ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04567

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 214 del 17/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: AIRAUDO GIORGIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04567
presentato da
AIRAUDO Giorgio
testo di
Giovedì 17 aprile 2014, seduta n. 214

   AIRAUDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   quando nel novembre 2013 la G. Canale SpA e la SATIZ Editore Srl siglarono l'accordo di aggregazione industriale nel comparto della carta stampata, con circa 370 dipendenti in Italia e 250 dipendenti in Romania e un fatturato che si aggira tra gli 85 e 90 milioni di euro, le reazioni furono positive per la nascita del polo grafico piemontese;
   questo in un quadro settoriale della carta stampata che è di forte crisi strutturale sia per la marcata contrazione degli investimenti pubblicitari sia per lo spostamento delle pubblicazioni su nuove piattaforme, tra cui internet. Di qui la ovvia necessità di nuove politiche industriali che privilegino l'aggregazione tra le aziende del settore grafico per renderle più idonee nel confronto competitivo nazionale e internazionale;
   l'aggregazione tra la G. Canale Spa (Borgaro Torinese) e la SATIZ Editore Srl (Moncalieri), società industriale del Gruppo SATIZ, venne discussa e approvata da Giacomo Canale, alla guida dell'omonimo gruppo e Alessandro Rosso alla guida del Gruppo SATIZ. Va ricordato che Satiz Editore è costituita dal ramo aziendale di stampa che ILTE decise di cedere, per evitarne la chiusura, alla stessa Satiz nel dicembre 2011;
   le organizzazioni sindacali, sentito il parere delle assemblee dei lavoratori, manifestarono grande soddisfazione per il progetto industriale di aggregazione che, oltre a fornire una maggiore solidità alle aziende coinvolte, permetteva di salvaguardare i posti di lavoro sul territorio, anche in un progetto industriale più ampio di aggregazione in grado di attirare alti operatori del settore;
   la società Canale Industrie Grafiche S.r.l., rilevò con la formula dell'affitto di ramo d'azienda le attività di stampa della SATIZ Editore. Come si legge chiaramente nel contratto di affitto l'operazione lasciava tutti i debiti commerciali in capo a Satiz Editore proprio per consentire il salvataggio dell'attività produttiva e dei posti di lavoro;
   l'unione industriale ha così messo insieme lo stabilimento di Moncalieri ex ILTE, specializzato nella stampa di prodotti commerciali (cataloghi e grande distribuzione) e delle riviste, dove lavorano 198 addetti, e lo stabilimento di Borgaro Torinese (Canale Industrie Grafiche) con circa 190 dipendenti della G. Canale dove sono operative altre due rotative; a questi si aggiungono poi oltre ai 250 lavoratori che operano presso una società del Gruppo con sede in Romania. L'Obiettivo era creare un «nuovo soggetto capace di realizzare forti economie di scala e di proporre ai clienti un'offerta tecnologica, organizzativa e logistica in grado di competere con i principali concorrenti europei»;
   l'intesa tra la G. Canale SpA e la SATIZ Editore Srl, si è interrotta a fine marzo 2014 lasciando sul lastrico i lavoratori di Moncalieri. Senza prospettiva industriale è a forte rischio la stessa realtà di Borgaro Torinese (che ha registrato elevate perdite nel 2013). Un addio non privo di strascichi polemici;
   nel mese di marzo 2014 Satiz Editore ha dovuto presentare domanda di concordato preventivo avendo tenuto tutti i debiti del ramo d'azienda (debiti che le erano stati trasferiti dalla precedente proprietà, ILTE) per salvare l'attività industriale;
   inaspettatamente però, sempre nel mese di marzo, Canale Industrie Grafiche prima cambiava la denominazione sociale in Sergraf Servizi Grafici (facendo così scomparire il nome Canale) oltre che ridurre il capitale sociale e spostare la sede della società. Poi il 31 marzo 2014, a soli 5 mesi dall'operazione industriale di affitto di ramo, Sergraf fermava l'intera produzione dello stabilimento di Moncalieri (ex Satiz Editore);
   trattandosi di ramo d'azienda preso in affitto da Satiz Editore, Enzo Gabbai, amministratore delegato di Sergraf, già Canale industrie grafiche, ha così dichiarato di voler disdettare l'affitto dell'impianto di Moncalieri (dove sono installate tre rotative a 64 pagine, una offset a foglio 70x100 a dieci colori e tre linee per il punto metallico) e di volerlo restituire alla Satiz Editore, che nel frattempo ha dovuto chiedere la procedura del concordato preventivo;
