ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04910

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 232 del 20/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 20/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014
CORSARO MASSIMO ENRICO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 20/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/05/2014
Stato iter:
19/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/12/2015
VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/12/2015

CONCLUSO IL 19/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04910
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Martedì 20 maggio 2014, seduta n. 232

   GIORGIA MELONI, RAMPELLI, CIRIELLI, CORSARO, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI, TAGLIALATELA e TOTARO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   tra il 2010 e il 2012 l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie genovesi è lievitato del 3,7 per cento medio annuo, contro il 2,5 per cento di Verona, il 2,7 per cento di Milano e il 3 per cento di Torino;
   la quota di mercato congiunta dei tre maggiori operatori della grande distribuzione nella regione Liguria, secondo Nielsen GNLC, è pari al 56,7 per cento, mentre in Veneto è pari al 46,7 per cento, in Lombardia al 43,1 per cento e in Piemonte al 42,3 per cento, un dato che indica fortemente la poca concorrenza che esiste sul mercato;
   la stessa spesa a La Spezia costa mediamente 124 euro e a Genova 146 euro, e Altroconsumo ha verificato che una famiglia genovese spende circa quattrocento euro in più all'anno;
   Adiconsum e Altroconsumo hanno verificato che nell'area dello spezzino i prezzi si sono abbassati del 17 per cento rispetto alla media ligure dopo che proprio a La Spezia ha aperto un altro competitore, ovvero proprio Esselunga, creando concorrenza;
   il consiglio comunale di Genova in data 13 maggio 2014 ha bocciato la mozione «Insediamento Esselunga»;
   il voto di cui sopra è giunto al termine di un lungo ciclo di tentativi di ingresso nel mercato genovese da parte di Esselunga, nonostante la stessa catena abbia già individuato ben tre siti diversi, sempre bocciati dalle giunte del capoluogo ligure che si sono susseguite negli anni;
   la mozione avrebbe impegnato sindaco e giunta a compiere ogni sforzo per consentire l'insediamento di Esselunga, anche attraverso l'individuazione di un ulteriore sito per garantire a Spazio Genova di poter esercitare la propria attività;
   ad oggi Genova conta solo un ipermercato, ed i consumatori non hanno possibilità di scelta fra i competitori –:
   quali iniziative intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di favorire un rafforzamento del tessuto produttivo e commerciale nella regione e promuovere una maggiore concorrenza a tutela dei consumatori.
(4-04910)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 19 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 540
4-04910
presentata da
MELONI Giorgia

  Risposta. — Si risponde all'atto in esame per quanto di competenza, partendo pertanto dagli aspetti di analisi quantitativa e qualitativa della situazione locale della distribuzione commerciale per il comune di Genova nel 2014, rilevata sulla base dell'indagine che il Ministero dello sviluppo economico compie annualmente e i cui risultati sono resi pubblici tramite il sito dell'osservatorio nazionale sul commercio.
  Da tali dati risulta che:
   nella provincia di Genova è presente un solo ipermercato, che rappresenta il 10 per cento (il 14 per cento in termini di superficie di vendita) di quelli presenti nell'intera regione ligure (per confronto in termini di popolazione nel comune di Genova al 31 dicembre 2014 risiedeva circa il 37 per cento della popolazione della Liguria);
   in termini di supermercati vi è una maggiore presenza (il 34 per cento della regione in termini numerici ed il 32 per cento in termini di superficie di vendita). Nell'ambito dei supermercati, più del 50 per cento delle quote di mercato appartiene ai primi 5 marchi che hanno rispettivamente circa il 20 per cento di quota di mercato, il 15 per cento, il 10 per cento, il 7 per cento ed il 4 per cento, con la conseguenza che il 45 per cento delle quote di mercato è ripartito fra soli 3 marchi.
  nel comune di Genova sono presenti inoltre il 52 per cento (51 per cento in termini di superficie) dei minimercati dell'intera regione.

  Da quanto sopra descritto risulta che effettivamente nella citata provincia è operativo un solo ipermercato e che la struttura distributiva vede una maggiore presenza di supermercati e soprattutto minimercati.
  Il quadro delineato, pur manifestando una concentrazione dell'offerta, non consente, tuttavia, di concludere di per sé per l'assenza di concorrenza nel settore riguardato, né tantomeno di dedurre che la situazione determinatasi consegua ad ingiustificate restrizioni della concorrenza nella gestione delle competenze autorizzatorie delle autorità locali.
  Si rileva, infatti, che il processo di liberalizzazione finora intrapreso è stato focalizzato sull'eliminazione di limitazioni autorizzatorie con particolare riferimento alle piccole superfici di vendita (esercizi di vicinato e, in modo più graduale, media distribuzione), restando invece necessaria per le strutture della grande distribuzione, in relazione al loro maggiore impatto sul territorio, una più attenta valutazione della sostenibilità degli insediamenti dal punto di vista della programmazione territoriale (e non dell'offerta commerciale) e degli effetti sull'ambiente e sul traffico.
  Ai sensi della disciplina nazionale vigente in materia di commercio, infatti, gli ambiti di insediamento e la programmazione delle «grandi strutture di vendita» (gli esercizi commerciali di grandi dimensioni di cui all'articolo 4 comma 1 lettera f) del decreto legislativo n. 114 del 1998) sono di competenza dell'ente territoriale regionale (cfr. articoli 6 e 10 del decreto legislativo n. 114 del 1998).
  Anche la regione, ovviamente, non può non tener conto dei provvedimenti normativi di liberalizzazione e in particolar modo dell'articolo 31, comma 2, del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito con legge n. 214 del 2011, in base al quale «secondo la disciplina dell'Unione europea e nazionale in materia di concorrenza, libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi, costituisce principio generale dell'ordinamento nazionale la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, ivi incluso l'ambiente urbano, e dei beni culturali. (....)» ed ai cui principi gli enti regionali avrebbero dovuto attenersi già dal 30 settembre 2012.
  Ma tale considerazione non consente di escludere, sempre e comunque, che limitazioni all'insediamento di ulteriori e nuove strutture di grande distribuzione possono essere legittimamente adottate e giustificate dai competenti enti locali in connessione alle particolarità geomorfologiche e di viabilità dei singoli territori cui siano riferite le relative richieste di autorizzazione.
  Quanto al caso specifico segnalato, non sono stati riferiti elementi tali da poter ipotizzare un esercizio delle competenze autorizzatorie da parte delle autorità locali distorsivo delle dinamiche competitive e non sorretto in alcun modo da idonee giustificazioni di interesse generale, quale quelle legate alla programmazione territoriale, di impatto ambientale o viabilistico.
  Si rileva, infine, che sino ad oggi l'evoluzione normativa del settore della distribuzione commerciale ha seguito un percorso articolato, ma univocamente orientato all'affermazione del principio di liberalizzazione.
  Su tale scia, in considerazione della rilevanza del tema, la disciplina dei titoli autorizzatori nel settore commerciale potrebbe ancora essere interessata da ulteriori interventi di semplificazione e razionalizzazione nell'ambito dell'attuazione della delega legislativa di cui all'articolo 21 della legge n. 124 del 2015.
La Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economicoSimona Vicari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Liguria

concorrenza

protezione del consumatore

mercato interno