ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04852

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 230 del 16/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 16/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/05/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/05/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 23/05/2014
Stato iter:
03/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/06/2014
MADIA MARIA ANNA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (SEMPLIFICAZIONE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/06/2014

CONCLUSO IL 03/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04852
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Venerdì 16 maggio 2014, seduta n. 230

   DADONE, NUTI, FRACCARO, TONINELLI, COZZOLINO, DIENI, LOMBARDI, D'AMBROSIO, BUSTO, DE ROSA, TERZONI, DAGA, MANNINO, SEGONI, ZOLEZZI e MICILLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   il 9 aprile 2014 Romilda Rizzo, Antonio Martone e Alessandro Natalini, rispettivamente ex presidente e componenti dell'Autorità nazionale anti corruzione e per la valutazione e la trasparenza delle Amministrazioni pubbliche, ex Civit, oggi ANAC, hanno trasmesso una serie di considerazioni, contenute nel documento «Problemi aperti in materia di prevenzione della corruzione, trasparenza e performance e proposte di semplificazione», all'indirizzo del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione;
   in particolare il documento segnalava alcune problematiche in materia di corruzione e trasparenza che i tre alti funzionari hanno inteso sottoporre all'attenzione del Ministro affinché quest'ultimo si adoperasse per risolverli;
   in primo luogo si specifica come, con il decreto legislativo n. 39 del 2013 convertito dalla legge n. 98 del 2013 che trasferisce funzioni consultive dall'Autorità al Ministero stesso, quest'ultimo debba ancora fronteggiare e risolvere con direttive o circolari ministeriali le «numerose questioni sollevate da pubbliche amministrazioni ed enti in ordine all'applicazione dell'articolo 3 in tema di inconferibilità di incarichi in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione»;
   segue la rilevazione, peraltro già presente nel «Rapporto sul primo anno di attuazione della legge n. 190 del 2012», della opportunità di intervenire legislativamente per risolvere «l'asimmetria tra le situazioni di inconferibilità e incompatibilità previste per i dirigenti statali e quelli di amministrazioni regionali e locali di società in controllo pubblico presenti del decreto legislativo n. 39 del 2013»;
   secondo i tre alti funzionari «in generale, vanno chiariti i profili di applicazione della legge n. 190 del 2012, stante la genericità delle previsioni normative al riguardo, e i continui tentativi, promossi da più parti, per rimanere al di fuori dell'ambito di applicazione» e si riporta il caso esemplare della SEA spa che in un ricorso avrebbe richiesto l'annullamento del piano nazionale anticorruzione;
   secondo quanto riportato nel documento in questione, l'Autorità avrebbe segnalato inoltre le preoccupazioni relative all'ambito di riferimento degli enti economici e delle società controllate e partecipate per il quale sussistono interpretazioni (come quelle riportate nella circolare ministeriale n. 1/2014) che limitano «l'ambito soggettivo di applicazione delle norme sulla trasparenza a un settore che, come testimoniato anche da recenti fatti di cronaca, dovrebbe essere, invece, oggetto di particolare attenzione nelle politiche di prevenzione»;
   la stessa Autorità avrebbe quindi deciso, di fronte a interpretazioni dello stesso Ministero, risultate essere difformi o limitative dell'applicazione della normativa, di sospendere i riscontri e i controlli in merito agli obblighi di trasparenza da parte delle società partecipate al fine di «non ingenerare ulteriori incertezze applicative»;
   circolare, quella succitata, che peraltro l'Autorità avrebbe conosciuto solo attraverso la pubblicazione on line sul sito del Ministero dimostrando quindi una evidente mancanza di quel necessario coordinamento che dovrebbe sussistere tra le attività dello stesso Ministero e quelle dell'ANAC. Coordinamento che dall'Autorità ritengono fondamentale non solo per «l'efficace attuazione della normativa anticorruzione» e per «evitare condizioni di incertezza» ma soprattutto per «facilitare i flussi informativi senza pregiudicare l'attività di vigilanza»;
   il nuovo presidente dell'Autorità, Raffaele Cantone, dichiarava in una intervista a La Repubblica, il 20 aprile 2014, che «l'obiettivo dell’Authority non è quello di combattere la corruzione già avvenuta, ma di provare a prevenirla. Questa è la grande scommessa della legge del 2012», corroborando quanto ritenuto di importanza fondamentale da chi lo ha preceduto e sostenendo quindi la necessità di risolvere le condizioni di debolezza e inefficacia insite nella normativa vigente e nel dna dell'ANAC;
   l'8 maggio un blitz della Guardia di finanza e della direzione investigativa antimafia ha scoperchiato quella che è stata definita dagli inquirenti una vera e propria «cupola degli appalti» che avrebbe gestito il sistema delle attività e degli affidamenti dei lavori relativi all'Expo 2015 di Milano. A seguito della notizia del coinvolgimento trasversale di alcune figure della politica locale e nazionale, attuale e della cosiddetta Prima Repubblica come Primo Greganti, ex Pci, Pds e Ds, già implicato nelle indagini di Tangentopoli; Gianstefano Frigerio e Angelo Paris, entrambi ex Forza Italia; Luigi Grillo, ex Dc; Sergio Cattozzo, ex Udc; il Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ha annunciato l'11 maggio la formazione di una non meglio definita task force anticorruzione ad hoc per l'Expo. A ventiquattro ore di distanza, la stessa task force ad hoc sembra essere stata inglobata nella già esistente Authority guidata da Raffaele Cantone, affidata allo stesso presidente ANAC;
   oggi l'ANAC è costituita di fatto dal solo presidente, Raffaele Cantone, poiché a seguito delle dimissioni degli ultimi quattro componenti, non risulta alcun sostituto in carica; essa rappresenta di fatto al momento una Autorità monca sotto il profilo organizzativo;
   la decisione, apparentemente coerente, di riportare sotto la guida del presidente Cantone e dell'ANAC il controllo e la prevenzione di casi di corruzione nell'Expo avviene in una condizione quindi di estrema debolezza, per i motivi di cui sopra, in cui versa l'Autorità e, in generale, per il complesso normativo in cui la stessa Authority deve muoversi –:
   se il Governo sia a conoscenza delle problematiche illustrate;
   se il Governo abbia cognizione della debolezza intrinseca dell'Anac, stante quanto riportato dagli stessi dirigenti della Authority e l'assenza dei componenti ad esclusione del presidente Cantone;
   se e come il Governo intenda affrontare le problematiche di ordine interpretativo, regolamentare e applicativo illustrate dai dirigenti dell'Autorità nazionale anti corruzione;
   se e come il Governo intenda rafforzare l'Autorità anticorruzione alla luce dell'incarico che dovrebbe esser conferito al Presidente Cantone dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri alla luce delle indagini e degli arresti relativi agli appalti per l'Expo 2015 di Milano.
(4-04852)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 3 giugno 2014
nell'allegato B della seduta n. 238
4-04852
presentata da
DADONE Fabiana

