ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04435

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 208 del 09/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/04/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/04/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/04/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 27/05/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04435
presentato da
D'AMBROSIO Giuseppe
testo di
Mercoledì 9 aprile 2014, seduta n. 208

   D'AMBROSIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   da oltre cinquant'anni, dopo innumerevoli dossier, gruppi di studio, annunci e impegni solenni, la giungla degli enti inutili non solo resiste a qualsiasi tentativo di disboscamento ma è più vitale che mai. Nonostante il lavoro capillare, ogni commissione d'indagine che si avvicenda sul tema finisce per scovare altri istituti sfuggiti ai setacci precedenti. Il Governo di Mario Monti ne aveva individuati 500 per un costo annuo di circa 10 miliardi di euro. Risultato: nonostante le varie spending review, dal 2008 sono stati soppressi solo 49 gli enti inutili;
   la prima legge per eliminarli risale al lontano 1956. Allora ne censirono più di 600. Il primo a essere cancellato fu il consorzio provinciale tra macellai per le carni di Napoli. Per sbarazzarsi definitivamente, ad esempio, delle Lati, linee aeree transcontinentali italiane fondate da Italo Balbo, ci sono voluti 49 anni;
   nel nuovo millennio sono state emanate, invano, otto leggi ad hoc contro questi emblemi dello spreco, la prima nel 2002;
   si è anche verificato il caso di istituti prima aboliti e poi recuperati, naturalmente salvando i dipendenti e soprattutto i membri del consiglio d'amministrazione, ma è anche accaduto che l'ente finito nel mirino del legislatore, per sopravvivere, abbia cambiato nome;
   i meccanismi per mettere al sicuro questi organismi «spreconi» sono ben collaudati. Appena scatta l'operazione dei tagli, vengono avviati riorganizzazioni, accorpamenti o cambio del nome, poi vi sono i ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato. Infine, se si riesce a giungere al traguardo, bisogna nominare il liquidatore, censire il patrimonio, gestire crediti e debiti, risolvere i contenziosi –:
   se si intendano assumere iniziative per procedere alla reale e completa soppressione dei cosiddetti «enti inutili».
(4-04435)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

ente pubblico

organizzazione amministrativa

debito