ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04642

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 218 del 24/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/04/2014
Stato iter:
19/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2014
MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/11/2014

CONCLUSO IL 19/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04642
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Giovedì 24 aprile 2014, seduta n. 218

   OLIVERIO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   la Gazzetta del Sud del 31 marzo 2014 riporta che in località Trentacapilli, nel comune di Pizzo, territorio ad alta valenza agricola, i residenti da qualche settimana sono particolarmente preoccupati dalla presenza di branchi di cinghiali che si avvicinano fino alle zone periferiche dell'abitato che stanno causando ingenti danni alle colture agricole e agli allevamenti di animali da pascolo;
   terreni coltivati con grande cura sono fatti oggetto di una continua devastazione con grande sconforto dei proprietari, le cui lamentele e denunce sono cadute nel vuoto;
   molte sono state le segnalazioni inviate al dipartimento caccia e forestazione della provincia, anche se a tutt'oggi non risultano avere avuto effetti positivi;
   i danni arrecati all'agricoltura dalla fauna selvatica negli anni hanno raggiunto notevoli dimensioni impattando negativamente sulle attività economiche delle imprese agricole e zootecniche;
   la fauna selvatica, e in particolare i cinghiali, in queste comunità risulta notevolmente diffusa determinando un pericolo non solo per gli equilibri dell'ecosistema, ma anche per la popolazione che vede pregiudicata la propria tranquillità;
   l'adozione dei necessari ed adeguati provvedimenti eviterebbe anche la possibilità che si manifestino tra i proprietari episodi anche violenti guidati solo dalla rabbia –:
   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda adottare al più presto adeguate iniziative anche normative volte a prevedere indennizzi per il danno subito dagli agricoltori e dagli allevatori in casi come quelli di cui in premessa, interessati da tale problematica, in considerazione anche del fatto che molte famiglie traggono la loro unica fonte di sostentamento dalla coltivazione dei terreni e dall'allevamento del bestiame;
   se i fatti esposti in premessa non consiglino l'opportunità di promuovere iniziative per quanto di competenza tese ad offrire garanzie di sicurezza ai cittadini e di salvaguardia delle attività economiche del settore agricolo e zootecnico, garantendo un giusto equilibrio tra la presenza della fauna selvatica protetta e quella degli allevatori che attraverso la loro opera sostengono le proprie famiglie e conservano e valorizzano il territorio. (4-04642)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 novembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 334
4-04642
presentata da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno

  Risposta. — In relazione all'interrogazione in oggetto, faccio presente che il problema dei crescenti danni all'agricoltura causati dalla fauna selvatica e dagli ungulati selvatici è un argomento più volte affrontato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con i rappresentati delle regioni, nel corso di tavoli tecnici in cui sono state definite le priorità per un necessario aggiornamento del quadro normativo.
  In tal senso, questo Ministero con decreto ministeriale n. 7445 del 4 aprile 2014, ha istituito un Tavolo di confronto con il compito di esaminare le principali criticità della legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante «norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio».
  Difatti, la prima riunione si è tenuta il 13 maggio 2014, presso la sede del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato anche rappresentanti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero dell'interno e corpo forestale dello Stato.
  Nel corso della riunione tecnica sono state valutate, anche con l'ausilio tecnico- scientifico dell'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), delle ipotesi di modifiche della succitata legge, al fine di superare le rilevate criticità, con riferimento, in particolare ai periodi e alle modalità di prelievo in selezione nonché alla gestione venatoria del cinghiale.
  La criticità della suddetta legge è stata, poi, affrontata nella seconda riunione del tavolo di confronto, il 2 luglio scorso, nel corso della quale è stata definita ed approvata una proposta di modifica della stessa, con riferimento alla gestione venatoria degli ungulati selvatici, circa i periodi e le modalità di prelievo in selezione, modalità di gestione venatoria del cinghiale e gestione delle specie alloctone.
  Riferisco inoltre, che relativamente ad alcune delle precitate problematiche si è fornita adeguata soluzione con il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116. In particolare quella della gestione delle specie alloctone e quella del prelievo in selezione degli ungulati sui terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve.
  Pertanto, è in corso di predisposizione una bozza di decreto e di una dettagliata relazione illustrativa da trasmettere per il parere alla conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome.
  Per quanto concerne, invece, l'applicazione di misure finanziarie compensative dei danni causati agli agricoltori dalla fauna selvatica, faccio presente che attualmente, nell'ambito del regolamento per lo sviluppo rurale, tale tipologia di intervento non è prevista.
  Invero, nell'ambito delle trattative sulla riforma degli orientamenti sugli aiuti di Stato in agricoltura, la Commissione europea ha mostrato un'apertura verso la possibilità che gli Stati membri concedano aiuti volti a compensare i danni subiti da fauna selvatica protetta.
  In proposito, segnalo che la delegazione italiana ha chiesto che questa tipologia di aiuti venga consentita in relazione ai danni causati da tutta la fauna selvatica e non soltanto dalla fauna selvatica protetta. Il negoziato è tutt'ora aperto e dovrebbe chiudersi nell'anno in corso.
  Riferisco, infine, che l'attività di accertamento, valutazione ed eventuale risarcimento dei danni provocati da fauna selvatica ivi compresi i cinghiali, come anche i piani di abbattimento, rientra nei compiti trasferiti alle regioni dalla normativa vigente in materia e non vedono alcun coinvolgimento tecnico-operativo del corpo forestale dello Stato.
  Preciso, infine che il corpo forestale dello Stato svolge esclusivamente attività di vigilanza nel rispetto delle eventuali prescrizioni contenute nei piani di contenimento delle singole specie.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliMaurizio Martina.

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