ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04824

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 229 del 15/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 15/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 15/05/2014
Stato iter:
12/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/03/2015
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/03/2015

CONCLUSO IL 12/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04824
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Giovedì 15 maggio 2014, seduta n. 229

   PRATAVIERA e MATTEO BRAGANTINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   da quanto si apprende dalle notizie riportate dagli organi di stampa il comune di Venezia ha autorizzato la limitazione nell'utilizzo di una propria piscina comunale ad entrambi i sessi in determinati giorni ed orari con la motivazione di venire incontro alle istanze della comunità musulmana;
   è noto infatti che i precetti religiosi islamici vietano alle donne di esporre il proprio corpo in pubblico se non interamente velato;
   negli ultimi 15 anni la componente straniera presente in Italia è triplicata. Se questo tasso di crescita dovesse mantenersi, la prospettiva è un raddoppio della popolazione straniera circa ogni tre anni; l'aumento esponenziale del fenomeno dell'immigrazione da Paesi di cultura islamica ha messo a dura prova le politiche di integrazione facendo emergere problematiche di diversa natura estremamente complicate e difficili da dirimere. Se, da un lato, è difatti connaturata nella storia democratica del nostro Paese una politica di integrazione e tolleranza, dall'altro lato non è più accettabile procrastinare interventi volti a garantire il rispetto della legalità da parte delle comunità musulmane presenti nel nostro territorio;
   nel nostro Paese gli uomini e le donne di fede musulmana sono circa 1 milione, poco più di 10.000 invece gli italiani convertiti all'Islam;
   è indispensabile promuovere l'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna;
   la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1979, ratificata dall'Italia nel 1985, rappresenta uno degli strumenti di diritto internazionale più importanti in materia di tutela dei diritti umani delle donne. La Convenzione impegna gli Stati che l'hanno sottoscritta ad eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne, nell'esercizio dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, indicando una serie di misure cui gli Stati devono attenersi per il raggiungimento di una piena e sostanziale uguaglianza fra donne e uomini;
   i diritti delle donne costituiscono parte integrante ed inalienabile di quel patrimonio di diritti universali in cui si riconoscono le moderne società democratiche;
   le cronache riportano con puntuale periodicità episodi di violenza commessi nei confronti di donne che rifiutano di sottoporsi ad irragionevoli dettami fanatico-religiosi;
   sempre più spesso, stando alle notizie pubblicate dagli organi d'informazione, si è dinnanzi a casi emblematici dove è facilmente riscontrabile, da un lato, il manifesto rifiuto da parte delle comunità musulmane presenti in Italia di rispettare le normative vigenti e di adeguarsi alla regole comportamentali e culturali del nostro Paese e, dall'altro lato, l'atteggiamento superficiale delle istituzioni che, non comprendendone i rischi, adottano semplicistiche soluzioni, mettendo conseguentemente in pericolo la sicurezza dei cittadini;
   è necessario quindi ribadire come non vi potrà mai essere integrazione senza la preventiva accettazione da parte di tutta la comunità islamica del principio fondamentale della separazione inequivocabile tra la sfera laica e quella religiosa e delle normative vigenti in materia di libertà individuale e di pensiero, di obbligo scolastico, di autodeterminazione e di uguaglianza formale di tutti i cittadini davanti alla legge, dello status giuridico o religioso delle donne, del rispetto del diritto di famiglia e dell'istituto del matrimonio, dei minori e dei non credenti e del trattamento degli animali;
   l'Islam si presenta fin dalle origini come un progetto globale che include tutti gli aspetti della vita. Include un modo di vivere, di comportarsi, di concepire il matrimonio, la famiglia, l'educazione dei figli, perfino l'alimentazione. In questo sistema di vita è compreso anche l'aspetto politico: come organizzare lo Stato, come agire con gli altri popoli, come rapportarsi in questioni di guerra e di pace, come relazionarsi agli stranieri e altro. Tutti questi aspetti sono stati codificati a partire dal Corano e dalla sunna e sono rimasti «congelati» nei secoli. La legge religiosa determina la legge civile e gestisce la vita privata e sociale di chiunque vive in un contesto musulmano e, se questa prospettiva è destinata a rimanere immutata, come è accaduto finora, la convivenza con chi non appartiene alla comunità islamica non può che risultare difficile;
   la legge islamica, rivolgendosi l'Islam a tutta l'umanità, è una legge personale e non dipende in nessun modo dall'elemento territoriale. La stessa nazionalità non è collegata, come avviene nella tradizione occidentale, allo ius sanguinis e allo ius loci, ma allo ius religionis, cioè all'appartenenza ad una comunità di credenti che non è legata all'esistenza di un entità statuale –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative alla luce di decisioni come quella presa dal comune di Venezia che gli interroganti giudicano discriminatoria e nei fatti apportatrice dell'accettazione di un precetto che vuole la donna sottomessa all'uomo, intenda assumere per promuovere una nuova politica di integrazione che metta al centro il rispetto e l'accettazione dei valori costituzionali disincentivando quelle pratiche che si pongano in contrasto con tali valori. (4-04824)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 390
4-04824
presentata da
PRATAVIERA Emanuele

