ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04271

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 202 del 01/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 01/04/2014
Stato iter:
07/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2014
FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 05/05/2014

SOLLECITO IL 05/06/2014

SOLLECITO IL 02/07/2014

SOLLECITO IL 01/08/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2014

CONCLUSO IL 07/08/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04271
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Martedì 1 aprile 2014, seduta n. 202

   REALACCI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, nell'ambito del programma di interventi volti al restauro, alla valorizzazione e alla fruizione del complesso monumentale dell'Auditorium dell'imperatore Adriano, ha bandito sulla G.U.R.I. n. 129 del 4 novembre 2013, con scadenza 4 gennaio 2014, un concorso di idee finalizzato all'acquisizione di una proposta ideativa per la successiva progettazione definitiva ed esecutiva relativa alla «copertura dell'Auditorium dell'imperatore Adriano in piazza Madonna di Loreto», adiacente a piazza Venezia, di estensione pari a metri quadrati 790, la cui valutazione economica deve rientrare nel limite vincolante di spesa di un milione di euro;
   nel quadro degli interventi in programma per la valorizzazione dell'Auditorium di Adriano, il detto concorso si pone l'obiettivo di rendere fruibile dall'esterno il monumento attraverso coperture trasparenti, atte a proteggere le strutture antiche consentendone anche idonee condizioni microclimatiche e inserendo gli elementi di copertura nell'ambito della piazza Madonna di Loreto e del più ampio contesto di piazza Venezia;
   il predetto bando di concorso aveva come termine di presentazione degli elaborati la scadenza 4 gennaio 2014 e risulta essere molto vago sulla composizione della commissione, definendo soltanto numero e ruolo dei commissari e non chiarisce i tempi per l'aggiudicazione del vincitore;
   il 25 febbraio 2014 la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma con un mero avviso, reperibile al link http://archeoroma.beniculturali.it, ha sospeso, «nelle more dell'approfondimento e delle valutazioni in merito ad alcune questioni postesi relativamente alla composizione della Commissione di Gara» la sopraddetta procedura di gara «fino a nuova disposizione»;
   tale procedura di bando e successiva sospensione, peraltro senza indicare uno spazio temporale certo per avere notizie dello stesso, appare all'interrogante alquanto anomala. Peraltro, ad opinione dell'interrogante, anche sulla scorta di quanto proposto dal medesimo con l'A.C. 916 «Norme per la consultazione e la partecipazione in materia di localizzazione e realizzazione di opere pubbliche», non risulta possibile con un bando così descritto certificare l'insussistenza delle condizioni di incompatibilità previste dall'articolo 6, comma 1, del bando: «... non è altresì ammessa la partecipazione a: i componenti della Commissione, i loro coniugi e i loro parenti e affini fino al IIIo grado compreso»), se non se non si conoscono i nomi dei commissari. Paradossalmente – trattandosi di concorso anonimo – potrebbe verificarsi che il progetto vincitore venga alla fine escluso perché uno dei progettisti o consulenti è, ad esempio, anche a sua insaputa, un lontano parente di un membro della commissione insediatasi successivamente alla consegna –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda e quali iniziative urgenti, anche per tramite degli uffici territorialmente competenti quali la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e del Lazio, intenda mettere in campo affinché si abbia notizia del predetto bando e se non ritenga utile chiarire le ragioni e i tempi della citata sospensione affinché si proceda alla gara e simili episodi non debbano più verificarsi.
(4-04271)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 agosto 2014
nell'allegato B della seduta n. 281
4-04271
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — Come ben noto all'interrogante, la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica in data 4 novembre 2013, il bando relativo al concorso di idee, in un unico grado con procedura aperta e in forma anonima, per la copertura dell'auditorium dell'imperatore Adriano in piazza Madonna di Loreto, in Roma.
  Al concorso sono stati ammessi architetti e ingegneri, anche in raggruppamenti comprendenti consulenti e specialisti.
  Il concorso di idee è finalizzato all'acquisizione di una proposta ideativa per la successiva progettazione definitiva ed esecutiva relativa alla copertura dei resti dell'auditorium, di estensione pari a 790 metri quadrati, rientrante nel limite vincolante di spesa di un milione di euro.
  È prevista l'attribuzione di un premio di 10.000 euro al progetto primo classificato nella graduatoria di merito, redatta dalla commissione giudicatrice.
  La procedura è regolamentata dalle disposizioni contenute negli articoli dal numero 99 al numero 110 del decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.» (di seguito Codice), specificatamente dedicati ai concorsi di progettazione.
  In particolare, l'articolo 106 del codice stabilisce che alla commissione giudicatrice si applicano le disposizioni di cui all'articolo 84 del codice stesso, nei limiti di compatibilità.
  Per il richiamato articolo 84, e in particolare per il comma 10, la nomina dei commissari e la costituzione della commissione devono avvenire dopo la scadenza del termine fissato per la presentazione delle offerte.
