ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04818

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 228 del 14/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: LOREFICE MARIALUCIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/05/2014
Stato iter:
27/05/2014
Fasi iter:

RITIRATO IL 27/05/2014

CONCLUSO IL 27/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04818
presentato da
LOREFICE Marialucia
testo di
Mercoledì 14 maggio 2014, seduta n. 228

   LOREFICE, SILVIA GIORDANO, MANTERO, GRILLO, DALL'OSSO, BARONI, CECCONI, COLONNESE, CANCELLERI e MARZANA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   sono anni che si assiste ad un continuo flusso migratorio di uomini che abbandonano l'Africa per approdare sulle coste italiane. Tutte queste persone si imbarcano quotidianamente con l'anelito di avere diritto a un posto nel mondo tentando di approdare sulle coste siciliane che sono la porta di ingresso dell'Europa, ma il loro viaggio spesso si trasforma in un appuntamento con la morte;
   le vittime e i dispersi dell'immane tragedia del mese di ottobre 2013 di Lampedusa scappavano dalla disperazione determinata dalla speculazione finanziaria che nasce da questo spietato processo di globalizzazione che, facendo registrare un record dei prezzi dei generi alimentari, ha provocato una vera e propria lotta per il pane;
   in quell'occasione l'isola di Lampedusa è stata lasciata sola nella gestione di un'emergenza umanitaria permanente, essa infatti è divenuta allo stesso tempo un centro di pronta accoglienza, ma anche un confinamento territoriale dove non sono rispettati i diritti umani fondamentali;
   subito dopo quella terribile tragedia è stata varata dalla Marina militare l'Operazione Mare Nostrum, per far fronte all'emergenza immigrati illegali provenienti dalla Libia. L'impiego delle navi militari (fregate, corvette, navi da sbarco) al fianco dei mezzi più leggeri della capitaneria di porto è stato messo a punto dal Governo Letta sull'onda emotiva degli oltre 300 morti tra i naufraghi di un barcone rovesciatosi al largo di Lampedusa. Gli obiettivi perseguiti con l'impiego massiccio (in media 5 navi mobilitate ogni giorno) della flotta erano di prevenire gli incidenti soccorrendo in alto mare gli immigrati in arrivo soprattutto dalla costa libica, ma anche di costituire un deterrente contro i traffici di esseri umani e l'immigrazione illegale. Il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, annunciando l'avvio di Mare Nostrum, parlò in quell'occasione di rafforzamento «della protezione della frontiera» con la «deterrenza del pattugliamento e dell'intervento delle Procure»;
   il Ministro della difesa pro tempore, Mario Mauro, riferì che i migranti raccolti in mare sarebbero stati trasferiti nel porto sicuro più vicino «non necessariamente italiano» e più tardi rese noto che i proventi incassati dai trafficanti finanziavano il terrorismo islamico;
   Mare Nostrum è riuscita in questi mesi ad evitare altre tragedie del mare ma la presenza navale italiana non ha impedito l'incremento dei flussi migratori illegali, garantendo di fatto l'arrivo in Italia a tutti coloro che si imbarcano sulle coste libiche;
   l'Italia oggi è l'unico Paese ad accogliere di fatto chiunque arrivi illegalmente davanti alle sue coste. I 43 mila arrivi del 2013 rappresentano il 70 per cento dei migranti giunti in Europa via mare e sono il 224 per cento in più di quelli sbarcati nel 2012. Nei primi tre mesi e mezzo di quest'anno ne sono arrivati oltre 20 mila e si preannuncia un'altra estate «calda», specie tenendo conto che, come ha riferito il Ministro Alfano, in Libia vi sono tra i 300 mila e i 700 mila migranti in attesa di raggiungere l'Italia e l'Europa e altri ne arriveranno dalla Siria e dall'area del Sahel e subsahariana;
   nonostante la cattura di 88 scafisti e di un paio di navi-madri (per individuarle sono stati mobilitati anche droni e un sottomarino) la presenza navale ha fallito nella sua funzione di deterrenza favorendo indirettamente gli affari dei trafficanti. I limiti di Mare Nostrum dipendono per lo più dall'impiego di potenti navi da guerra per operazioni di puro soccorso. Lo stesso dispositivo navale poteva essere schierato a ridosso delle coste libiche per bloccare le partenze e riportare sulla costa i migranti attivando strutture internazionali di assistenza come agenzie dell'Onu e la missione che l'Unione europea schiera in Libia per il controllo delle frontiere;
