ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04466

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 209 del 10/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: DONATI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 10/04/2014
FANUCCI EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 10/04/2014
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/04/2014
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 10/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 10/04/2014
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 10/04/2014
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 31/07/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 13/01/2015
Stato iter:
13/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2015
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 13/01/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/01/2015

CONCLUSO IL 13/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04466
presentato da
DONATI Marco
testo di
Giovedì 10 aprile 2014, seduta n. 209

   DONATI, GIANNI FARINA, FANUCCI, MARCO DI MAIO e D'INCECCO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   l'Organizzazione europea dei brevetti (OEB – European patent organization EPO) è una organizzazione intergovernativa composta da 38 Paesi, tra cui l'Italia. Al suo interno lavorano circa 7000 dipendenti, di cui circa 500 di nazionalità italiana. L'organizzazione è guidata da un Presidente che viene eletto ogni quattro anni: dal 2010 ricopre questo ruolo Benoît Battistelli, di nazionalità francese. Il Presidente viene eletto da un consiglio di amministrazione, che ha anche funzioni di supervisione sull'intera organizzazione. Nel Consiglio siedono i rappresentanti dei 38 Paesi, per l'Italia il dottor Mauro Masi e come supplente la dottoressa Loredana Giulino direttrice dell'ufficio italiano brevetti e marchi;
   l'Unione sindacale dell'organizzazione, compresi numerosi funzionari italiani, denunciano il clima sociale deteriorato che regna da alcuni mesi in seno all'Organizzazione, nelle sue sedi de L'Aia, Berlino, Monaco, Bruxelles e Vienna: l'esercizio del diritto di sciopero sarebbe ostacolato, minacce di sanzioni disciplinari verrebbero utilizzate abusivamente per limitare il diritto di espressione del personale;
   i dipendenti dell'Organizzazione non hanno accesso né ai tribunali del lavoro nazionali, né al sistema di tutela comunitario. La possibilità di ricorrere al tribunale amministrativo dell'Organizzazione internazionale del lavoro è stata fortemente limitata dalla riforma delle procedure, che ha reso i tempi di ottenimento di un pronunciamento assolutamente inadeguati a garantire una reale tutela dei diritti dei dipendenti;
   la situazione in essere può essere di nocumento, oltre che ai dipendenti, agli interessi italiani ed europei: l'OEB è universalmente riconosciuto come una organizzazione che rilascia brevetti di qualità e che quindi dà un contributo fondamentale all'innovazione tecnologica, senza peraltro costare un solo euro ai contribuenti. Il deterioramento dei rapporti tra dirigenza e lavoratori potrebbe portare anche ad un sensibile deterioramento di questa qualità, con conseguente grave danno alla competitività italiana ed europea;
   la questione dei diritti dei lavoratori dell'OEB è stata portata all'attenzione del Governo francese da Philip Cordery, deputato francese, attraverso una lettera pubblicata il 4 marzo scorso –:
   se non ritenga opportuno acquisire elementi in merito alla conformità delle decisioni prese dalla dirigenza dell'OEB e dal consiglio di amministrazione in tema dei diritti dei lavoratori con i principi delle legislazione italiana ed europea in materia;
   se non ritenga opportuno dare mandato al rappresentante italiano nel consiglio di Amministrazione dell'OEB di richiedere espressamente la cancellazione di tutte le sanzioni disciplinari adottate contro i dipendenti e i rappresentanti sindacali, qualora si ravvisino violazioni dei diritti dei lavoratori;
   se non ritenga opportuno dare mandato al rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione di relazionare sulla tutela dei diritti dei lavoratori dell'OEB. (4-04466)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 gennaio 2015
nell'allegato B della seduta n. 361
4-04466
presentata da
DONATI Marco

