ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04282

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 203 del 02/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: VARGIU PIERPAOLO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 02/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04282
presentato da
VARGIU Pierpaolo
testo di
Mercoledì 2 aprile 2014, seduta n. 203

   VARGIU. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   secondo l'Eurostat, il 28,2 per cento della popolazione nel nostro Paese vive a rischio povertà o esclusione sociale, superando i dati della media europea (24,3 per cento). Se si considerano le aree metropolitane, la posizione dell'Italia addirittura si aggrava con il 27,6 percento, arrivando ad occupare le ultime posizioni della classifica, seguita solo da Grecia (29,4 per cento), Lettonia (33,6 per cento) e Bulgaria (38,6 per cento); 
   nel 1987 il Presidente della Commissione europea, Jacques Delors, istituì il Programma europeo di aiuti alimentari agli indigenti dell'Unione europea – PEAD. Tale programma si è rivelato nel tempo uno strumento essenziale per garantire l'ampia disponibilità di derrate alimentari all'interno dell'UE a favore delle persone socialmente ed economicamente più fragili;
   in Italia il PEAD era attuato dall'organismo pagatore agenzia per le erogazioni in agricoltura — AGEA, per il tramite di sette enti caritativi di carattere nazionale accreditati presso lo stesso organismo: Associazione Banco Alimentare di Roma Onlus, Associazione Sempre Insieme per la pace, Caritas italiana, Comunità di Sant'Egidio, Croce Rossa Italiana, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Fondazione Banco delle Opere di Carità;
   nel 2013, gli enti sopra ricordati, attraverso quindicimila strutture caritative territoriali, hanno sostenuto oltre quattro milioni (di cui il 70 per cento cittadini italiani) di persone al di sotto della soglia di povertà, distribuendo gratuitamente oltre centomila tonnellate di prodotti alimentari, suddivisi in pasta, riso, latte, formaggi, legumi, farina, biscotti, polpa di pomodoro, biscotti per l'infanzia, olio di semi e fette biscottate. Un mix di quantità minima per avere un supporto concreto e di qualità garantita per gestire una nutrizione equilibrata;
   nel dettaglio della suddivisione geografica, il programma ha raggiunto i poveri così distribuiti:
    Nord: 1.056.855 poveri, di cui 129.000 bambini (0-5 anni) e 121.906 anziani (over 65 anni);
    Centro 720.636 poveri, di cui 68.00 bambini e 119.043 anziani;
    Sud: 1.542.175 poveri, di cui 149.000 bambini e 220.338 anziani;
    Isole: 748.584 poveri, di cui 81.000 bambini e 117.296 anziani;
   gli effetti del protrarsi della crisi economica e finanziaria stanno aggravando ed estendendo il fenomeno della deprivazione materiale, soprattutto nei territori più poveri del nostro Paese. Solo in Sardegna operano oltre 350 associazioni regionali con oltre 50 mila assistiti annui. Tra queste, l'Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà – ANTEAS Cagliari è riuscita a garantire nel 2013 l'assistenza alimentare mensile a circa novanta famiglie;
   a causa delle riforme della PAC, della fine delle scorte di sovrapproduzione agricola su cui si fondava il PEAD e della drastica riduzione delle risorse finanziarie del bilancio dell'Unione europea, la Commissione europea è giunta alla determinazione di concludere tale programma alla fine del 2013 e di elaborare per il futuro un nuovo modello di aiuti europei;
   il 25 febbraio 2014 il Parlamento Europeo ha approvato il FEAD – Fund for European Aid to the Most Deprived che riserva 2,5 miliardi di euro per finanziare l'assistenza europea agli indigenti. Tale stanziamento, da suddividere tra i 28 Stati membri, costituisce tuttavia un inadeguato capitolo di bilancio dedicato ad una generica lotta alla povertà, non rivolta espressamente all'emergenza alimentare;
   dal 2014 ogni Stato membro utilizzerà la quota ad esso spettante (per l'Italia si ipotizzano circa 35 milioni di euro all'anno) per combattere le varie forme di deprivazione materiale, senza necessariamente optare per il sostegno alimentare;
   ogni Stato membro dovrà anche presentare alla Commissione europea un programma operativo per il periodo compreso tra il 1o gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020 ed una valutazione ex ante. Tale programma operativo sarà redatto dallo Stato membro o da un'autorità da esso designata in cooperazione con le competenti autorità regionali e locali, nonché con gli enti che rappresentano la società civile e gli organismi per la promozione della parità e della non discriminazione;
   gli Enti caritativi presenti sul territorio italiano e operanti nel settore delle povertà estreme che in questi anni hanno beneficiato del PEAD stanno manifestando la propria forte preoccupazione sia per la fine del programma, sia per le prospettive relative al nuovo fondo, non più vincolato ai soli aiuti alimentari;
   il dilungarsi delle tempistiche di attivazione e gestione da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del FEAD rischia di provocare la brusca interruzione della virtuosa filiera di aiuti alimentari, anche in considerazione del fatto che le strutture e gli organismi regionali non potranno più ricevere donazioni in danaro ma solo in prodotti alimentari, con potenziali conseguenze ed effetti devastanti sulle fasce più deboli della popolazione, specie di quella residente nelle aree del Paese tradizionalmente più povere –:
   quale sia l'entità esatta del finanziamento spettante all'Italia dell'ambito del futuro FEAD – Fund for European Aid to the Most Deprived;
   se corrisponda al vero che lo Stato italiano avrebbe già ricevuto dall'Unione europea un fondo specifico per consentire il proseguimento dell'assistenza ai cittadini indigenti nell'attuale fase di transizione;
   se intenda impegnarsi a coinvolgere tempestivamente, in un auspicabile lavoro comune, le strutture caritative nazionali e regionali che operano nel settore per la stesura dei programmi operativi di assistenza alimentare, come peraltro prevede lo stesso FEAD. (4-04282)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aiuto ai meno abbienti

poverta'

aiuto alimentare

riforma della PAC

programma operativo

paese membro

prodotto alimentare

programma comunitario