  Risposta. — I fatti segnalati nell'interrogazione si riferiscono all'iniziativa denominata «Solodonne» promossa da due assessorati del Comune di Venezia (Assessorato cittadinanza delle donne e culture delle differenze – centro donna; assessorato allo sport) insieme all’«unione Italiana Sport per Tutti» e ai gestori della piscina comunale situata nel parco Alfredo Albanese della Bissuola di Mestre.
  Avviata a titolo sperimentale nelle giornate dell'11, 18 e 25 maggio 2014, l'iniziativa prevedeva che la struttura fosse destinata alle donne e ai bambini fino ai 7 anni d'età nella fascia oraria dalle 9 alle 10.30.
  L'obiettivo era di consentire alle donne, soprattutto di fede musulmana ma non solo, di fruire liberamente del servizi della piscina in assenza di utenti di sesso maschile, nel dichiarato intento di offrire «la possibilità di mettere insieme storie, culture e personalità diverse».
  Alle attività dei corsi e nel nuoto libero, dove sono state impegnate alcune istruttrici professioniste, hanno partecipato complessivamente 27 donne, nessuna delle quali ha indossato il cosiddetto «burkini», il costume intero creato appositamente per facilitare la pratica natatoria alle donne islamiche.
  L'iniziativa è stata avversata dal movimento politico Forza Nuova, che l'ha ritenuta in contrasto con qualsiasi forma di integrazione.
  Il 16 maggio 2014, quindi, si è svolta in Prefettura una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in cui è emersa la necessità di predisporre specifici servizi di vigilanza e controllo nei pressi della struttura sportiva per il 18 maggio 2014, giornata nella quale il suddetto movimento politico aveva organizzato una protesta.
  La manifestazione si è svolta senza significative turbative dell'ordine pubblico, grazie anche all'operato delle forze di polizia che hanno impedito ai dimostranti di avvicinarsi troppo alla struttura.
  Nella mattinata del successivo 25 maggio 2014, un centinaio di persone, questa volta in prevalenza attivisti dei locali centri sociali, hanno organizzato una contromanifestazione nei pressi della piscina comunale, in contrapposizione al movimento politico «Forza Nuova» che aveva espresso l'intenzione di disturbare nuovamente l'afflusso del pubblico. Anche in questo caso, la manifestazione si è svolta senza particolari rilievi, anche per l'assenza di Forza Nuova.
  Si rappresenta, infine, che l'iniziativa del comune è stata limitata alle tre giornate previste e non ha avuto alcun seguito.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VENEZIA,VENEZIA - Prov,VENETO

EUROVOC :

diritti della donna

lotta contro la discriminazione

islam

eguaglianza uomo-donna

condizione della donna

sicurezza pubblica

diritti umani

musulmano