  Risposta. — Il Governo è consapevole dei problemi illustrati dall'interrogante e, come dimostrato dalle recenti iniziative del Presidente del Consiglio dei ministri, è fortemente impegnato sul fronte della lotta alla corruzione. Il documento relativo alle questioni aperte in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione, menzionato dall'interrogante, è stato consegnato dai componenti dell'Anac, recentemente dimessisi, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e allo stesso nuovo Presidente Cantone, con un atteggiamento pienamente collaborativo che merita apprezzamento. Ulteriori segnalazioni, relative a possibili interventi di riforma, sono state formulate dallo stesso Presidente Cantone.
  Le proposte in esame riguardano un ampio ventaglio di problemi relativi alla prevenzione della corruzione, alla disciplina della trasparenza e alla valutazione della
performance nelle pubbliche amministrazioni: tra le altre questioni sollevate, vi sono la disciplina dei pareri in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, gli obblighi che tale disciplina impone ai dirigenti statali e a quelli regionali e locali, gli obblighi che gli organismi privati ma finanziati o controllati da pubbliche amministrazioni sono tenuti a rispettare.
  Il Governo è dunque impegnato nella valutazione dell'attuale disciplina e delle attuali dotazioni dell'Anac. Sono allo studio possibili correttivi in ordine alle competenze dell'Autorità, ai suoi poteri e alla sua organizzazione. Non è escluso che alcuni di questi correttivi trovino spazio nell'ambito della riforma del 13 giugno 2014. È infatti cruciale, per prevenire la corruzione, che i soggetti istituzionali impegnati dispongano, da un lato, degli strumenti migliori e, dall'altro, di un quadro normativo chiaro e di agile interpretazione.
  Aggiungo che il Governo ha ben presente l'esigenza di consentire all'Autorità anticorruzione di operare rapidamente nella sua piena composizione, con la nomina di componenti di indiscusso prestigio e distaccati dalle parti politiche. Come è noto, il Governo ha ritenuto di sollecitare manifestazioni di interesse per la nomina a componente dell'Anac e di pubblicare i nomi di chi le ha presentate. Su questa base, il Governo intende indicare in tempi brevissimi i nuovi componenti, sperando di ottenere, attraverso la designazione di persone di indiscutibile serietà e competenza, lo stesso risultato ottenuto con Raffaele Cantone: la conferma all'unanimità da parte delle commissioni parlamentari di Camera e Senato.
  Su questa base, verrà proseguita la collaborazione con l'Autorità, che si svolgerà sui binari del rispetto delle reciproche competenze e del raggiungimento degli obiettivi di interesse generale. Siamo certi che questa collaborazione consentirà un buon coordinamento tra Ministro e Autorità e, di conseguenza, il superamento delle difficoltà interpretative alle quali l'interrogazione ha fatto riferimento.

Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazioneMaria Anna Madia.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

EXPO 2015

EUROVOC :

lotta contro la criminalita'

legislazione antitrust

corruzione

trasparenza amministrativa

Capo di governo

applicazione della legge