territorio;
   l'atto approvato a Strasburgo richiede agli Stati membri di accertare le vie d'accesso e la diffusione di specie esotiche invasive e di istituire sistemi di sorveglianza e piani di azione che permetterebbero una intensificazione dei controlli alle frontiere;
   per le specie esotiche invasive già diffuse all'interno degli Stati membri, gli stessi dovranno invece elaborare appositi Piani di gestione;
   la lista di piante considerate di «rilevanza per l'Unione» contiene specie esotiche che non possono essere introdotte, trasportate, immesse sul mercato, conservate, cresciute o rilasciate nell'ambiente. Durante i negoziati, il Consiglio ha accettato la richiesta del Parlamento di non limitare l'elenco delle specie esotiche invasive a sole 50 specie come proposto originariamente: questo elenco sarà quindi aperto ed includerà specie prioritarie, quelle che sono un problema emergente e quelle che causano danni più significativi;
   i deputati europei hanno inoltre inserito disposizioni per tener conto di specie esotiche invasive che sono d'interesse per un singolo Stato membro, mentre le specie autoctone di una sola parte dell'Ue dovranno essere prese in considerazione attraverso una maggiore cooperazione regionale tra gli Stati membri, facilitata dalla Commissione;
   gli Stati membri dovranno inoltre delineare adeguate sanzioni contro le violazioni delle nuove regole –:
   quali siano le iniziative che il Governo intende adottare, in attesa della definitiva approvazione della normativa Ue, per bloccare l'accesso di piante, animali o insetti esotici invasivi nell'Ue o per limitare il danno ecologico ed economico causato dalle specie che sono già entrate e si sono diffuse;
   se esistano già programmi per l'accertamento delle vie d'accesso e della diffusione delle specie esotiche invasive, sistemi di sorveglianza, piani di azione e piani di gestione di cui si parla nella misura approvata dal Parlamento europeo;
   se, a tutela della biodiversità nazionale, intenda assumere iniziative volte a vietare ogni ulteriore introduzione per fini venatori di esemplari animali non autoctoni su tutto il territorio nazionale.
(4-05256)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 novembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 334
4-05256
presentata da
GALLINELLA Filippo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, preciso che la tematica evidenziata riguarda una fenomenologia di rilevanza europeistica, ed esattamente alla «proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio recante disposizioni volte a prevenire e a gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive» [COM (2013) 620 definitivo], già all'attenzione della IX commissione permanente (agricoltura) del Senato della Repubblica (da ultimo: seduta n. 20 dell'8 ottobre 2013).
  Ciò posto, la materia affrontata risulta riferirsi, seppur in termini di parallelismo tutelare, alla sorveglianza concretamente offerta – sia a livello internazionale che di Unione europea – dalla Convenzione di Washington del 1973 (cosiddetta «Cites») che disciplina il commercio di specie animali e vegetali in via di estinzione, anche mediante il controllo delle importazioni ed esportazioni tra i paesi che vi hanno aderito, assicurando, peraltro, indirettamente, la «sostenibilità qualitativa» dei livelli ecologici delle specie autoctone.
  A tale ultimo riguardo, tengo a precisare che sin dall'entrata in vigore in Italia della Convenzione di Washington, il Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con gli altri organismi internazionali (ad esempio Interpol, Europol, eccetera) e in stretto raccordo con gli altri organi nazionali di
enforcement (ad esempio agenzia delle dogane), ha svolto e continua a tutt'oggi a svolgere, numerose attività di controllo e di indagine, presso porti ed aeroporti, oltreché su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire la corretta ed efficace applicazione della normativa in materia, prevenendo e contrastando la commissione di condotte illecite.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliMaurizio Martina.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

degradazione dell'ambiente

controllo alla frontiera