Legislatura: 17Seduta di annuncio: 218 del 24/04/2014
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/04/2014
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/04/2014 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/04/2014 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 06/05/2014
D'AMBROSIO. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
gli enti strumentali, cioè le società cosiddetta «in house providing» (traduzione letterale «gestione in proprio») rappresentano quel modello di organizzazione e gestione di pubblici servizi (erogazione di servizi, forniture, lavori) che le pubbliche amministrazioni adottano attraverso propri organismi, cioè senza ricorrere al libero mercato;
i predetti enti, nati con l'obiettivo di rendere più spedita ed efficace l'azione pubblica nell'attuazione delle proprie attività, oggi rappresentano un fenomeno sempre più noto alle cronache più per i propri «vizi» che per le proprie «virtù»;
comune denominatore di tali enti sono alcune criticità ricorrenti: costi esorbitanti degli organi direttivi, gestioni non di rado clientelari del danaro pubblico, risultati di dubbia rilevanza ed utilità troppo spesso poco misurabili e percepibili dalla collettività, limitata trasparenza dei risultati prodotti;
il combinato disposto di tali distorsioni fa sì che l'azione pubblica supportata da questi enti, contrariamente a quanto auspicato, troppo spesso diventa lenta, meno efficace e soprattutto più dispendiosa di quanto non costerebbe se affidata al libero mercato o, peggio, se realizzata all'interno delle strutture commissionarie;
appare di tutta evidenza che tali frequenti distorsioni sono, troppo spesso, il risultato di responsabilità condivise con le stesse amministrazioni pubbliche responsabili del loro indirizzo e supervisione, con il risultato, ripetutamente evidenziato dalle cronache, di creare quelli che all'interrogante appaiono veri e propri cash-dispenser a servizio delle amministrazioni committenti;
in un momento di ristrettezze, come quello che ormai da alcuni anni i cittadini italiani stanno attraversando, dove si impone l'assoluto rigore nell'uso del denaro pubblico, si ritiene sia doveroso accendere un riflettore su questo fenomeno attivando una azione ispettiva mirata ad accertare i seguenti aspetti:
a) entità, qualificazione e finalità degli emolumenti percepiti a qualsiasi titolo dagli amministratori di tali organismi;
b) consulenze e contratti di collaborazione, o altre forme di lavoro parasubordinate magari «invisibili» negli elenchi resi disponibili tramite la cosiddetta «trasparenza», con evidenza dei relativi importi, durata, output prodotti, nonché delle relative modalità di affidamento attivate;
c) personale acquisito su «chiamata diretta», spesso riconducibile a relazioni di carattere parentale con i referenti delle amministrazioni pubbliche committenti;
d) monitoraggio delle performance dei dirigenti pubblici di tali organismi rapportati agli effettivi risultati conseguiti –:
se, ed in caso affermativo quando, si intenda avviare una siffatta attività di ricognizione e verifica. (4-04615)
EUROVOC :liberalizzazione del mercato
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