  Il bando, pertanto, all'articolo 14, si limitava a disporre che: «al fine di individuare e selezionare le idee progettuali, è istituita apposita commissione giudicatrice composta da cinque membri di cui uno con funzioni di presidente e un membro supplente.
  I membri saranno individuati dall'Amministrazione banditrice come segue: 1 dirigente archeologo che avrà funzioni di presidente; 1 dirigente architetto; 1 funzionario/dirigente della Sovrintendenza beni culturali di Roma Capitale; 1 funzionario della Direzione Generale Antichità del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; 1 funzionario della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio-MiBAC.
  I nominativi della Commissione saranno resi pubblici successivamente alla scadenza del termine di consegna degli elaborati ai sensi dell'articolo 84 del decreto legislativo n. 163 del 2006 ss.mm.ii. sul sito
internet della Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma».
  Successivamente alla scadenza del termine di presentazione delle domande di partecipazione al concorso di idee, in fase di definizione della commissione aggiudicatrice, sono emerse perplessità in ordine alla individuazione dei componenti, in quanto la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio e la direzione generale per le antichità, interpellate per la designazione dei membri di loro competenza, hanno indicato gli stessi titolari dell'ufficio; nel contempo come dirigente architetto è stato indicato il titolare della soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Ministero, competente per il comune di Roma.
  La soprintendenza banditrice ha allora ritenuto che le suddette designazioni fossero suscettibili di dar luogo a un duplice ordine di problemi, con potenziali effetti negativi sulla regolarità del successivo procedimento.
  Il primo ordine di problemi concerne l'indicazione di figure dirigenziali in luogo di funzionari.
  La seconda questione discende dalla disposizione contenuta nel comma 4 dell'articolo 84 del Codice, secondo la quale: «I commissari diversi dal Presidente non devono aver svolto né possono svolgere alcun'altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta».
  Nel caso specifico, il titolare della direzione generale per le antichità esercita per regolamento la sorveglianza gerarchica sulla soprintendenza speciale, che è la stazione appaltante, mentre i titolari rispettivamente della soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici e della direzione regionale, una volta dismesso il loro ruolo di commissari, dovranno successivamente valutare la compatibilità del progetto vincente sul piano architettonico e ambientale. Tutto ciò sembrerebbe porre tali designazioni in contrasto con la norma del Codice sopra richiamata.
  Per quanto sopra esposto, e in via preventiva, la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ha ritenuto opportuno rivolgere all'avvocatura dello Stato uno specifico quesito, relativo alla conformità delle designazioni ricevute sia rispetto alle disposizioni del bando, in quanto
lex specialis, che all'articolo 84 del codice, al fine di non incorrere in violazioni della normativa che si configurerebbero quale vizio demolitorio dell'intera procedura che è, invece, interesse di questa Amministrazione condurre e concludere con la massima celerità e regolarità possibili. Inoltre, in attesa del parere dell'avvocatura, la soprintendenza ha sospeso la procedura, con il noto avviso del 25 febbraio 2014.
  Il parere dell'avvocatura, pervenuto all'Amministrazione il 1o agosto, richiama in primo luogo la consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato in materia di bandi di concorso, secondo la quale «Il bando, costituendo la
lex specialis del concorso indetto per l'accesso al pubblico impiego, deve essere interpretato in termini strettamente letterali, con la conseguenza che le regole in esso contenute vincolano rigidamente l'operato dell'Amministrazione pubblica, obbligata alla loro applicazione senza alcun margine di discrezionalità».
  Con riferimento al bando in questione, l'avvocatura osserva che appare «aderente alla previsione del bando la nomina soli funzionari e non dirigenti della Direzione Generale Antichità del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio-MiBAC, tanto più che la qualifica dirigenziale non necessariamente postula quella di funzionario.» (sottolineature e neretto nell'originale).
  Tali considerazioni – prosegue l'avvocatura – valgono «a maggior ragione ... in relazione alla circostanza che due dei nominati rivestono funzioni apicali nei relativi uffici. Detta circostanza potrebbe, infatti, ingenerare problematiche in ordine alla successiva attività amministrativa» alla luce di quanto disposto dall'articolo 84, comma 4, del decreto legislativo n. 163 del 2006 esattamente richiamato dalla soprintendenza.
  Alla luce del parere reso dall'avvocatura, e nella piena consapevolezza del disagio determinato fra i concorrenti e nell'opinione pubblica dal lungo tempo trascorso dall'avvio della procedura, questa Amministrazione procederà quindi con la massima celerità alla costituzione della commissione giudicatrice in conformità a quanto indicato nel parere stesso.

Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismoDario Franceschini.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ROMA,ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

lavori pubblici

monumento

archeologia