   l'assenza di supporto da parte dell'Unione per far fronte all'emergenza è stata denunciata più volte e il Ministro della difesa, Roberta Pinotti, ha recentemente evidenziato come l'agenzia europea Frontex abbia messo in campo 7 milioni di euro quando solo l'operazione Mare Nostrum costa all'Italia 9 milioni di euro al mese. A questa cifra vanno aggiunti decine di milioni al mese per l'assistenza agli immigrati, per i quali la legge di stabilità ha stanziato nel novembre 2013 210 milioni di euro;
   secondo un articolo pubblicato il 13 maggio su Il Fatto Quotidiano l'Unione europea avrebbe chiesto due mesi fa all'Italia di cosa aveva bisogno per dare il proprio sostegno nell'emergenza sbarchi, ma non avrebbe ricevuto risposta. La commissaria europea agli affari interni, Cecilia Malmström, con una nota, ha precisato che la Commissione è pronta ad ascoltare le nuove richieste che arriveranno da Roma per la gestione dell'immigrazione;
   a distanza di mesi si continua ad assistere agli stessi scenari. Ancora sbarchi, oltre duemila in sole 48 ore e l'accoglienza dei migranti si fa sempre più problematica perché i centri siciliani sono pieni, e voli charter stanno distribuendo i nuovi arrivati in diverse province del Paese. Il 2 maggio 2014 è arrivata ad Augusta una nave della Marina militare con 1.170 migranti (oltre 200 minori non accompagnati), mentre un'altra con 358 persone a bordo (tra cui due donne incinte) è stata fatta attraccare al porto di Palermo, perché il centro di Pozzallo è pieno. Il 12 maggio un altro barcone con a bordo circa 400 migranti è affondato al largo della Libia, a un centinaio di miglia da Lampedusa. Sono stati recuperati 17 cadaveri e circa 200 sono ancora i dispersi La regione siciliana ha chiesto a 65 istituti pubblici di assistenza e beneficienza (Ipab) di mettere a disposizione le proprie strutture per accogliere i migranti che sbarcano sull'isola;
   gli ultimi arrivi di massa hanno messo in crisi le strutture di accoglienza e centinaia di immigrati sono fuggiti facendo perdere le proprie tracce. Oltre 200 migranti sono fuggiti dalle strutture di accoglienza di Pozzallo in quanto lo stato di continua emergenza rende più difficili i controlli e la gestione delle presenze. Inoltre, molti stranieri si sono dispersi per le campagne circostanti;
   il sindaco di Modica ha lanciato «l'emergenza sanitaria perché l'ospedale, già in difficoltà per la carenza di posti letto e di personale, ora è alle prese con i numerosi casi di tubercolosi e scabbia e un caso di Aids, segnalati durante i ricoveri di alcuni migranti sbarcati a Pozzallo». Il presidio ospedaliero non è in grado attualmente di supportare ulteriori ricoveri, tra l'altro particolarmente impegnativi e gravosi nell'ambito infettivologico. Ad oggi numerosi casi di queste patologie hanno costretto la struttura ospedaliera ad affrontare i problemi con seria difficoltà, ed inoltre non si è a conoscenza di eventuali casi non intercettati;
   il direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, ha dichiarato che «il sistema di accoglienza è al collasso, non abbiamo più luoghi dove portarli e le popolazioni locali sono indispettite dal continuo arrivo di stranieri»;
   tutti i Governi italiani fino ad oggi non sono stati in grado di porre con determinazione al centro del dibattito europeo l'emergenza del flusso migratorio verso la Sicilia, definita la porta dell'Europa, lasciando che questa porta si trasformasse in una vera e propria «forca caudina»;
   l'articolo 79 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea stabilisce che l'Unione sviluppa una politica comune dell'immigrazione tesa ad assicurare la gestione efficace dei flussi migratori, l'equo trattamento dei cittadini dei Paesi terzi regolarmente soggiornanti negli Stati membri e la prevenzione e il contrasto dell'immigrazione illegale e della tratta degli esseri umani;
   nella relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (anno 2012), ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge 24 dicembre 2012 n. 234, presentata dal Ministro per gli affari europei pro tempore Moavero Milanesi e trasmessa alla Camera dei deputati il 12 giugno 2013, si rinviene che il Governo italiano avrebbe sollecitato alle istituzioni europee l'adozione di misure, inopinatamente senza menzionare il tipo di richieste avanzate, dirette al superamento del problema del flusso migratorio, riscontrando peraltro una resistenza dei Paesi senza frontiere esterne che non intendono assumersi gli oneri necessari per la soluzione del problema. Nella stessa relazione si afferma che anche in materia di asilo il Governo italiano avrebbe sollecitato una politica comune europea di asilo, senza specificare gli strumenti e le modalità attraverso cui pervenire a una tale politica comune di asilo;
