ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04507

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 212 del 15/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: IANNUZZI CRISTIAN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 15/04/2014
Stato iter:
10/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/03/2015
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 10/03/2015

CONCLUSO IL 10/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04507
presentato da
IANNUZZI Cristian
testo di
Martedì 15 aprile 2014, seduta n. 212

   CRISTIAN IANNUZZI, NICOLA BIANCHI, PAOLO NICOLÒ ROMANO e DE LORENZIS. — Al Ministro della difesa, Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   Alitalia Maintenance Systems S.p.A. (AMS), è un'azienda leader in Italia nella manutenzione, revisione e riparazione dei motori degli aeromobili e dei componenti aeronautici. In origine un ramo aziendale di Alitalia, pur con la loro separazione e privatizzazione hanno sempre mantenuto un rapporto simbiotico e di interdipendenza. Infatti, in occasione della nascita della nuova Alitalia (CAI), le due aziende sottoscrivevano un contratto in base al quale Alitalia avrebbe fornito ad AMS la revisione dei propri motori. Questo però ha comportato che la crisi di Alitalia, e il conseguente ridimensionamento del suo parco aerei, si ripercuotesse inevitabilmente sulla stessa AMS;
   per la suesposta ragione attualmente AMS attraversa uno stato di crisi profonda certificato dall'attivazione della procedura di concordato preventivo, presentata presso il tribunale di Roma in data 7 novembre 2013, e da un piano di risanamento che prevede tagli pesanti al personale. Al momento l'organico aziendale è di 324 addetti, di cui circa 270 sottoposti al regime di cassa integrazione. Il nuovo piano industriale, inoltre, prevede un forte ridimensionamento dell'organico che dovrebbe passare a non più di 120 operai;
   le sorti pertanto dell'azienda sono fortemente legate a quelle di Alitalia su cui in queste settimane alta è l'attenzione mediatica per il suo probabile accordo con Etihad, che avrebbe il pregio di risolvere i problemi finanziari della compagnia di bandiera italiana e di tutelare i posti di lavoro dei suoi addetti. Nessuno sembra all'opposto preoccuparsi della crisi di una realtà industriale altamente tecnologica ed innovativa per il trasporto aereo come AMS che rischia la chiusura per mancanza di commesse;
   risulta, all'interrogante che i motori degli aerei e delle navi e i componenti aeronautici e navali delle forze armate italiane vengono revisionati e riparati, direttamente o indirettamente, da aziende non italiane o comunque all'estero;
   se tale ipotesi fosse confermata, non solo desterebbe preoccupazione, per ovvie ragioni di sicurezza nazionale, ma rappresenterebbe uno schiaffo per le numerose imprese, come AMS, che rischiano la chiusura facendo così perdere al nostro Paese un fondamentale e prezioso patrimonio di conoscenze e competenze in un comparto industriale, quella della motoristica aeronautica, su cui per anni l'Italia ha avuto un ruolo di primo piano nel mondo;
   sarebbe pertanto auspicabile che la revisione e la riparazione dei motori dei nostri aerei ed aeroderivati e comunque di tutti i nostri velivoli militari fosse eseguita da aziende italiane non per antiquate ragioni nazionalistiche ma per comprensibili motivi di sicurezza nazionale, di sviluppo ed implementazione delle nostre conoscenze e tecnologie nel settore dell'aeronautica e di salvaguardia dei livelli occupazionali –:
   se i Ministri interrogati siano edotti sulle circostanze rappresentate in premessa;
   se corrisponda al vero che i motori degli aeromobili appartenenti alle forze armate italiane siano attualmente revisionati e riparati, direttamente o indirettamente, da aziende non italiane e comunque all'estero;
   se i Ministri non ritengano, nei limiti delle proprie attribuzioni, di porre in essere ogni opportuna azione affinché tali attività manutentive vengano svolte da aziende italiane o comunque in territorio italiano al fine di garantire la sicurezza nazionale, salvaguardare i livelli occupazionali e il patrimonio tecnologico e di conoscenze delle nostre aziende e dei nostri lavoratori. (4-04507)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 388
4-04507
presentata da
IANNUZZI Cristian

  Risposta. — Gli organi tecnici dell'amministrazione militare hanno stipulato contratti di revisione, manutenzione e supporto tecnico per 15 tipologie di motori, 10 dei quali assegnati a ditte italiane, ricorrendo i presupposti normativi per il ricorso alla procedura negoziata.
  Per ulteriori 5 motori, nel rispetto della normativa vigente, sono state esperite gare in ambito Unione Europea (UE) e in ambito World Trade Organization (WTO); due sono state aggiudicate a ditte italiane, due a ditte straniere nonostante la partecipazione di concorrenti ditte italiane risultate non vincitrici, la quinta non è stata ancora aggiudicata.
  Per un tipo di motore montato sul velivolo B 1150 ATLANTIC, l'attività di revisione e manutenzione è stata affidata a una ditta straniera, nel rispetto dell'impegno contrattuale assunto con l'acquisizione del velivolo stesso.
  Per alcuni velivoli militari (12 tipologie) non è previsto il ricorso al supporto separato del motore, essendo tale attività contemplata nel contratto di supporto omnicomprensivo (del tipo contratto di supporto logistico «chiavi in mano»), stipulato necessariamente con la ditta fornitrice del sistema, responsabile «in toto» del velivolo, la quale non sempre ricorre a ditte italiane per la manutenzione e revisione dei relativi motori.
  Più in generale, per quello che riguarda le procedure di gara in ambito Unione Europea, è noto che un'impresa registrata nella UE ha diritto a partecipare alle gare per l'aggiudicazione di appalti pubblici in altri paesi dell'Unione; il diritto comunitario, per garantire condizioni eque di concorrenza in tutta l'Europa, stabilisce norme minime armonizzate che, recepite nel diritto nazionale, si applicano agli appalti il cui valore monetario supera un certo importo.
  Ad ogni buon conto, si sottolinea che il ricorso alla procedure di gara per la manutenzione dei velivoli militari rappresenta l'adempimento di un obbligo di legge derivante dal combinato disposto del decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 208, di recepimento della direttiva europea 2009/81/CE in materia di affidamento dei contratti pubblici nel settore della difesa e sicurezza nazionale, e del decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n. 49, recante il regolamento di attuazione.
  Si tratta di norme che consentono deroghe per ragioni di sicurezza nazionale, non genericamente motivate ma ben circostanziate, tali da giustificare la ricorrenza della cosiddetta escape clause di cui all'articolo 346 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), del quale la Commissione europea ha sempre fornito un'interpretazione molto restrittiva.
Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

industria aeronautica

politica industriale

soppressione di posti di lavoro

aereo

cassa integrazione