ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04298

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 203 del 02/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 02/04/2014
Stato iter:
28/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/06/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/06/2016

CONCLUSO IL 28/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04298
presentato da
BURTONE Giovanni Mario Salvino
testo di
Mercoledì 2 aprile 2014, seduta n. 203

   BURTONE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   nella giornata del 31 marzo 2014 sono stati rinvenuti in territorio di Pomarico tre cadaveri di lupi, un esemplare maschio adulto e due femmine;
   quasi sicuramente i tre animali sono stati avvelenati in un luogo diverso e poi portati nel luogo del loro ritrovamento;
   la presenza del lupo in Italia ha toccato il suo punto più basso agli inizi degli anni settanta. Una stima indicava che la popolazione si era ridotta a un centinaio di lupi, concentrati sui monti dell'Abruzzo e dell'appennino meridionale;
   attualmente anche attraverso lo strumento delle leggi di protezione, il numero dei lupi è lentamente cresciuto e stime recenti lo calcolano in circa 600-700 esemplari;
   la sua presenza riveste, infatti, un significativo ruolo nell'ambito dell'ecosistema e della biodiversità;
   occorre porre in essere importanti iniziative di contrasto di questi fenomeni anche attraverso un miglioramento della regolamentazione degli indennizzi dei danni provocati dalla fauna protetta nonché attraverso una nuova politica di relazioni con istituzioni e operatori locali, compresi allevatori e agricoltori;
   la perdita di tre esemplari di lupo è un gravissimo episodio che avviene in un comprensorio come quello della collina materana a cavallo di Bradano e Basento e a poca distanza da un'oasi naturalistica WWF quale quella della Diga di san Giuliano –:
   se il Governo sia a conoscenza del grave fatto, criminale, compiuto ai danni di preziosi esemplari di fauna protetta, se non ritenga altresì opportuno, per quanto di competenza e per il tramite del Corpo forestale dello Stato e del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente anche al fine di istituire un coordinamento operativo, mettere in campo azioni concrete per coadiuvare, nel rispetto delle competenze della magistratura, le indagini in corso per trovare al più presto i responsabili del gesto e se, infine, non intenda rafforzare le misure di controllo nell'ambito del comprensorio in questione.
(4-04298)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 643
4-04298
presentata da
BURTONE Giovanni Mario Salvino

