ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04919

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 232 del 20/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: PINI GIANLUCA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 20/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/05/2014
Stato iter:
22/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2015
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2015

CONCLUSO IL 22/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04919
presentato da
PINI Gianluca
testo di
Martedì 20 maggio 2014, seduta n. 232

   GIANLUCA PINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   da quanto si apprende dagli organi di stampa emergerebbe da un dossier del Ministero dell'interno, segretato e non reso pubblico, una serie di illeciti e irregolarità in merito alla gestione complessiva delle persone extracomunitarie richiedenti asilo politico;
   la testata giornalistica Repubblica che ha reso noto quanto scritto nel dossier riservato ha ammesso di essere riuscita a venire a conoscenza della suddetta documentazione senza specificare in che modo e con quali mezzi e se per ottenere il documento si siano avvalsi della collaborazione del personale interno al Ministero;
   nell'inchiesta condotta da Repubblica si legge: «migliaia di persone costrette a vivere anche per due anni dentro un Centro di accoglienza – il tempo effettivo per l'esame della richiesta d'asilo contro i 35 giorni previsti dalla legge – senza poter avere neanche una bacinella e il sapone per fare il bucato. Perché il capitolato d'appalto del ministero prevede una serie di servizi come la lavanderia e la barbieria, che spesso sono disattesi dagli enti gestori. Profughi segregati a chilometri di distanza dalle città, senza mezzi di trasporto, e dunque costretti a fare anche cinque chilometri a piedi su strade pericolose per raggiungere il primo centro abitato. Giovani rifugiati che alla fine del lungo periodo passato nei Cara, ne escono senza possibilità di inclusione sociale perché non hanno neanche imparato l'italiano. I corsi di lingua, quando ci sono, sono scarsi o mal strutturati»;
   l'inchiesta giornalistica denuncia il grande business che si cela dietro le organizzazioni e le cooperative che gestiscono per conto dello Stato, aggiudicandosi appalti pubblici, l'accoglienza delle persone immigrate richiedenti asilo politico;
   sotto il profilo della gestione, menta attenzione quanto è scritto sul centro di accoglienza di Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, vicino a Crotone, e a quanto rilevato dagli operatori del progetto Praesidium presenti all'interno del Cara lo scorso settembre circa «l'erogazione del pocket money (il pocket money è la quota di due euro e cinquanta centesimi che spetta al migrante sull'importo giornaliero pagato per ogni ospite dallo Stato ai gestori dei centri). Il migrante, da quanto emerge dalla lettura dell'articolo pubblicato sulla Repubblica, non ha la possibilità di acquistare nessun altro bene né gli viene fornita una chiavetta elettronica o una carta moneta per poter spendere l'importo rimanente. Da settembre 2011 a maggio 2013, gli ospiti riferiscono che il buono economico non è stato erogato»;
   nel caso di Isola Capo Rizzuto, la cifra complessiva erogata è pari a circa 21 euro, con i quali devono essere garantiti tutti i servizi. Il centro ha una capienza ufficiale di 729 posti, ma come gli altri Cara è solitamente sovraffollato. Al momento del monitoraggio, erano presenti 1497 persone, oltre il doppio dei posti disponibili. Facendo un calcolo approssimativo di 2,50 euro per una media di 1500 persone, si arriva alla somma di 3.750 euro al giorno che moltiplicato per 21 mesi, cioè 630 giorni, fa oltre due milioni di euro. Anche con un numero di ospiti pari alla capienza, si raggiunge una cifra a sei zeri che, dall'inchiesta condotta da Repubblica che riporta i dati del documento del Ministero dell'interno, sembra non sia stata erogata ai suoi legittimi destinatari, cioè i richiedenti asilo ospitati nel Cara calabrese;
