ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04935

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 233 del 26/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 23/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014
CORSARO MASSIMO ENRICO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 23/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/05/2014
Stato iter:
21/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/01/2015
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/01/2015

CONCLUSO IL 21/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04935
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Lunedì 26 maggio 2014, seduta n. 233

   GIORGIA MELONI, RAMPELLI, CIRIELLI, CORSARO, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI, TAGLIALATELA e TOTARO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   a seguito di un'analisi effettuata dall'Agenzia europea che coordina il pattugliamento delle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione Europea, emerge un quadro allarmante relativamente agli arrivi sulle coste italiane di cittadini extracomunitari;
   i dati forniti indicano un aumento dell'823 per cento, stante lo sbarco di oltre 26 mila migranti nei primi 4 mesi dell'anno, a fronte di 2.780 dello stesso periodo dello scorso anno;
   il dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno, nell'ambito del Programma SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ha pubblicato un bando destinato agli enti locali per accedere al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo;
   per il triennio 2014/2016, nel quadro dell'accordo tra Ministero dell'interno e Anci, si prevede una capacità ricettiva di 16 mila posti su tutto il territorio nazionale, garantendo interventi di «accoglienza integrata» ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale;
   in particolare la città di Roma, comune capofila, ha partecipato al bando fornendo la disponibilità di un lungo elenco di strutture da destinare a centri di prima accoglienza, aggiudicandosi, in tal modo, l'assegnazione di 2581 posti, cui se ne aggiungono 516 da mettere eventualmente a disposizione;
   attraverso una lettura della graduatoria recentemente pubblicata si stimano i costi di tale operazione: 35 milioni 732 mila euro all'anno, dal 2014 al 2016 stanziati a livello governativo, di cui 7 milioni 234 mila ogni anno, in quota di Roma Capitale, con un dispendio economico rilevante, nonostante il deficit strutturale record abbia già provocato il taglio di servizi fondamentali per i cittadini romani;
   tra i servizi minimi garantiti dal Programma sono annoverabili voci che dovrebbero facilitare l'integrazione dei migranti, come l'erogazione del vitto, la fornitura di vestiario e biancheria per la casa, prodotti per l'igiene personale, l'erogazione di un pocket money, l'accesso ai servizi della città e all'assistenza sanitaria, l'inserimento scolastico dei minori e misure in favore dell'istruzione degli adulti, interventi di orientamento ai servizi per l'impiego presenti sul territorio e tutta un'altra serie di interventi, il cui costo pro capite si aggirerebbe attorno ai 30 euro al giorno;
   le strutture in cui destinare suddetti centri di accoglienza sono state individuate in zone periferiche della città, in particolare nel quadrante Est, già afflitte da annose problematiche e fortemente disagiate nei servizi e nelle strutture, quindi a forte rischio di tensione sociale;
   sono da definirsi alquanto dubbie le modalità attraverso le quali si è pervenuti alla individuazione, da parte dell'amministrazione, di associazioni o cooperative per l'allestimento e la gestione delle strutture, determinate in base ai tipi di servizi territoriali offerti rispetto alle competenze fornite –:
   se sia informato di quanto esposto in premessa, e quali misure intenda adottare al fine di sostenere la città di Roma nello sforzo finanziario necessario alla gestione dell'emergenza immigrazione. (4-04935)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 gennaio 2015
nell'allegato B della seduta n. 367
4-04935
presentata da
MELONI Giorgia

  Risposta. — Il comune di Roma Capitale ha presentato domanda per accedere alla ripartizione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, relativo al triennio 2014-16, ai sensi del decreto del Ministro dell'interno del 30 luglio 2013.
  Il progetto di accoglienza formulato dall'ente locale è finalizzato all'attivazione di 2.581 posti, per una spesa totale prevista di 35.732.207,17 euro, a cui si aggiungeranno – ai sensi dell'articolo 6 del citato decreto – altri 516 posti, al costo di euro 35
pro die, pro capite, integralmente finanziati dal Ministero dell'interno – dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione.
  Poiché il predetto comune è risultato aggiudicatario, il Ministero dell'interno ha erogato un contribuito di 28.497.513,17 euro (pari al 79,75 per cento dell'intero importo), mentre la parte restante, come espressamente stabilito nel bando, è rimasta a carico dell'ente locale.
  Giova rilevare che la partecipazione al bando è avvenuta su base esclusivamente volontaria ed è stata sicuramente il frutto di scelte ponderate delle amministrazioni interessate. Analoga considerazione vale per la scelta delle strutture da utilizzare per l'accoglienza, delle quali l'aggiudicatario è tenuto a garantire l'adeguatezza, l'idoneità e la conformità alle normative vigenti.
  L'ente locale può anche avvalersi, a norma del predetto decreto, della collaborazione di enti attuatori, i quali debbono avere specifiche competenze in materia, costituite dalla pluriennale e consecutiva esperienza nella presa in carico di richiedenti o titolari di protezione internazionale, comprovata da attività e servizi in essere al momento della presentazione della proposta progettuale.
  Al fine di garantire la massima trasparenza delle erogazioni del fondo citato in premessa, una apposita commissione di valutazione delle domande di contributo – costituita da rappresentanti del Ministero dell'interno, ANCI, UPI, regioni e ACNUR – ha esaminato attentamente tutta la documentazione prodotta dagli enti locali, ha elaborato le graduatorie finali e ha definito il piano di ripartizione del fondo medesimo, che è stato adottato formalmente dal Ministro dell'interno.
  Invece, alla direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo del Ministero dell'interno compete acquisire il rendiconto delle spese sostenute e disporre, avvalendosi del supporto del servizio centrale dello SPRAR, l'effettuazione di puntuali verifiche e ispezioni sui servizi forniti dagli enti locali assegnatari del contributo.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

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