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla conservazione e gestione del lupo nel territorio di Pomarico, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente Direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  La conservazione e la gestione del lupo costituiscono un argomento che catalizza l'attenzione dei portatori di interesse e della società civile suscitando ampio dibattito in tutte le sedi; inoltre polarizza le posizioni su opposti schieramenti: da un lato, le ragioni di chi vede i danni provocati da questo predatore e, dall'altro, le ragioni di chi chiede la tutela di una specie protetta.
  In questo contesto il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si è attivato per aggiornare il piano d'azione del lupo, risalente al 2002 e ormai superato. Questo anche grazie al fatto che, a seguito di anni di impegno e di risorse investite da parte delle amministrazioni pubbliche e di privati (non esiste alcuna specie protetta in Italia per la quale siano, state investite più risorse), lo stato di conservazione del lupo è oggi notevolmente migliorato (si stimano tra 1.000 e 2.000 animali contro i poco più di 100 all'inizio degli anni ’70). La più recente valutazione della Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura) per il lupo in Italia indica un rischio di estinzione inferiore rispetto al passato, dal momento che la specie non è più inserita nella categoria «in pericolo di estinzione», ma nella categoria inferiore di specie «vulnerabile».
  L'aggiornamento del piano d'azione è basato sulle migliori conoscenze scientifiche, attraverso un percorso condotto in assoluta trasparenza tramite incontri tecnici di esperti, consultazione dei portatori di interesse (associazioni di protezione ambientale, associazioni agricole, rappresentanti delle aree protette, eccetera) e lavori del Comitato paritetico per la biodiversità, organismo di governance della Strategia nazionale della biodiversità al quale partecipano i misteri interessati, le regioni e le province autonome. Solo a seguito dell'approvazione da parte di tale comitato si chiederà alla conferenza Stato-regioni di esprimere l'intesa sul piano d'azione in questione.
  Nella riunione del 17 febbraio 2016 il Comitato paritetico per la biodiversità ha condiviso la necessità di aggiornare il documento risalente al 2002. Si è anche riconosciuto che l'attuale bozza di «Piano di conservazione e di gestione del lupo in Italia» è stata redatta su solide basi tecnico-scientifiche, con il supporto dei migliori esperti in materia (una settantina di esperti hanno fornito dati e informazioni utili per la stesura del Piano).
  Nel contempo si è condivisa l'esigenza di approfondire tutti gli aspetti del medesimo piano, al fine di adottare uno strumento che consenta di proteggere una specie di particolare pregio e che garantisca allo, stesso tempo una convivenza sostenibile con le attività antropiche, tra cui l'allevamento.
  Nell'ambito delle misure volte a migliorare lo stato di conservazione del lupo, sono state oggetto, di approfondimento le ipotesi di deroghe al divieto di prelievo, secondo quanto previsto dalla direttiva « Habitat» e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, ponendo tuttavia una serie di prescrizioni più stringenti rispetto alla normativa vigente.
  La competente direzione generale del Ministero ha raccolto i commenti da parte delle regioni, delle province autonome e dei ministeri, nonché delle associazioni ambientaliste, delle associazioni agricole, delle aree protette e di esperti. Un ulteriore importante momento di confronto è stato il meeting organizzato presso il Parco nazionale della Majella il giorno 8 aprile 2016, in cui sono state presentate le buone pratiche per il futuro del lupo in Italia.
  Dai commenti e contributi ricevuti emerge un generale apprezzamento per l'iniziativa di procedere ad un rinnovato Piano nazionale per il lupo e consenso sull'impianto generale del piano e la sua articolazione. In estrema sintesi i contributi finora pervenuti suggeriscono miglioramenti puntuali e un approfondimento sul tema del ricorso alle deroghe, ritenute importanti da alcune regioni e per contro non risolutive da parte di altre.
  La maggior parte delle osservazioni è stata recepita in quanto utile a chiarire concetti ed inserire precisazioni.
  All'esito di questi aggiornamenti il piano prevede ora ventidue azioni, oltre a quella sulle deroghe che non si configura come un'azione in senso stretto perché costituisce una possibilità già prevista per legge, la cui operatività è peraltro stata subordinata alla realizzazione delle azioni relative alla prevenzione e all'indennizzo dei danni e alla condizione che la limitazione non comporti rischi per lo stato di conservazione della specie.
  Per ogni azione sono indicati esplicitamente tempi, priorità, responsabili, programma, indicatori di realizzazione.
  Le principali modifiche rispetto alla versione originale presentata al Comitato paritetico per la biodiversità riguardano le azioni di prevenzione e mitigazione dei danni al bestiame domestico, di controllo del randagismo e degli ibridi, di applicazione delle deroghe, di attività di antibracconaggio, di sensibilizzazione, divulgazione ed informazione. In particolare si evidenzia:
   una nuova azione per contrastare il bracconaggio, mediante la costituzione di un nucleo dedicato alle attività investigative e repressive del bracconaggio;
   revisione e rafforzamento delle sei misure di prevenzione, mitigazione dei conflitti, indennizzo dei danni, inclusa la valutazione della loro efficacia;
   revisione e rafforzamento delle tre misure di sensibilizzazione, divulgazione e informazione;
   rafforzamento dei vincoli per le deroghe al divieto di abbattimento di lupi, ivi inclusa la prescrizione della sua operatività solo a seguito dell'attuazione dell'azione relativa a indennizzo dei danni, sussidi e incentivi.

  Con riferimento alle informazioni circolate anche attraverso gli organi di stampa, si specifica che nella bozza del piano non è prevista alcuna quota di abbattimenti autorizzati a priori (concetto contrario alla direttiva « Habitat», alla normativa nazionale e totalmente estraneo al piano) e in nessun punto del piano si fa riferimento all'abbattimento di cani-lupo e cani randagi né all'interno delle aree protette né al di fuori. È fissata invece una precisa autolimitazione alle possibilità di deroga per il controllo del lupo già consentite dalla normativa vigente. Per contro, il nuovo piano d'azione di prossima emanazione stabilisce azioni mirate a migliorare le attività di antibracconaggio, di prevenzione ed indennizzo dei danni, di informazione e sensibilizzazione.
  Come concordato nella citata riunione del 17 febbraio 2016, la competente direzione generale del Ministero ha quindi recentemente inviato la nuova versione del «Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia» al Comitato paritetico per la biodiversità per un'ulteriore verifica e per approvazione con procedura on-line da concludersi entro il 13 maggio 2016, a seguito della quale si provvederà ad inviare tutta la documentazione alla conferenza Stato-regioni.
  Con riferimento ai quesiti posti dall'interrogante, si precisa infine che il Governo è a conoscenza dei fatti riportati e benché il numero di lupi in Italia sia maggiore di quanto indicato nell'interrogazione, come già citato in precedenza, sulla base dei commenti pervenuti dopo la riunione del comitato paritetico del 17 febbraio 2016, la nuova versione del piano prevede un rafforzamento delle azioni contro il bracconaggio nel senso richiesto dall'interrogante, tra le quali la costituzione a livello nazionale di un apposito nucleo operativo e di un coordinamento dedicato nonché l'istituzione di nuclei operativi regionali con cani addestrati al rilievo dei bocconi avvelenati.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione dell'ambiente

guardia forestale

mammifero selvatico