   ai fini di una maggiore armonizzazione delle diverse prassi nazionali e delle norme vigenti nella Unione europea è stato istituito l'ufficio europeo di sostegno per l'asilo (regolamento n. 439 del 19 maggio 2010) per sviluppare le misure di cooperazione fra gli Stati membri;
   esistono molteplici raccomandazioni, in primis del Consiglio d'Europa, rivolte all'Italia dalle organizzazioni internazionali (intergovernative, giudiziarie e non governative) che richiedono un immediato e necessario cambio di indirizzo politico in materia, considerando sbagliate o controproducenti le misure adottate dal nostro Paese in questi ultimi anni per gestire l'immigrazione che è destinata a continuare;
   per le operazioni sulle coste italiane Hermes ed Aeneas, l'agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex ha destinato 7,1 milioni di euro tra maggio e settembre 2013. Con un trasferimento di 4,8 milioni di euro dal budget di novembre 2013 è stato possibile condurre le operazioni per il periodo gennaio-aprile. Dopo la tragedia di Lampedusa dello scorso novembre 2013 Frontex aveva ricevuto una somma aggiuntiva di 8,2 milioni di euro 7,4 milioni per risposte operative alle frontiere marittime e 750 mila per attività del Centro di supporto dell'agenzia;
   tutto quanto sopra riportato si sostanzia in una insostenibile quanto drammatica situazione nazionale e internazionale in grado di minare la pace e la coesione sociale –:
   quali misure intenda assumere il Governo per gestire il continuo flusso migratorio che genera una situazione di costante emergenza, e che tipo di scelte intenda adottare al fine di condurre in modo efficiente la sua politica di accoglienza e di asilo per i rifugiati adeguandosi ai richiami del Consiglio d'Europa al fine di evitare che si possano verificare nuovamente le tragedie come quella del 3 ottobre 2013, ed evitando altresì che il problema ragusano rimanga di esclusiva competenza del porto di Pozzallo, dell'Ospedale Maggiore di Modica o dei comuni limitrofi;
   come intenda intervenire per trovare soluzione al serio problema sanitario nel territorio siciliano affinché vengano attuate azioni migliorative nella gestione dell'emergenza sbarchi e nei controlli sanitari, potenziando le cure mediche già nei centri di accoglienza, monitorando la presenza di patologie per evitare il pericolo di contagio e assicurando ai migranti il pieno godimento dei diritti umani e al contempo alle popolazioni locali il diritto alla salute;
   come intenda il Governo aumentare la trasparenza nelle procedure d'arrivo e di ritorno che riguardano migranti e rifugiati e allo stesso tempo combattere i trafficanti che sfruttano la «migrazione della disperazione» e verso le coste italiane;
   quali siano le iniziative e le azioni concrete messe in atto dall'Agenzia europea di supporto all'asilo (Easo) in relazione al piano di supporto speciale per l'Italia, sottoscritto a Malta il 4 giugno 2013;
   quanta parte dei 350 milioni di euro destinati all'Italia dal nuovo quadro finanziario 2014-2020 sia già nelle disponibilità dell'Italia e per quali obiettivi e azioni sia stata utilizzata;
   se, anche a seguito dell'incontro avvenuto il 22 novembre 2013 presso il Ministero dell'interno con il vice presidente della Banca europea per gli investimenti, siano stati da parte dell'Italia richiesti prestiti e se questi siano stati erogati dalla Banca europea per gli investimenti e, in caso affermativo, per quali progetti relativi al massiccio afflusso di stranieri siano stati utilizzati ovvero si intendano utilizzare, e con quale cadenza temporale;
   quali proposte concrete l'Italia abbia indirizzato alla Commissione europea per far fronte alla emergente questione dell'immigrazione anche a seguito della disponibilità mostrata dalla Commissaria europea agli affari interni, Cecilia Malmström, con la lettera inviata nel mese di marzo 2014 alle autorità italiane.
(4-04818)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

migrazione illegale

diritti umani

migrante

aiuto sociale

asilo politico

traffico di persone

corrente migratoria

nave