   il centro è gestito da dieci anni dalla confraternita della Misericordia fondata dal parroco di Isola Capo Rizzuto, don Edoardo Scordio e da Leonardo Sacco, attuale vicepresidente delle Misericordie d'Italia. L'ultima gara d'appalto triennale vinta dalle Misericordie (nel 2012 contratto valido fino al 2015) è stata di 28.021.050 euro, iva esclusa;
   il rapporto, pubblicato, evidenzia problemi nella gestione del pocket money anche nel Cara di Restinco, a Brindisi, gestito dal consorzio Connecting People di Castelvetrano. I vertici del Consorzio sono stati coinvolti in un'inchiesta della magistratura su fatture gonfiate in un altro Cara, quello di Gradisca d'Isonzo. Sono tredici i rinviati a giudizio dal tribunale di Gorizia, di cui 11 del consorzio trapanese, fra cui Giuseppe Scozzari, ex presidente del consiglio di amministrazione, per associazione per delinquere, truffa e frode in pubbliche forniture, e due funzionari della prefettura tra cui un vice prefetto, per falso in atti pubblici. Il consorzio si è difeso affermando che esiste una relazione della prefettura di Gorizia che attesta la correttezza delle fatturazioni. L'inizio del processo è previsto per giugno 2014.
   a Restinco, rileva il dossier, reso noto dall'inchiesta giornalistica, «l'ammontare giornaliero di 2,50 euro del pocket money può essere speso dagli ospiti nell'acquisto di beni presenti al corner shop o nell'acquisto di bibite/snack/bevande calde nei distributori automatici presenti nel centro. Gli ospiti non possono accumulare l'importo giornaliero del pocket money e devono consumarlo nel giro di due giorni, pena la cancellazione dell'importo residuo non speso». Non è specificato però che fine fanno le somme cancellate. Nel Cara brindisino: «Non sono presenti mediatori che coprano tutte le lingue parlate dagli ospiti. L'ente gestore non organizza nessuna attività ludico-ricreativa. L'ambulatorio medico del centro presenta gravi condizioni di precarietà igienica»;
   infine, emerge sempre dall'articolo inchiesta, pubblicato da Repubblica che stando alla documentazione del Ministero dell'interno a Bari, in un centro che ospita 1400 richiedenti/asilo, pari al doppio della capienza, gestito dalla cooperativa Auxilium «è stata riscontrata la presenza di scarafaggi in tutti i moduli visitati» e anche qui «l'ente gestore non organizza nessuna attività ludico-ricreativa ad eccezione di partite di calcio. L'attesa per l'inserimento dei migranti nei corsi è molto lunga e la durata degli stessi è scarsa»;
   se da un lato appare fuorviante soltanto ipotizzare che l'aumento esponenziale del flusso migratorio verso il nostro Paese sia in qualche modo legato anche all'enorme giro d'affari che in questa inchiesta giornalistica viene tracciato con chiarezza e dovizia di particolari, dall'altro lato la palese mancanza di controlli da parte dello Stato nei confronti degli enti gestori delle procedure di accoglienza è ingiustificabile –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, se risponda al vero che le informazioni pubblicate dalla Repubblica erano contenute in un dossier segretato del Ministero dell'interno, per quali ragioni il dossier non sia mai stato reso pubblico, se non ritenga opportuno avviare una verifica per far luce sulle modalità che hanno permesso alla testata giornalistica di impossessarsi dei dati; se, considerata la facilità con la quale la testata giornalistica è entrata in possesso della suddetta documentazione, non ravvisi una fragilità nei sistemi di protezione dei documenti sensibili;
   qualora le notizie pubblicate dalla testata giornalista la Repubblica dovessero essere considerate attendibili, quali iniziative il Ministro abbia avviato o intenda avviare per contrastare gli illeciti e le irregolarità denunciate. (4-04919)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 22 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 447
4-04919
presentata da
PINI Gianluca

