ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04509

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 212 del 15/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 15/04/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 04/12/2014
Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2014
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 04/12/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04509
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Martedì 15 aprile 2014, seduta n. 212

   MANLIO DI STEFANO, DI BATTISTA, SPADONI, GRANDE, SCAGLIUSI, DEL GROSSO e SIBILIA. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   la Thailandia è al quinto posto tra i Paesi asiatici, dopo Cina, India, Giappone e Malesia, come numero di visitatori in Italia;
   per l'ambasciata italiana di Bangkok, fino al mese di febbraio 2013, la richiesta del visto d'ingresso in Italia necessitava dei seguenti documenti: passaporto valido, prenotazione hotel, garanzia della banca sulla condizione finanziaria della persona, assicurazione sanitaria, prenotazione dei voli di andata e ritorno e pagamento di circa 56 euro all'ambasciata;
   da marzo 2013, con l'insediamento del nuovo ambasciatore, dottor Francesco Saverio Nisio, della prenotazione e rilascio del visto se ne occupa un'agenzia privata, la VFS Gobal, che ne avrebbe decisamente inasprito la procedura. L'inasprimento sarebbe prevalentemente dovuto alla richiesta dell'ambasciata di una lista dei turisti da parte degli hotel che li ospiteranno con tanto di carta intestata, timbro e specifica del ruolo di colui che firma a conferma della prenotazione;
   atteso che non esiste nessuna norma che disciplini quest'ultimo passaggio, gli hotel rilasciano detta lista soltanto a titolo di cortesia e nei tempi che ritengono più consoni. Senza questa lista, l'ambasciata italiana non rilascia il visto;
   per quanto risulta agli interroganti da gennaio 2014 l'ambasciata richiederebbe, a completamento della documentazione di cui sopra, anche la scansione delle impronte digitali. Sempre a quanto consta agli interroganti, le impronte non verrebbero archiviate per cui un thailandese che dovesse andare in Italia quattro volte in un anno, sarebbe tenuto a rilasciare per quattro volte le proprie impronte digitali;
   dalle informazioni in possesso degli interroganti risulterebbe che presso l'ambasciata vi sia soltanto un addetto responsabile di questi servizi e che solo lui possa firmare e approvare il visto;
   tutto ciò non può che generare enormi ritardi per il rilascio del visto, affollamento presso l'ambasciata ma soprattutto la rinuncia da parte dei tour operator e degli stessi turisti (circa il 95 per cento di coloro che richiedono il visto) di scegliere il nostro Paese come destinazione della vacanza a favore di altri Paesi come la Francia, l'Inghilterra, la Germania o la Svizzera che prevedono il rilascio del visto in un tempo che oscilla dai 3 giorni a una settimana;
   ne consegue una grave perdita per l'Italia che, fino al 2012, incassava circa 76 milioni di euro all'anno dalle vacanze dei cittadini thailandesi e che permettevano, quindi, di dare lavoro a migliaia di persone e di risollevare l'economia di numerose regioni –:
   se sia a conoscenza delle questioni sollevate in premessa e come intenda far fronte ai disagi descritti presso l'ambasciata italiana di Bangkok;
   quali provvedimenti intenda adottare al fine di snellire la procedura del rilascio del visto presso la stessa ambasciata per consentire all'Italia di tenere il passo degli altri Stati europei che hanno firmato il trattato di Schengen. (4-04509)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 dicembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 345
4-04509
presentata da
DI STEFANO Manlio

