ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04679

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 221 del 30/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: NUTI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/04/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/04/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO delegato in data 04/06/2014
Stato iter:
04/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/06/2014
BOSCHI MARIA ELENA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RIFORME COSTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 04/06/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/06/2014

CONCLUSO IL 04/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04679
presentato da
NUTI Riccardo
testo di
Mercoledì 30 aprile 2014, seduta n. 221

   NUTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   ad avviso dell'interrogante, negli ultimi anni si è fatto un ricorso sproporzionato a decreti attuativi di norme licenziate dal Parlamento: questi decreti troppo spesso risultano essere l'ultimo tassello mancante per poter dare piena attuazione a disposizioni di legge, e in alcuni casi produrrebbero positivi effetti economico-finanziari o addirittura risulterebbero necessari per liberare direttamente decine di milioni di euro in favore delle imprese, come nel caso del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione;
   tale fenomeno, congiuntamente alla lentezza degli uffici governativi nel predisporre codesti testi, ha prodotto un tangibile ritardo nell'emanazione dei decreti che, conseguentemente, si sono vistosamente accumulati;  
   nella interpellanza n. 2/00444 del 10 marzo 2014, l'interrogazione già denunciava il grave stato di inadempienza in cui versavano i vari Ministeri, in merito al rispetto dei tempi di emanazione dei vari decreti attuativi;
   il quotidiano «Il Sole 24 Ore», attraverso l'iniziativa di monitoraggio «Rating 24», pubblica periodicamente dei rapporti sullo stato di questi decreti e, secondo l'ultima rilevazione effettuata pubblicata in due recenti articoli del 22 e del 25 aprile 2014, vi sarebbero, a seguito del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, circa 540 decreti attuativi mancanti, senza contare 36 provvedimenti non più adottabili perché sono venuti meno i presupposti;
   da una breve analisi dei dati si può notare come nel corso degli ultimi 3 Governi che si sono susseguiti alla guida del Paese, i cui Presidenti del Consiglio sono rispettivamente Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi, il numero dei provvedimenti attuativi pendenti sia costantemente e inesorabilmente aumentato;
   infatti, se nell'agosto del 2012 i decreti attuavi mancanti ammontavano a circa 340, nel febbraio 2014, erano aumentati a circa 480, mentre ad oggi sarebbero circa 540: dunque, in circa un anno e 8 mesi, il numero dei decreti attuativi da emanare è aumentato di quasi il 60 per cento, nonostante nell'agosto del 2012 fosse stata annunciata la costituzione di una task force incaricata di monitorare l'attività dei vari Ministeri chiamati ad applicare le varie disposizioni;
   i ritardi sono talmente evidenti che i termini per l'approvazione di 200 di questi risulterebbero addirittura scaduti, mentre per molti dei rimanenti 340 i termini non sono stati neppure previsti;
   spesso si tratta di decreti dal contenuto molto limitato, costituiti dà pochi od unici articoli, e dunque semplici e rapidi da produrre, verso i quali il Governo ha evidenziato in certe occasioni, ad avviso dell'interrogante, una vera e propria assenza di interesse ovvero una marcata intenzione di ritardarne o comunque ostacolarne l'emanazione;
   a questo proposito, si riporta, a mero titolo esemplificativo, la vicenda legata al decreto ministeriale che ha consentito anche a privati cittadini la possibilità di effettuare versamenti nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese: tale possibilità fu ottenuta grazie ad un emendamento, presentato dal MoVimento 5 Stelle nell'agosto del 2013 durante l'esame della legge di conversione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, cosiddetto «del fare»; il relativo decreto attuativo, costituito da un unico articolo suddiviso in tre brevissimi commi, è stato adottato dal Ministero dell'economia e delle finanze in data 18 dicembre 2013, solo a seguito di quasi tre giorni di protesta pacifica da parte di semplici cittadini oltre che di simpatizzanti, attivisti ed esponenti del MoVimento 5 Stelle;
   tra i decreti attuativi mancanti, vi sono anche quelli relativi al decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149: secondo quanto rilevato da «Il Sole 24 Ore», dei 5 provvedimenti previsti, ne sarebbe stato emanato solo 1, relativo alla predisposizione dei moduli per la destinazione da parte dei contribuenti del 2 per mille dell'Irpef in vista delle dichiarazione dei redditi, mentre dei rimanenti 4 ancora da approvare (per due dei quali è già scaduto il termine per l'emanazione), alcuni riguardano, ad esempio, le modalità d'identificazione dei donatori e le modalità di vigilanza sul rispetto dei limiti delle donazioni delle società –:
   se sia a conoscenza del grave stato di inadempienza in cui versano attualmente i vari Ministeri, in merito al rispetto dei tempi di emanazione dei decreti attuativi;
   se e quali iniziative intenda intraprendere a livello collegiale, al fine di velocizzare le procedure di emanazione dei decreti attuativi ancora mancanti, che i vari Ministeri sono chiamati ad emanare;
   in che maniera e con quali tempi il Governo ed i suoi componenti intendano, ognuno per le parti di propria competenza, procedere all'emanazione dei decreti attuativi tuttora pendenti. (4-04679)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 4 giugno 2014
nell'allegato B della seduta n. 239
4-04679
presentata da
NUTI Riccardo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, si forniscono le seguenti precisazioni.
  I dati quantitativi riferiti ai provvedimenti attuativi di specifiche disposizioni di legge non ancora adottati, manifestano, in casi che risultano effettivamente numerosi, una difficoltà da parte dei Ministeri competenti a dare concreta e tempestiva applicazione alle disposizioni legislative approvate dal Parlamento. A tale proposito, si assicura che il Governo si sta facendo carico di monitorare tale situazione che riguarda, per la massima parte, provvedimenti normativi riferiti a precedenti Esecutivi.
  Come è stato recentemente reso noto dal Presidente del Consiglio dei ministri, è intenzione del Governo privilegiare l'emanazione di leggi auto-applicative, limitando, quanto più è possibile, in fase di procedimento di formazione delle leggi, l'utilizzo dei rinvii a provvedimenti di secondo livello ed evitando di ricorrere ai «concerti» e ai «pareri» tra Ministeri se non è strettamente necessario. L'Ufficio per il programma di Governo svolgerà, a tale fine, non soltanto un ruolo di monitoraggio e di controllo sullo stato di attuazione delle leggi, ma anche di stimolo e di sollecitazione nei confronti dei Ministeri interessati, per velocizzare i procedimenti di adozione degli atti. Ai risultati di tale attività, l'Ufficio darà la massima trasparenza, assicurando alla collettività la piena conoscenza dei dati sullo stato di attuazione delle leggi di riforma approvate dal Parlamento.

Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il ParlamentoMaria Elena Boschi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

applicazione della legge

debito

pagamento

pubblica amministrazione

piccole e medie imprese