  Risposta. — L'inchiesta giornalistica citata nell'interrogazione si basava su un rapporto, elaborato dalle organizzazioni aderenti al progetto Praesidium VIII, che sintetizzava gli esiti dei ciclo di sopralluoghi effettuati nei corso del 2013 presso i centri governativi per immigrati, dalle apposite commissioni di monitoraggio istituite su iniziativa del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione dei Ministero dell'Interno.
  Nel caso delle criticità rilevate presso i centri di Brindisi, Bari e Crotone, i prefetti responsabili hanno richiamato gli enti gestori all'osservanza degli obblighi contrattuali, affinché provvedessero sollecitamente a risolvere i disservizi elencati nei verbali delle commissioni.
  In particolare, nel caso del cara di Isola di Capo Rizzuto, a Crotone, è stata Irrogata una sanzione nei confronti del gestore per violazioni contrattuali e sono state adottate specifiche Iniziative operative per razionalizzare la gestione dei centro e per migliorare le modalità di erogazione agli ospiti di beni e servizi di assistenza.
  Per il cara di Bari, invece, è stata verificata la puntuale erogazione del servizio di pulizia e sono state attuate numerose iniziative finalizzate alla futura integrazione socio-lavorativa dei richiedenti asilo: corso di italiano, corsi di musica e ballo, incontri sulla salute sessuale e riproduttiva per le donne, laboratori sartoriali, corsi di informatica di base.
  Nel caso del cara di Brindisi, le irregolarità riscontrate riguardavano la precedente gestione, cessata dal 31 agosto 2013. In ogni caso, la prefettura ha anche evidenziato che, in occasione del secondo ciclo di sopralluoghi, condotti nel periodo settembre-dicembre 2013, la commissione di monitoraggio ha potuto constatare il superamento delle criticità riscontrate nel primo turno di visite: sono state, infatti, eliminate le carenze rilevate nell'ambulatorio medico, ridistribuiti gli spazi sono secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente, assicurati gli standard di sicurezza e pulizia, rispettate le previsioni contrattuali relative allo svolgimento delle attività ludico-ricreative e dei servizi di mediazione linguistica.
  Si assicura comunque che il Ministero dell'interno svolge una costante attività di impulso e supporto nei confronti delle prefetture, proprio al fine di garantire che le procedure per l'affidamento della gestione dei centri si svolgano nel rispetto della normativa vigente e che la qualità dei servizi erogati dai gestori sia adeguata agli standard previsti dal capitolato d'appalto.
  In numerose occasioni e, da ultimo, con la circolare dell'11 settembre 2014, i prefetti sono stati sensibilizzati ad attuare tutte le iniziative utili al superamento delle criticità che ancora persistono, anche ricorrendo, ove ritenuto opportuno, agli strumenti sanzionatori previsti dai contratti nei confronti dei gestori.
  Per quanto riguarda l'erogazione del
pocket money agli ospiti dei centri governativi e delle strutture temporanee, con circolare del 25 agosto 2014, è stato chiesto a tutti i prefetti di comunicare le modalità adottate presso le strutture di rispettiva competenza territoriale per la distribuzione del buono economico, nonché di esercitare un'attenta vigilanza sulla sua regolare corresponsione da parte dell'ente gestore.
  Inoltre, è stata nominata un'apposita commissione allo scopo di verificare la complessiva gestione del centro di Crotone, con particolare riferimento agli standard di accoglienza. Sulla base degli esiti della visita ispettiva effettuata da tale commissione il 22 e 23 maggio dello scorso anno, è stato chiesto al prefetto di Crotone di attuare misure volte a migliorare la gestione, con particolare riferimento, oltre all'erogazione del
pocket money di 5 euro ogni due giorni, al sistema di rilevazione delle presenze e alla gestione del sistema informatico, alle informazioni fornite agli ospiti e allo svolgimento di attività ricreative.
  Al fine di verificare le irregolarità nell'erogazione del predetto buono economico, sono stati disposti capillari controlli sulle schede personali degli ospiti, dai quali sono emerse incongruenze pari a circa 9 mila euro, già recuperati dalla Prefettura nelle forme previste dalla convenzione.
  Successivamente, il prefetto di Crotone ha impartito ulteriori direttive all'ente gestore; affinché sia garantita la regolare distribuzione del
pocket money; l'ospite sia informato sulle possibili modalità di utilizzo del buono, anche per eventuali acquisti di beni disponibili fuori dal centro; sia assicurata la tracciabilità di tutte le erogazioni tramite registrazione sulla scheda personale informatizzata (badge). Per l'erogazione delle sigarette, ai soli adulti, dovrà essere acquisito il preventivo consenso dell'ospite e nel pocket money destinato ai minorenni non dovrà essere compreso il pacchetto di sigarette. Inoltre, l'ente gestore dovrà trasmettere bimestralmente alla prefettura l'elenco del creditori, con l'indicazione della somma eventualmente non corrisposta, ed emettere una nota di credito per l'Importo complessivo non fruito dagli ospiti.
  Infine, le condizioni di sovraffollamento rilevate In alcune delle citate strutture erano connesse al prolungamento del tempi di permanenza dei richiedenti asilo nei cara, dovuto all'esponenziale incremento delle istanze di protezione internazionale presentate e al conseguente aumento del carico di lavoro delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale.
  Proprio per accelerare l'iter delle istanze di asilo, nello scorso mese di novembre – in base al decreto-legge n. 119 del 2014, convertito nella legge n. 146 del 2014 – è stato adottato il decreto ministeriale che dispone il raddoppio sia delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale che delle relative sezioni, portandone il numero complessivo da 20 a 40 e rideterminandone gli ambiti della competenza territoriale. Contestualmente, sono state previste forme di semplificazione del procedimento di esame delle domande.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ISOLA DI CAPO RIZZUTO,CROTONE - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

asilo politico

migrante

integrazione dei migranti

integrazione sociale

aiuto sociale

amministrazione locale

documentazione