Legislatura: 17Seduta di annuncio: 233 del 26/05/2014
Primo firmatario: DI LELLO MARCO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 26/05/2014
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/05/2014 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/05/2014 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 03/06/2014
DI LELLO. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
come è noto, stante le numerose polemiche che ha determinato tale decisione, il comune di Pomezia ha proposto, attraverso uno specifico capitolato d'appalto, due menù per i bambini, uno leggermente più caro, per le famiglie che possono permetterselo, ed uno più economico per gli altri, ma, in questo caso, senza il dolce;
tale scelta ha provocato una forte preoccupazione nell'opinione pubblica e negli stessi operatori della scuola che hanno intravisto in ciò un episodio con una forte connotazione discriminatoria capace di creare problemi negli alunni;
è facilmente comprensibile il disagio degli alunni più «poveri» che si troverebbero a vivere una incredibile situazione di disuguaglianza proprio nella scuola che dovrebbe rappresentare il primo luogo in cui si insegna solidarietà e uguaglianza ai bambini;
appare del tutto inadeguata la spiegazione fornita dal sindaco e dalla giunta della città secondo la quale tale scelta sarebbe stata operata in accordo con i rappresentanti dei genitori, perché con tale comportamento si sono allargate, la discriminazione e la divisione anche tra i genitori con quelli più «poveri» che si sentiranno colpevolizzati dal fatto di non riuscire a pagare per un pranzo completo;
oltretutto, non si comprende come questa avvilente discriminazione sul dolce, possa risanare le casse del bilancio comunale; conseguentemente è facilmente deducibile la volontà politica e il messaggio che l'amministrazione comunale di Pomezia intende lanciare e cioè che i servizi essenziali per la cittadinanza non sono più a disposizione di tutti ma solo di chi ha i soldi per permetterseli annullando ogni forma di convivenza civile;
quanto accaduto ad avviso dell'interrogante va al di là dei limiti dell'autonomia scolastica e rientra, piuttosto, in una preoccupante «svolta» che alcune forze politiche intendono determinare nel nostro Paese andando a ledere alcuni principi fondamentali sanciti dallo stesso dettato costituzionale –:
quali iniziative di competenza, ferma restando l'autonomia degli istituti, il Ministro interrogato intenda assumere a sostegno dei nuclei familiari meno abbienti, anche mediante la destinazione di specifiche risorse, stante il fatto innegabile che i diritti dei bambini, oltretutto all'interno di una struttura scolastica pubblica, non possono essere violati e che nessuno, in nome, dell'autonomia scolastica, può fare vivere loro inaccettabili e avvilenti situazioni di discriminazione sociale. (4-04945)