   naturalmente Satiz Editore ha rigettato la disdetta del contratto di affitto, lasciando la decisione al tribunale competente nel caso Sergraf intendesse confermare la propria decisione;
   vale la pena ricordare che nei 5 mesi di attività di Canale/Satiz il gruppo Canale ha azzerato la struttura commerciale di Canale Industrie Grafiche (ex Satiz Editore) ed ha gestito con la capogruppo G. Canale SpA tutti i fornitori e i rapporti con i dipendenti. Avendo perso i clienti (anche a seguito della decisione di non garantire la produzione) e avendo fermato gli impianti Canale vorrebbe quindi restituire un ramo privo di attività;
   il timore che la vicenda del polo grafico Canale-Satiz Editore avrebbe avuto un epilogo drammatico aveva nelle scorse settimane sollevato preoccupazione tra sindacati e lavoratori, preoccupazioni sfociate anche in una manifestazione di protesta davanti alla G. Canale e C di Borgaro da parte dei 197 dipendenti di Moncalieri. Manifestazioni che sono riprese in questi giorni dopo l'annuncio della rottura dell'intesa e della restituzione del ramo d'azienda a Satiz Editore, con la conseguente (per ora) chiusura dell'attività dello stabilimento di Moncalieri e 197 persone che rischiano di restare senza salario e a detta di alcuni rappresentanti sindacali anche senza cassa integrazione;
   il 3 aprile 2014, come spiega una nota diffusa dalla Canale industrie grafiche, si è svolto infatti un incontro alla prefettura di Torino a cui hanno partecipato i sindacati, il rappresentante della regione competente sui problemi di cassa integrazione, la proprietà della Satiz Editore e il presidente del consiglio di amministrazione di G. Canale & C. SpA. Durante l'incontro, la posizione di Canale è stata quella che «essendo tornata in capo a Satiz Editore la gestione del ramo e quindi il rapporto con i lavoratori, è Satiz Editore l'unico avente diritto a sollecitare al ministero del Lavoro la continuazione della cassa integrazione per ristrutturazione o al commissario/curatore di un'eventuale procedure concorsuale richiedere altri ammortizzatori sociali in caso di impossibilità a continuare la gestione»;
   la posizione di Satiz Editore è stata ovviamente diversa. Avendo «rigettato fermamente» la risoluzione del contratto di affitto, non prevista contrattualmente e richiamata da Canale in «modo pretestuoso e privo di validità ed efficacia», secondo Satiz Editore i dipendenti sono tuttora in capo alla Sergraf/Canale Industrie Grafiche. Va però segnalato che successivamente Satiz Editore ha siglato un accordo sindacale nel quale si impegna a richiedere immediatamente gli ammortizzatori sociali per i dipendenti non appena l'autorità giudiziaria dovesse stabilire che il rapporto di lavoro è tornata in capo a Satiz Editore;
   Canale ha dichiarato di voler portare in tribunale la richiesta di fallimento, dopo le evoluzioni societarie sopra esposte, è in ogni modo inaccettabile, a parere dell'interrogante, che l'azienda si sfili dalla situazione data; considerando che G. Canale & C. SpA ha gestito direttamente Canale Industrie Grafiche/Sergraf, di fatto coordinandone e controllandone direttamente le attività operative, occorre ricercare una soluzione industriale e uscire dallo stallo attuale mantenendo un presidio produttivo a Moncalieri o accorpando le attività produttive e commerciali dei due stabilimenti; va evitato lo scarico di responsabilità tra le aziende e va fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per permettere un governo dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione con la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e della occupazione; garantendo infine il trattamento di fine rapporto già maturato dai dipendenti tutti –:
   se non ritenga urgente la convocazione di un tavolo tra le parti sociali al fine di provare a dare risposte concrete ai lavoratori già duramente colpiti dalla crisi, salvaguardando i livelli occupazionali e salvare così un territorio dove la tensione sociale rischia di esplodere. (4-04567)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

conservazione del posto di lavoro

cassa integrazione

diritto del lavoro

stabilimento

progetto industriale

aiuto all'occupazione