ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05000

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 238 del 03/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/06/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05000
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Martedì 3 giugno 2014, seduta n. 238

   OLIVERIO e MONGIELLO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   come evidenziato dalle competenti pagine informative del ministero della salute, oggi la patologia della celiachia interessa circa l'1 per cento della popolazione generale ed è più frequente tra le donne, 3 volte più che negli uomini;
   la celiachia, o malattia celiachia, è una malattia permanente su base infiammatoria dell'intestino tenue caratterizzata dalla distruzione della mucosa di questo tratto intestinale. Essa è causata da una reazione autoimmune al glutine, la frazione proteica alcol-solubile di alcuni cereali quali grano, orzo, segale. Molti sono gli alimenti che contengono questi cereali, tra i più diffusi pane, pizza, pasta, biscotti;
   nelle persone geneticamente predisposte alla celiachia, le cellule del sistema immune attivate dall'esposizione al glutine attaccano la mucosa dell'intestino tenue, arrivando a distruggere i delicati villi che sono le strutture responsabili dell'assorbimento di nutrienti e minerali. Questo danno determina nei casi più gravi una sindrome da malassorbimento e uno stato di malnutrizione;
   con la legge 4 luglio 2005, n. 123, recante «Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia», la malattia celiaca o celiachia è stata classificata come una intolleranza permanente al glutine ed è stata riconosciuta come malattia sociale;
   la legge n. 123 del 2005 dispone specificamente che al fine di garantire un'alimentazione equilibrata, ai soggetti affetti da celiachia è riconosciuto il diritto all'erogazione gratuita di prodotti dietoterapeutici senza glutine;
   in tale ambito gli interventi previsti dalla normativa nazionale e regionale sono diretti, unitamente agli interventi generali del Servizio sanitario nazionale, a favorire il normale inserimento nella vita sociale dei soggetti affetti da celiachia;
   gran parte delle regioni italiane, nel rispetto della normativa sopra richiamata, hanno messo in atto programmi operativi volti a permettere alle persone affette da celiachia di rifornirsi dei prodotti alimentari senza glutine, a carico dei relativi servizi sanitari regionali, anche presso comuni negozi convenzionati, e non solo nelle farmacie, ad ogni modo in grado di coprire gli interi territori regionali;
   in questo modo, le persone con celiachia ottengono determinati buoni spesa, di regola mensili, che vengono inviati a domicilio dalle aziende Usl di residenza. Il valore di tali buoni varia in funzione del sesso e dell'età del cittadino;
   purtroppo non in tutte le regioni italiane la situazione di favore prevista dalla legge n. 123 del 2005 per i malati celiaci è in grado di consentire ad essi di poter esercitare effettivamente il loro diritto a ricevere l'erogazione gratuita dei prodotti alimentari senza glutine;
   un caso di tale criticità si starebbe verificando nella regione Calabria. Al riguardo, proprio in questi giorni, un comunicato-stampa di Federfarma Calabria denuncia il rischio di interruzione dell'erogazione dei buoni spesa per i malati celiaci di questa regione;
   il comunicato in questione così recita: «Sembrava che Regione e farmacisti avessero trovato un punto d'accordo per quel che riguarda la fornitura dei prodotti senza glutine, ma in occasione dell'ultimo incontro avvenuto, 28 maggio, è riemersa un'incomprensibile mancanza di collaborazione. Per garantire correntezza nei rimborsi delle forniture per assistiti celiaci e, allo stesso tempo, ridurne gli oneri burocratici connessi, Federfarma aveva chiesto alla Regione, nella persona del direttore generale dell'Assessorato alla Salute, di provvedere a detti pagamenti di mese in mese, contestualmente a quelli delle ricette dei farmaci. Il motivo è molto semplice: a seguito della diminuzione di forniture per celiaci nelle singole farmacie a causa dell'allargamento della platea dei fornitori, la consegna dei buoni in uffici diversi, spesso lontani, a volte per un solo buono e anche in ASP diverse da quella di appartenenza diventerà macchinosa, dispendiosa e burocraticamente inutile. Quale sia la motivazione che la Regione dà è del tutto incomprensibile; si può pensare che sia la volontà di qualche servizio farmaceutico a non volerlo fare ? Oppure c’è un interesse a rendere più complicato e contorto un passaggio così semplice ?»;
   in altre regioni, quali Lazio, Liguria, Campania ed Emilia Romagna, regioni che spesso e volentieri sono prese dai rappresentanti regionali come riferimento e ad esempio per modernità e snellimento delle procedure, i buoni per celiaci sono inseriti nella distinta mensile per cui vengono pagati insieme ai farmaci. Quindi mantenere questo stato di complessità in una cosa che si potrebbe risolvere in un semplice e unico passaggio, rimane incomprensibile e frustrante; anche perché buoni che sono stati presentati all'inizio dell'anno con relativa fattura sono ad oggi ancora fermi in qualche ufficio facendo così aumentare il ritardo del pagamento (ad oggi sono già quattro mesi di ritardo). Indubbiamente, tale mancanza di collaborazione non giova a nessuno e farà ben presto sentire i suoi effetti negativi sull'efficienza del servizio;
   non è la prima volta che i farmacisti della regione Calabria sono costretti a fare i conti con poco comprensibili comportamenti delle ASP ben lontani da quel dovere di attenzione che bisognerebbe prestare nei confronti di coloro che, come le farmacie, espletano un servizio fondamentale per la collettività. Comportamenti che hanno spesso costretto le farmacie ad azioni di autotutela, tanto dure quanto necessarie. La consulta regionale sindacale titolari di farmacia della Calabria denuncia pertanto che a causa della totale mancanza di collaborazione da parte dell'assessorato alla salute, l'erogazione dei prodotti per celiaci dal 1o giugno 2014 non potrà essere assicurata dalla gran parte delle farmacie della regione che sono già gravate dai notevoli ritardi dei pagamenti per le forniture di medicinali –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza del rischio di interruzione dell'erogazione dei prodotti dietoterapeutici per i malati celiaci della regione Calabria, in particolare ai sensi delle circostanze descritte in premessa;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda il Ministro interrogato, ad ogni modo, mettere in atto affinché i malati di celiachia possano sempre ed effettivamente vedersi riconosciuto il diritto ad avere gratuitamente i prodotti alimentari senza glutine;
   se nel caso specifico riguardante la regione Calabria, non ritenga urgente anche per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario accertare l'effettiva osservanza delle previsioni recate dalla legge n. 123 del 2005. (4-05000)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2005 0123

EUROVOC :

malattia

prodotto farmaceutico

spese sanitarie

servizio sanitario