  Risposta. — I visti per turismo rilasciati a richiedenti in Thailandia sono al quinto posto fra i Paesi dell'Asia, e si ritiene che vi siano ulteriori potenzialità di crescita. I visti turistici hanno rappresentato l'82,8 per cento degli oltre 25.000 visti emessi in Thailandia nel 2013, mentre nel primo trimestre di quest'anno, con 6.692 visti per turismo emessi a fronte dei 5.000 dello stesso periodo del 2013, si registra un incremento del 33,8 per cento. Proprio per tali ragioni, l'ambasciata d'Italia a Bangkok, in stretto coordinamento con il Ministero degli affari esteri, è impegnata da tempo per il costante miglioramento del servizio visti e per il suo potenziamento. A tal fine, già a dicembre 2011, a seguito di una gara internazionale, l'ambasciata aveva esternalizzato il servizio di raccolta delle domande alla società Vfs Global. La collaborazione con fornitori esterni di servizi rientra fra le misure espressamente previste in sede dell'Unione europea per velocizzare le procedure e i tempi di rilascio dei visti, specialmente a fronte di un elevato numero di richiedenti. Tutti i nostri principali uffici consolari, al pari degli altri partner Schengen, ricorrono ormai a questi fornitori di servizi. Non si è trattato pertanto di una decisione del nuovo capo missione, insediatosi a novembre 2013, ma di una decisione precedente.
  Il coinvolgimento della società Vfs global non ha peraltro inasprito le procedure per la trattazione dei visti, che restano sotto il pieno controllo dell'ambasciata. Le società esterne di servizi, come previsto dalla normativa Schengen, si limitano infatti ad accogliere il pubblico per la presentazione delle domande di visto, la raccolta della documentazione, l'acquisizione delle impronte digitali e la restituzione dei passaporti, senza incidere in alcun modo sul processo decisionale. Lo specifico riferimento da parte degli interroganti ai riscontri effettuati dall'ambasciata sulle prenotazioni alberghiere rientra fra le attività ordinarie di verifica delle condizioni di ingresso e valutazione del rischio previste dall'articolo 23 del codice europeo visti (Regolamento CE n. 810 del 2009), Tale controllo viene svolto in particolare per i viaggi di gruppo, al fine di verificare la corrispondenza tra i nominativi inclusi nel gruppo dei richiedenti e la prenotazione alberghiera. Si tratta peraltro di procedure uniformi concordate in sede dell'Unione europea fra Commissione europea e Stati membri, e applicate da tutte le stesse ambasciate dei paesi Schengen presenti in Thailandia.
  Le impronte digitali dei richiedenti vengono prelevate da novembre 2013 a seguito dell'avvio anche nei Paesi del sudest asiatico del Visa information system (Vis), espressamente previsto dai Regolamenti CE n. 810/2009 e n. 767/2008. È una misura che riguarda non solo l'Italia, ma tutti i partner Schengen. Quanto alla conservazione delle impronte, queste vengono automaticamente immagazzinate nel sistema informativo Schengen per 59 mesi dopo il prelievo. In tale lasso di tempo le impronte sono disponibili per tutti i partner Schengen, senza che il richiedente debba perciò depositarie nuovamente.
  Nonostante le menzionate procedure di controllo sulle prenotazioni e l'acquisizione delle impronte, i tempi medi di rilascio dei visti da parte dell'ambasciata italiana a Bangkok ammontano a 8 giorni, e spesso si resta al di sotto di una settimana. Sono tempi in linea a quelli dei principali paesi Schengen, e talvolta anche inferiori. Si ricorda che il codice europeo dei visti fissa in quindici giorni il termine massimo per la trattazione delle domande. Nonostante la diminuzione di organico del personale subìta dall'ambasciata italiana a Bangkok essa è riuscita a mantenersi in linea con i tempi di rilascio del visto di Francia e Germania.
  Tale riduzione di organico si inquadra nell'ampio processo di riduzione degli organici del Ministero degli affari esteri; dal 1o gennaio 2010 al 1o gennaio 2014 il personale di ruolo della Farnesina è infatti sceso da 4,572 a 4.103 (diminuzione del 10 per cento). Risalendo al 2007, le unità «perse» dalla Farnesina in termine di presenze effettive sono state addirittura oltre 1.000.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleBenedetto Della Vedova.

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