  Risposta. — L'Organizzazione europea dei brevetti è un organismo intergovernativo composto di due organi: l'ufficio europeo brevetti (Epo), che svolge le attività di esame e rilascio del brevetto europeo, e il consiglio di amministrazione, che fra i diversi compiti annovera l'esercizio di funzioni di supervisione sull'Epo. Fanno parte del consiglio di amministrazione i rappresentanti dei 38 Paesi (i 28 Stati membri dell'Unione europea, Albania, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia, San Marino, Serbia, Svizzera e Turchia) firmatari della Convenzione di Monaco del 1973. I membri italiani sono il professor Mauro Masi, in qualità di Delegato italiano per la proprietà intellettuale presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e l'avvocato Loredana Gulino, Direttore generale per la lotta alla contraffazione/Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico. Il primo ricopre la carica di rappresentante, mentre la seconda quella di rappresentante supplente. L'Epo conta circa 7.000 dipendenti provenienti da più di 30 Paesi, che operano presso la sede in Monaco di Baviera e gli uffici distaccati a Berlino, Bruxelles, L'Aja e Vienna.
  In relazione al quesito sull'opportunità di acquisire elementi in merito alla conformità delle decisioni della dirigenza dell'Organizzazione e del consiglio di amministrazione concernenti i diritti dei lavoratori con i principi della legislazione italiana ed europea in materia, si fa presente che il parametro per la valutazione della suddetta conformità non è costituito dalla normativa nazionale (dell'Italia o di altri Stati membri Epo) ed europea, ma dalla regolamentazione dello stesso Epo e dai principi fissati dalla normativa internazionale. Così, ad esempio, il Governo olandese nella risposta a una recente interrogazione di due membri del Parlamento dei Paesi Bassi sulle condizioni di lavoro presso l'Epo ha indicato che quest'ultimo organismo gode di immunità funzionale e che le questioni relative alle condizioni lavorative dei dipendenti sono coperte da tale immunità, rimanendo pertanto la regolamentazione interna sul personale Epo nella sfera di esclusiva competenza dell'ufficio stesso. Conto le decisioni dell'Epo, una volta esaurite le procedure di ricorso interne o qualora queste non siano applicabili, può essere adito il tribunale amministrativo dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILOAT), il quale valuta le predette decisioni sulla base delle disposizioni interne dell'Organizzazione europea dei brevetti e dei principi generali di diritto, inclusi i diritti umani. In questo senso si era già espresso il consiglio di amministrazione Epo in una dichiarazione adottata in occasione della 55a sessione del 13-15 dicembre 1994. Occorre peraltro segnalare che il sistema di risoluzione delle controversie dell'Epo e di natura essenzialmente individuale e che pertanto decisioni di carattere generale possono essere messe in discussione soltanto nel caso in cui queste abbiano effetti negativi diretti per la posizione legale del dipendente interessato. Si aggiunge inoltre che, in base alle statistiche disponibili concernenti i giudizi dell'Iloat su casi relativi all'Epo, nel 95 per cento dei casi sono state confermate le decisioni dell'Epo oggetto di impugnazione, stabilendo fra gli altri il succitato principio dell'inammissibilità di ricorsi contro decisioni del consiglio di amministrazione aventi carattere generale.
  Per quanto riguarda il quesito relativo all'opportunità di dare mandato al rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione di richiedere espressamente la cancellazione delle sanzioni disciplinari adottate contro i dipendenti e i rappresentanti sindacali, qualora si ravvisino violazioni dei diritti dei lavoratori, si informa che, nel corso del consiglio di amministrazione del 15 ottobre 2014, i rappresentanti italiani hanno sottolineato l'importanza, sopratutto ai fini della performance dell'Organizzazione, di avere un ambiente di lavoro sereno, nel quale venga mantenuto un dialogo aperto e inclusivo che consenta il raggiungimento di un compromesso anche in tema di risorse umane. Ulteriori occasioni di dialogo e analisi delle criticità relative alle risorse umane si ritiene possano essere rappresentate dalle discussioni che si svilupperanno nel quadro dell'esame dei seguiti da riservare alla «Human Resources Roadmap», programma di lavoro in materia di risorse umane approvato nel 2011, volto ad allineare il sistema dell'Epo gli standard e alle best practice internazionali conformemente ai principi generali normativi applicati dall'Epo e dal tribunale amministrativo dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Iloat). Nel corso della 140a sessione del consiglio di amministrazione svoltasi a L'Aja il 25-27 giugno 2014, il presidente Battistelli ha illustrato i risultati raggiunti e i futuri passi da compiere nel processo di riforma del settore delle risorse umane e il Consiglio ha approvato all'unanimità le proposte per il completamento del programma di lavoro. Fra i temi oggetto di futura discussione si evidenzia quello della meritocrazia, che verrà affrontato nel corso della prossima riunione del consiglio di amministrazione prevista per il 10 e 11 dicembre 2014. Al riguardo, lo stesso presidente Battistelli, durante il consiglio di amministrazione tenutosi a L'Aja a giugno 2014, aveva sottolineato come sia allo studio una riforma del sistema degli avanzamenti di carriera, che dovranno avvenire sulla base delle performance individuali e non più per anzianità. Nella stessa occasione egli aveva auspicato che il pacchetto di proposte relative alla carriera, che include anche la valutazione delle performance, potesse essere sottoposto all'attenzione del consiglio di amministrazione entro la fine dell'anno, per poi entrare in vigore nel 2015. In vista del conseguimento degli obiettivi che hanno ispirato la definizione e l'attuazione della predetta Roadmap, si potrà quindi sensibilizzare la dirigenza e la membership Epo in merito al carattere imprescindibile della tutela dei diritti del lavoratori, all'esigenza ineludibile di assicurare il benessere dei dipendenti attraverso un processo di continuo miglioramento delle condizioni di lavoro e all'urgenza di un dialogo aperto e costruttivo tra dirigenza e personale Epo. Ciò anche per poter meglio valutare e dare effettivo riscontro alla richiesta di verificare se sia il caso di procedere all'attuazione della predetta Roadmap nella sua attuale versione o se sia per contro necessario modificarla. In relazione alla predetta «Human Resources Roadmap» e in particolare alla nuova policy di «social democracy» avviata a giugno 2014 per migliorare la rappresentatività del personale e il processo di consultazione a tutti i livelli, si segnala infine che il 18 giugno scorso si sono tenute le prime elezioni del comitato del personale, con una partecipazione pari al 68 per cento. Si è trattato per il personale della prima votazione diretta per la nomina dei propri rappresentanti a livello centrale in seno al «Central Staff Committee».
  Quanto all'opportunità di dare mandato al rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione di relazionare sulla tutela dei diritte lavoratori dell'Epo, si ritiene che un tale mandato possa eventualmente essere conferito una volta rese note le decisioni dell'Iloat sui procedimenti relativi alle summenzionate possibili violazioni nonché sulla base degli sviluppi che si registreranno a seguito delle iniziative di cui al punto precedente. Al riguardo, si segnala che, in base alla documentazione disponibile, risulta che l'Epo, al fine di consentire una gestione più snella dei ricorsi presentati all'Iloat – attualmente caratterizzati dalla lunghezza dei procedimenti – abbia concordato con lo stesso tribunale che i casi concernenti l'Organizzazione verranno trattati in un lasso di tempo ragionevole. La delegazione italiana continuerà a seguire quanto sopra con particolare attenzione e a svolgere gli interventi del caso, quale quello sopra citato.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleBenedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritto del lavoro

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condizioni e organizzazione del lavoro

politica comunitaria dell'occupazione

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